Politica
Ettore Bergamaschi da Boston scuote il PdL
«Voglio sottoporVI alcune considerazioni». «Abbiamo bisogno di un sindaco del "sì"»
Barletta - venerdì 31 dicembre 2010
Una lunga, dettagliata nota politica, è stata inviata da Boston (e da Barlettalife intercettata), dall'Ing. Ettore Bergamaschi responsabile del MIDA , presente al tavolo politico del Centrodestra. Una pagina che tratteggia puntuale le forti divisioni esistenti tra i 18 partiti e movimenti della compagine del Centrodestra che non riesce a sintonizzarsi e la cui frattura sulla scelta del candidato sindaco è più che mai evidente nell'analisisi di Bergamaschi. Ricordiamo ancora, che nella PdL non è stata sciolta alcuna riserva sul candidato sindaco. Maria Grazia Vitobello, coordinatrice comunale del PdL è, ella stessa autocandidata. Seguono analoghe pretese dall'ex assessore del centrosinistra Gennaro Rociola, convertito al partito di Berlusconi, e il consigliere comunale Giuseppe Rizzi. Quindi rimangono ancora intatte tre candidature nel PDL. Invece, una significativa maggioranza del Centrodestra impone quale candidato Sindaco l'ex Senatore Giuseppe Dipaola. Ed ecco la conseguenziale analisi dell'Ing. Ettore Bergamaschi.
Cari Amici della CdL,
Ho saputo che Vi siete aggiornati al 28 p.v. per "sciogliere le riserve" in ordine alla designazione del Candidato Sindaco; mi permetto quindi di sottoporVi alcune considerazioni, non gia' nella presunzione di orientarVi, ma semplicemente per sottolineare alcune oggettive opportunita', in vista d'un risultato utile.
Credo che se la CdL proponesse il Senatore di Paola come candidato Sindaco,prescindendo da ogni altra ovvia considerazione, conseguirebbe un notevole successo d'immagine e mi spiego: la Collettivita' e' ormai rassegnata a designazioni che piovono dall'alto, gradite alle Segreterie baresi o romane, ma che generalmente risultano estranee al comune sentire: ancor oggi mi chiedo che fine abbiano fatto Pasquale Squitieri o Pietro Mennea mentre dubito che la pur volenterosa Onorevole Carlucci esprima le istanze piu' autentiche del Territorio.
Non vi e' dubbio quindi che la CdL , qualora proponesse un Candidato non" organico" al Partito, gia' si porrebbe in evidente discontinuita' con una tradizione che definire impopolare suonerebbe come mero eufemismo. A ben voler vedere, poi, cosa significa esser " organici " ad un Partito? Forse venir iscritti secondo rituali metodologie da prima Repubblica,dove i collettori di tessere rispondevano al Notabile di riferimento, senza alcun filtro d'idoneita' morale o culturale? Non sarebbe forse piu' corretto e convincente risultare "organici" ad una serie di valori condivisi? Non era proprio questa una delle istanze di maggior successo della CdL? Non credo di formulare un'ingenerosa critica ai reali accadimenti degli ultimi mesi se intravedo, nella candidatura di Peppino di Paola,quasi un percorso obbligato: a questo punto il Candidato non sarebbe " nostro" piu' di quanto non sarebbe " vostro", atteso che Tutti ci muoviamo nel medesimo contesto valoriale.
Mi piacerebbe verificare che Peppino di Paola fosse il Candidato di tutti coloro che – in totale, insanabile discontinuita' metodologica e culturale con le precedenti Amministrazioni – sognano un grande progetto per Barletta, apparendo obiettivamente sfuocato il ruolo dei Partiti e dei Movimenti che pur sottendono a tale ambizioso disegno ed emergendo,ineludibile,il patrimonio personale per definizione non delegabile ad Organi meramente strumentali. Ne' vanno ignorate, accanto alle ragioni " in positivo", anche le necessarie ammende a comportamenti che – sia detto almeno tra Noi che abbiamo condiviso le sacrosante lotte perche' Barletta si riapproppriasse del proprio ruolo -- hanno proiettato una luce quantomeno ambigua sulla CdL: vogliamo stendere un velo di pietoso silenzio su alcune decisioni che, per carita' di Patria, definiremo ispirate da" Canosa" ma avallate, purtroppo, da Uomini eletti a Barletta? Se e' vero come e' vero che determinate improvvide decisioni hanno costituito un " vulnus" alla nostra Citta' difficilmente rimarginabile almeno nel breve periodo,non risulta forse paradossale aver fornito all'ineffabile Sindaco Maffei – su un piatto d'argento – la possibilita',davvero per Lui insperata, di potersi atteggiare a " Defensor Fidei "attraverso l'enfatizzato quanto scontato ricorso all'Autorita' Giudiziaria Amministrativa?
