La città
Due milioni di euro per l’Orto Botanico, la settima meraviglia di Barletta
Il turismo si basa sul cemento. Le meraviglie di Barletta non finiscono qui
Barletta - martedì 4 giugno 2013
19.03
L'orto Botanico, la settima meraviglia incompleta di Barletta, è costata finora 2 milioni di euro. Per quale motivo dal 2006 è in costruzione l'Orto Botanico? Ufficialmente la motivazione va ricercata nel progetto di riqualificazione dell'area ex distilleria, una riqualificazione che non ha mai fine. Il mistero e il silenzio circonda questo immenso cubo botanico di cemento che raccoglie "rare" piante, finanziato con fondi comunali e regionali. Il turismo a Barletta si plasma col cemento, altrimenti i voti non arrivano.
Durante la campagna elettorale, nessun candidato sindaco ne ha parlato, eppure l'Orto è sempre lì, immobile, i lavori lentissimi. Se qualcuno volesse vedere cosa contiene l'orto botanico, può cliccare qui, troverà un pezzo di campagna, circondato da troppo cemento e acciaio, per il quale il fantomatico turista o cittadino dovrebbe pagare un biglietto di ingresso. I primi "turisti non paganti" sono stati i vandali che, entrati per primi, hanno le proprie tracce ai posteri, ma non importa, i soldi per riparare i danni si trovano facilmente, nelle casse comunali.
Quali altre tracce lascia l'Orto Botanico? Una emorragia di soldi. Si inizia nel 2006 per un esborso iniziale di 1.631.000 euro. A quanto pare, questa cifra non basta e in una oscura seduta del consiglio comunale, datata 1 ottobre 2009, vengono stanziati altri 400.000 euro per il completamento dei lavori. Il tempo passa, i lavori languono, fino ad arrivare al 22 marzo 2012, in cui il commissario straordinario Maria Manzone sottoscrive i protocolli d'intesa per l'avvio di un progetto, proposto da alcune cooperative, che ha come obiettivo il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati da impiegare come operatori dell'Orto "Achille Bruni".
Chissà se, una volta eletto il sindaco, la struttura sarà inaugurata in pompa magna, per poi divenire una attrazione ad uso e consumo delle casse del Comune di Barletta. A questa meravigliosa promessa se ne aggiungono altre irrealizzate, che gli smemorati possono leggere nel box di approfondimento.
Dopo la sbornia elettorale, caratterizzata da promesse irreali, a cui troppi elettori hanno creduto per convenienza, torneremo alla realtà, per ora è meglio non parlarne, forse l'Orto Botanico non esiste.
Durante la campagna elettorale, nessun candidato sindaco ne ha parlato, eppure l'Orto è sempre lì, immobile, i lavori lentissimi. Se qualcuno volesse vedere cosa contiene l'orto botanico, può cliccare qui, troverà un pezzo di campagna, circondato da troppo cemento e acciaio, per il quale il fantomatico turista o cittadino dovrebbe pagare un biglietto di ingresso. I primi "turisti non paganti" sono stati i vandali che, entrati per primi, hanno le proprie tracce ai posteri, ma non importa, i soldi per riparare i danni si trovano facilmente, nelle casse comunali.
Quali altre tracce lascia l'Orto Botanico? Una emorragia di soldi. Si inizia nel 2006 per un esborso iniziale di 1.631.000 euro. A quanto pare, questa cifra non basta e in una oscura seduta del consiglio comunale, datata 1 ottobre 2009, vengono stanziati altri 400.000 euro per il completamento dei lavori. Il tempo passa, i lavori languono, fino ad arrivare al 22 marzo 2012, in cui il commissario straordinario Maria Manzone sottoscrive i protocolli d'intesa per l'avvio di un progetto, proposto da alcune cooperative, che ha come obiettivo il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati da impiegare come operatori dell'Orto "Achille Bruni".
Chissà se, una volta eletto il sindaco, la struttura sarà inaugurata in pompa magna, per poi divenire una attrazione ad uso e consumo delle casse del Comune di Barletta. A questa meravigliosa promessa se ne aggiungono altre irrealizzate, che gli smemorati possono leggere nel box di approfondimento.
Dopo la sbornia elettorale, caratterizzata da promesse irreali, a cui troppi elettori hanno creduto per convenienza, torneremo alla realtà, per ora è meglio non parlarne, forse l'Orto Botanico non esiste.