Cronaca
Duplice omicidio, uccisi brutalmente padre e figlia
Un altro figlio sopravvissuto per miracolo, è ricoverato a Barletta. Il ragazzo sarebbe stato aggredito con un bastone
BAT - mercoledì 23 giugno 2010
Vittime e aggressori erano di sicuro conoscenti o comunque non avevano nulla da temere gli uni dagli altri, ma ieri sarebbe successo qualcosa di inaudito per far scattare la follia omicida di tre aggressori, con molta probabilità cittadini bulgari. Questi hanno perpetrato un'aggressione nei pressi di un un casolare in agro di San Ferdinando di Puglia in via Trinitapoli, nei pressi di un noto ipermercato. Forse un regolamento di conti, forse il prosieguo di una lite, la collutazione è terminata con la morte del quarantenne Petrov Lybentasev e di sua figlia Tedorka Lybenovataseva, di anni 18 (le vittime e il figlio sono bulgari di etnia rom. Di conseguenza, gli stessi hanno cognomi diversi, giacché la discendenza nella loro comunità è matrilineare).
Un altro figlio di Petrov è stato picchiato selvaggiamente ma è sopravvissuto all'agguato. E' stato proprio il ragazzo 20enne ad avvertire i carabinieri del comando locale intervenuti sul luogo che hanno trovato subito i due cadaveri. Gli aggressori, stando alle indiscrezioni sarebbero tre rom di origine turco-rumena. Questi avrebbero chiesto ospitalità al Lybentasev: nella notte il ragazzo 20enne sarebbe uscito per riempire una tanica d'acqua ad una vicina fontana e proprio in questo tempo, per motivi ancora al vaglio degli investigatori, due dei rom rimasti nel casolare avrebbero assalito il papà 40enne, prima bastonandolo e poi buttandolo letteralmente in un pozzo privo di acqua di un'altezza di circa 5 metri. Il corpo del 40enne sarebbe stato anche ricoperto con dei tufi. La ragazza 18enne sarebbe stata invece massacrata con l'utilizzo di un bastone.
Appena rientrato, il ragazzo sarebbe stato aggredito con un bastone dai due rom, e probabilmente anche dal terzo. Ma fortunatamente il ragazzo sarebbe riuscito a fuggire, fino ad arrivare ad un bar vicino e da qui ad avvertire i militari. Intervenuti i carabinieri della stazione di San Ferdinando e della compagnia di Cerignola e i vigili del fuoco, nonchè i militari del Comando Provinciale dei carabinieri di Foggia e del Ris per i rilievi nell'area. Il giovane ferito è stato medicato nell'ospedale "R. Dimiccoli" di Barletta, dove si trova tuttora ricoverato in stato di shock. Per il giovane scampato alla morte di parla di una settimana di cure, a causa delle ecchimosi e traumi ricevuti per le percosse dei tre rom ora ricercati nel territorio circostante.
Il ragazzo, interrogato una volta che le sue condizioni l'hanno permesso, ha asserito di non aver assistito all'omicidio e di aver reagito d'istinto scappando, non appena avvicinatosi al casale dove è avvenuto il barbaro omicidio, dopo aver subito un forte colpo di bastone alla testa.
Un altro figlio di Petrov è stato picchiato selvaggiamente ma è sopravvissuto all'agguato. E' stato proprio il ragazzo 20enne ad avvertire i carabinieri del comando locale intervenuti sul luogo che hanno trovato subito i due cadaveri. Gli aggressori, stando alle indiscrezioni sarebbero tre rom di origine turco-rumena. Questi avrebbero chiesto ospitalità al Lybentasev: nella notte il ragazzo 20enne sarebbe uscito per riempire una tanica d'acqua ad una vicina fontana e proprio in questo tempo, per motivi ancora al vaglio degli investigatori, due dei rom rimasti nel casolare avrebbero assalito il papà 40enne, prima bastonandolo e poi buttandolo letteralmente in un pozzo privo di acqua di un'altezza di circa 5 metri. Il corpo del 40enne sarebbe stato anche ricoperto con dei tufi. La ragazza 18enne sarebbe stata invece massacrata con l'utilizzo di un bastone.
Appena rientrato, il ragazzo sarebbe stato aggredito con un bastone dai due rom, e probabilmente anche dal terzo. Ma fortunatamente il ragazzo sarebbe riuscito a fuggire, fino ad arrivare ad un bar vicino e da qui ad avvertire i militari. Intervenuti i carabinieri della stazione di San Ferdinando e della compagnia di Cerignola e i vigili del fuoco, nonchè i militari del Comando Provinciale dei carabinieri di Foggia e del Ris per i rilievi nell'area. Il giovane ferito è stato medicato nell'ospedale "R. Dimiccoli" di Barletta, dove si trova tuttora ricoverato in stato di shock. Per il giovane scampato alla morte di parla di una settimana di cure, a causa delle ecchimosi e traumi ricevuti per le percosse dei tre rom ora ricercati nel territorio circostante.
Il ragazzo, interrogato una volta che le sue condizioni l'hanno permesso, ha asserito di non aver assistito all'omicidio e di aver reagito d'istinto scappando, non appena avvicinatosi al casale dove è avvenuto il barbaro omicidio, dopo aver subito un forte colpo di bastone alla testa.