Non pensate, cari Amici, che in una campagna elettorale che si preannuncia particolarmente dura, certi comportamenti e certe decisioni ben potrebbero esser rinfacciate, con un minimo di ragione, ad un Candidato "organico" al Partito, ancorche' personalmente incolpevole? I Barlettani sognano un Sindaco del "si'" dopo un Sindaco del " no " o dei troppi " ni ", ricordando come gli Ateniesi perseguissero non gia' gli oppositori del Tiranno finalmente vincitore, ma gl'ignavi o gli agnostici : quelli erano i veri nemici della Patria! Abbiamo bisogno di un Sindaco del " si' " il quale, portando ovviamente sulle spalle il pesante fardello delle responsabilita' che derivano dall'agire, si faccia carico delle ineludibili decisioni che una Societa' moderna impone : occorrera' pure che Qualcuno dica se dobbiamo sopravvivere al degrado di una devastante crisi strutturale con le poesie del Vate di Bari ormai proiettato a livello Nazionale (grazie alla pochezza dei Maggiorenti baresi e leccesi della CdL che.di fatto,hanno regalato la Puglia ai comunisti ),oppure se dobbiamo confrontarci con concrete politiche di reindustrializzazione,ricordando che – Costituzione alla mano – nello Stato di Diritto, tutto cio' che non e' espressamente proibito dev'essere consentito, segnatamente l'iniziativa Privata. E chi Altri, se non Peppino di Paola, scevro da qualsivoglia pregiudizio e – sopratutto – in cognizione di causa, potra' correttamente riprendere le fila della " vexata quaestio " del potenziamento del ciclo combustibile presso la Cementeria o delle ipotizzate centrali a biomasse ,dopo che la Giunta Maffei ( improvvidamente imitata da un'ansiosa Opposizione ), si e' esibita in una squallida sceneggiata subendo il " diktat " di un pugno di "contestatori a prescindere", mascherati per l'occasione da Neanderthal?
In un contesto economicamente degradato come quello in cui versa Barletta, la Giunta avrebbe dovuto incoraggiare financo l'apertura di un chiosco per le angurie se cio' significava occupare anche un solo addetto e strappare una famiglia dalla miseria o dall'umiliazione della cassa Integrazione,mentre, sulla base del nulla tecnico, scientifico, economico, la Giunta ha ritenuto di proclamare uno stentoreo "no alle centrali a biomasse" accodandosi all'altrettanto demenziale "no alle centrali nucleari" , secondo il weltanschauung di Nichi Vendola, in un contesto culturale che assegna a Barletta il ruolo di masseria, nell'ambito della Regione della pizzica,dei trulli e delle orecchiette. Tuttavia il furbo Maffei, avvedutosi dell'autentico incidente in cui era incorso sostenendo l'insostenibile, ha tentato una mezza marcia indietro ,convocando Consigli monotematici assolutamente inconcludenti, dove l'altrettanto furbo Mennea con una dichiarazione lapalissiana del tipo "(…) dobbiamo prima conoscere l'impatto ambientale degli impianti prima di decidere qualunque provvedimento" , trovava modo – giacche' c'era - di candidarsi anche lui a Sindaco, in aderenza all'abituale menata della" Sinistra di lotta e di Governo".
