Associazioni
Emergenza criminale nella Bat, «la prevenzione si fa per le strade»
Scrive Savino Montaruli: «La Questura della Bat è solo una chimera?»
BAT - martedì 26 aprile 2016
Comunicato Stampa
«Non si è mai placata l'emergenza criminale nel territorio del Nord Barese quindi della Bat e appena accade qualcosa di più eclatante rispetto alla "normalità", che è rappresentata da furti quotidiani, aumento del prestito ad usura, città sempre meno sicure, aumento del bullismo e della microcriminalità, furti in appartamenti, in negozi, di auto, danneggiamento di esercizi commerciali, corruzione ed altri reati, anche di natura finanziaria, allora accade che si torni a parlare di emergenza criminale». Parla il presidente dell'associazione andriese "Io ci sono" Savino Montaruli.
«Eppure le riunioni si sprecano come gli incontri cui sono sempre assenti, perché non invitati, i "rappresentanti di strada" delle Categorie Sociali; le pagine dei giornali sono piene di compiacimenti ma sempre più vuoti della solidarietà verso chi ogni giorno, spesso in solitudine, subisce gli atti criminosi che ormai non fanno più notizia e di cui nessuno sente ormai più neanche il dovere istituzionale di manifestarne sensibilità e vicinanza verso le vittime. E' questa la storia scritta così come è anche storia scritta quella che ha visto nel corso degli anni una serie di millanterie politiche ed istituzionali sulla realizzazione della Questura della Bat. Una chimera, un miraggio che ha portato tanti vantaggi (in termini di visibilità) a chi ne ha fatto in questi decenni cavallo di battaglia elettorale salvo poi far passare la questione nel dimenticatoio delle promesse mai mantenute, dimenticando il senso e l'importanza di tale presidio di sicurezza sul territorio. Le telecamere, gli arresti, i processi sono tutti interventi post delitto ma ciò che si chiede è la prevenzione ma questa è materia molto scomoda perché significherebbe ammettere che questo è un territorio con la più elevata emergenza occupazionale, dove le politiche del lavoro sono inesistenti e dove il clientelismo e il favoritismo sono gli elementi di una politica di bassissimo livello che hanno creato sfiducia e discriminazioni. Fare prevenzione significa soprattutto più uomini e più mezzi sul territorio; significa maggiore e più intensa azione di intelligence investigativa quindi significa più soldi e più risorse per le Forze dell'Ordine. Più personale in mezzo alle strade, fuori dagli uffici dove la burocrazia ha assorbito tutto il tempo e lì'impegno che andrebbero invece destinati all'analisi del territorio, alla comprensione delle sue dinamiche e del suo stato di emergenza reale. Capire quello che accade nei quartiere, nei vicoli, nei centri storici, nelle periferie, nei borghi dove si consuma in ogni momento la strategia della tensione e dell'assalto al territorio lasciando sempre più spesso impuniti gli autori di questa quotidiana battaglia criminale.
E' giunta quindi l'ora di concentrarsi tutti per verificare se la nuova Questura della Bat, ad Andria, ci sarà o non ci sarà più; se i fondi per la sua realizzazione ci siano ancora o se siano stati distratti per altro; se c'è la volontà reale di perseguire ancora questo obiettivo e se le tante reiterate promesse dei vertici istituzionali siano ancora valide o si debba tutti ormai disperare. Al nuovo Questore di Bari, che ricordiamo essere anche della Bat, dott. Carmine Esposito, il quale sin dal suo recente insediamento ha subito detto: "Io vorrei essere il questore degli altri", chiediamo l'impegno di approfondire la delicata tematica e di verificare, ritenendo questo nostro intervento un formale esposto, se ci siano e dove siano state eventuali omissioni, ritardi, mala gestione o altri elementi di indagine che facciano emerge finalmente la verità su cosa stia ancora oggi, a distanza di anni, impedendo la realizzazione della Questura Bat ad Andria. Con riserva di inviare alle altre Autorità competenti dettagliato ulteriore esposto formale per i chiarimenti del caso».
«Eppure le riunioni si sprecano come gli incontri cui sono sempre assenti, perché non invitati, i "rappresentanti di strada" delle Categorie Sociali; le pagine dei giornali sono piene di compiacimenti ma sempre più vuoti della solidarietà verso chi ogni giorno, spesso in solitudine, subisce gli atti criminosi che ormai non fanno più notizia e di cui nessuno sente ormai più neanche il dovere istituzionale di manifestarne sensibilità e vicinanza verso le vittime. E' questa la storia scritta così come è anche storia scritta quella che ha visto nel corso degli anni una serie di millanterie politiche ed istituzionali sulla realizzazione della Questura della Bat. Una chimera, un miraggio che ha portato tanti vantaggi (in termini di visibilità) a chi ne ha fatto in questi decenni cavallo di battaglia elettorale salvo poi far passare la questione nel dimenticatoio delle promesse mai mantenute, dimenticando il senso e l'importanza di tale presidio di sicurezza sul territorio. Le telecamere, gli arresti, i processi sono tutti interventi post delitto ma ciò che si chiede è la prevenzione ma questa è materia molto scomoda perché significherebbe ammettere che questo è un territorio con la più elevata emergenza occupazionale, dove le politiche del lavoro sono inesistenti e dove il clientelismo e il favoritismo sono gli elementi di una politica di bassissimo livello che hanno creato sfiducia e discriminazioni. Fare prevenzione significa soprattutto più uomini e più mezzi sul territorio; significa maggiore e più intensa azione di intelligence investigativa quindi significa più soldi e più risorse per le Forze dell'Ordine. Più personale in mezzo alle strade, fuori dagli uffici dove la burocrazia ha assorbito tutto il tempo e lì'impegno che andrebbero invece destinati all'analisi del territorio, alla comprensione delle sue dinamiche e del suo stato di emergenza reale. Capire quello che accade nei quartiere, nei vicoli, nei centri storici, nelle periferie, nei borghi dove si consuma in ogni momento la strategia della tensione e dell'assalto al territorio lasciando sempre più spesso impuniti gli autori di questa quotidiana battaglia criminale.
E' giunta quindi l'ora di concentrarsi tutti per verificare se la nuova Questura della Bat, ad Andria, ci sarà o non ci sarà più; se i fondi per la sua realizzazione ci siano ancora o se siano stati distratti per altro; se c'è la volontà reale di perseguire ancora questo obiettivo e se le tante reiterate promesse dei vertici istituzionali siano ancora valide o si debba tutti ormai disperare. Al nuovo Questore di Bari, che ricordiamo essere anche della Bat, dott. Carmine Esposito, il quale sin dal suo recente insediamento ha subito detto: "Io vorrei essere il questore degli altri", chiediamo l'impegno di approfondire la delicata tematica e di verificare, ritenendo questo nostro intervento un formale esposto, se ci siano e dove siano state eventuali omissioni, ritardi, mala gestione o altri elementi di indagine che facciano emerge finalmente la verità su cosa stia ancora oggi, a distanza di anni, impedendo la realizzazione della Questura Bat ad Andria. Con riserva di inviare alle altre Autorità competenti dettagliato ulteriore esposto formale per i chiarimenti del caso».