E l'Opposizione? Silenzio assoluto, anche perche' si era precipitosamente accodata al pifferaio magico ed ai suoi sodali Neanderthal: capirete, amici della CDL, che un candidato "organico " avrebbe qualche difficolta' a spiegare questi giri di valzer anche al piu' modesto degli interlocutori. E quando spiegheremo ( ….perche' lo spiegheremo: le streghe son tornate! ) alla Gente l'autentica follia di un piano per gli insediamenti produttivi ( PIP) che prevede la realizzazione di 1.3 milioni di metri cubi di nuovi edifici industriali dalle parti di Via Foggia mentre le nostre aziende lottano per la pura sopravvivenza, non saremmo forse in imbarazzo, sempre nell'ipotesi di un candidato " organico" ad un Partito che non ha speso una parola sull'argormento? Consentitemi infine, cari Amici, d'esser franco: se sarete cosi' avveduti da proporci Peppino Di Paola come candidato Sindaco, saremo felici di avallare tale scelta qualificata e particolarmente qualificante proprio per Voi/Noi.
Ettore Bergamaschi
Cari Amici della CdL,
Ho saputo che Vi siete aggiornati al 28 p.v. per "sciogliere le riserve" in ordine alla designazione del Candidato Sindaco; mi permetto quindi di sottoporVi alcune considerazioni, non gia' nella presunzione di orientarVi, ma semplicemente per sottolineare alcune oggettive opportunita', in vista d'un risultato utile.
Credo che se la CdL proponesse il Senatore di Paola come candidato Sindaco,prescindendo da ogni altra ovvia considerazione, conseguirebbe un notevole successo d'immagine e mi spiego: la Collettivita' e' ormai rassegnata a designazioni che piovono dall'alto, gradite alle Segreterie baresi o romane, ma che generalmente risultano estranee al comune sentire: ancor oggi mi chiedo che fine abbiano fatto Pasquale Squitieri o Pietro Mennea mentre dubito che la pur volenterosa Onorevole Carlucci esprima le istanze piu' autentiche del Territorio.
Non vi e' dubbio quindi che la CdL , qualora proponesse un Candidato non" organico" al Partito, gia' si porrebbe in evidente discontinuita' con una tradizione che definire impopolare suonerebbe come mero eufemismo. A ben voler vedere, poi, cosa significa esser " organici " ad un Partito? Forse venir iscritti secondo rituali metodologie da prima Repubblica,dove i collettori di tessere rispondevano al Notabile di riferimento, senza alcun filtro d'idoneita' morale o culturale? Non sarebbe forse piu' corretto e convincente risultare "organici" ad una serie di valori condivisi? Non era proprio questa una delle istanze di maggior successo della CdL? Non credo di formulare un'ingenerosa critica ai reali accadimenti degli ultimi mesi se intravedo, nella candidatura di Peppino di Paola,quasi un percorso obbligato: a questo punto il Candidato non sarebbe " nostro" piu' di quanto non sarebbe " vostro", atteso che Tutti ci muoviamo nel medesimo contesto valoriale.
Mi piacerebbe verificare che Peppino di Paola fosse il Candidato di tutti coloro che – in totale, insanabile discontinuita' metodologica e culturale con le precedenti Amministrazioni – sognano un grande progetto per Barletta, apparendo obiettivamente sfuocato il ruolo dei Partiti e dei Movimenti che pur sottendono a tale ambizioso disegno ed emergendo,ineludibile,il patrimonio personale per definizione non delegabile ad Organi meramente strumentali. Ne' vanno ignorate, accanto alle ragioni " in positivo", anche le necessarie ammende a comportamenti che – sia detto almeno tra Noi che abbiamo condiviso le sacrosante lotte perche' Barletta si riapproppriasse del proprio ruolo -- hanno proiettato una luce quantomeno ambigua sulla CdL: vogliamo stendere un velo di pietoso silenzio su alcune decisioni che, per carita' di Patria, definiremo ispirate da" Canosa" ma avallate, purtroppo, da Uomini eletti a Barletta? Se e' vero come e' vero che determinate improvvide decisioni hanno costituito un " vulnus" alla nostra Citta' difficilmente rimarginabile almeno nel breve periodo,non risulta forse paradossale aver fornito all'ineffabile Sindaco Maffei – su un piatto d'argento – la possibilita',davvero per Lui insperata, di potersi atteggiare a " Defensor Fidei "attraverso l'enfatizzato quanto scontato ricorso all'Autorita' Giudiziaria Amministrativa?
Non pensate, cari Amici, che in una campagna elettorale che si preannuncia particolarmente dura, certi comportamenti e certe decisioni ben potrebbero esser rinfacciate, con un minimo di ragione, ad un Candidato "organico" al Partito, ancorche' personalmente incolpevole? I Barlettani sognano un Sindaco del "si'" dopo un Sindaco del " no " o dei troppi " ni ", ricordando come gli Ateniesi perseguissero non gia' gli oppositori del Tiranno finalmente vincitore, ma gl'ignavi o gli agnostici : quelli erano i veri nemici della Patria! Abbiamo bisogno di un Sindaco del " si' " il quale, portando ovviamente sulle spalle il pesante fardello delle responsabilita' che derivano dall'agire, si faccia carico delle ineludibili decisioni che una Societa' moderna impone : occorrera' pure che Qualcuno dica se dobbiamo sopravvivere al degrado di una devastante crisi strutturale con le poesie del Vate di Bari ormai proiettato a livello Nazionale (grazie alla pochezza dei Maggiorenti baresi e leccesi della CdL che.di fatto,hanno regalato la Puglia ai comunisti ),oppure se dobbiamo confrontarci con concrete politiche di reindustrializzazione,ricordando che – Costituzione alla mano – nello Stato di Diritto, tutto cio' che non e' espressamente proibito dev'essere consentito, segnatamente l'iniziativa Privata. E chi Altri, se non Peppino di Paola, scevro da qualsivoglia pregiudizio e – sopratutto – in cognizione di causa, potra' correttamente riprendere le fila della " vexata quaestio " del potenziamento del ciclo combustibile presso la Cementeria o delle ipotizzate centrali a biomasse ,dopo che la Giunta Maffei ( improvvidamente imitata da un'ansiosa Opposizione ), si e' esibita in una squallida sceneggiata subendo il " diktat " di un pugno di "contestatori a prescindere", mascherati per l'occasione da Neanderthal?
In un contesto economicamente degradato come quello in cui versa Barletta, la Giunta avrebbe dovuto incoraggiare financo l'apertura di un chiosco per le angurie se cio' significava occupare anche un solo addetto e strappare una famiglia dalla miseria o dall'umiliazione della cassa Integrazione,mentre, sulla base del nulla tecnico, scientifico, economico, la Giunta ha ritenuto di proclamare uno stentoreo "no alle centrali a biomasse" accodandosi all'altrettanto demenziale "no alle centrali nucleari" , secondo il weltanschauung di Nichi Vendola, in un contesto culturale che assegna a Barletta il ruolo di masseria, nell'ambito della Regione della pizzica,dei trulli e delle orecchiette. Tuttavia il furbo Maffei, avvedutosi dell'autentico incidente in cui era incorso sostenendo l'insostenibile, ha tentato una mezza marcia indietro ,convocando Consigli monotematici assolutamente inconcludenti, dove l'altrettanto furbo Mennea con una dichiarazione lapalissiana del tipo "(…) dobbiamo prima conoscere l'impatto ambientale degli impianti prima di decidere qualunque provvedimento" , trovava modo – giacche' c'era - di candidarsi anche lui a Sindaco, in aderenza all'abituale menata della" Sinistra di lotta e di Governo".
E l'Opposizione? Silenzio assoluto, anche perche' si era precipitosamente accodata al pifferaio magico ed ai suoi sodali Neanderthal: capirete, amici della CDL, che un candidato "organico " avrebbe qualche difficolta' a spiegare questi giri di valzer anche al piu' modesto degli interlocutori. E quando spiegheremo ( ….perche' lo spiegheremo: le streghe son tornate! ) alla Gente l'autentica follia di un piano per gli insediamenti produttivi ( PIP) che prevede la realizzazione di 1.3 milioni di metri cubi di nuovi edifici industriali dalle parti di Via Foggia mentre le nostre aziende lottano per la pura sopravvivenza, non saremmo forse in imbarazzo, sempre nell'ipotesi di un candidato " organico" ad un Partito che non ha speso una parola sull'argormento? Consentitemi infine, cari Amici, d'esser franco: se sarete cosi' avveduti da proporci Peppino Di Paola come candidato Sindaco, saremo felici di avallare tale scelta qualificata e particolarmente qualificante proprio per Voi/Noi.
Ettore Bergamaschi