Scuola e Lavoro
Domani sciopero degli studenti, la mobilitazione anche a Barletta
Proteste in tutt’Italia, «la soluzione però non può essere ancora la DAD»
Barletta - giovedì 13 gennaio 2022
18.23
Con la ripresa delle attività didattiche non mancano polemiche e incertezze, soprattutto da parte della comunità studentesca che per domani ha indetto uno sciopero a livello nazionale. In una nota diffusa dall'Unione degli Studenti, i ragazzi sostengono sia inaccettabile che la scuola continui a farsi trovare impreparata e che il Governo abbia responsabilità politiche gravi.
Scrivono: «La soluzione però non può essere ancora la DAD, è stato dimostrato come la didattica a distanza debba restare uno strumento solamente emergenziale. Ha provocato difficoltà di apprendimento, disagio psicologico e dispersione scolastica. Dopo due anni, non si può più parlare di emergenza.
Chiediamo:
- di essere ricevuti il prima possibile dal Ministro Bianchi;
- di avere la certezza che si intervenga sui problemi strutturali della scuola, classi e trasporti affollati ed edilizia scolastica;
- che vengano garantiti tamponi e mascherine FFP2 a tutte le studentesse e gli studenti;
- che si riattivi il sistema di tracciamento.
Se non verranno garantite queste misure siamo pronti a proseguire gli scioperi». Le motivazioni sono ragionevoli, ma non tardano ad arrivare le esagerazioni. Circolano sulle chat Whatsapp dei ragazzi vocali di giovani studenti barlettani che con violenza esortano a non entrare domani nei plessi scolastici: «Ma come ca**o si fa che questi vogliono entrare a scuola. Domani a scuola non si entra perché chi entra viene ucciso. O viene ucciso da me o la faccio zombare la scuola e mi metto dentro. "Morto per la causa"».
Un "appello" ironico ma dai toni poco condivisibili che potrebbero solo ingigantire un'aria di violenza da cui Barletta sta cercando con grande fatica di liberarsi.
A parte questa dimenticabile parentesi, gli studenti barlettani hanno già preso posizione nei giorni scorsi: l'Unione degli Studenti di Barletta ha condiviso in una nota la necessità di rivedere gli spazi scolastici spesso poco consoni per lo svolgimento delle lezioni, proponendo un dialogo con il Commissario prefettizio e il presidente della Provincia Bat.
A cosa si riferiscono?
A trasporti sovraffollati, edifici scolastici inadatti per affrontare la pandemia, mascherine FFP2 non garantite nelle strutture, screening non programmati e al sistema di tracciamento saltato.Scrivono: «La soluzione però non può essere ancora la DAD, è stato dimostrato come la didattica a distanza debba restare uno strumento solamente emergenziale. Ha provocato difficoltà di apprendimento, disagio psicologico e dispersione scolastica. Dopo due anni, non si può più parlare di emergenza.
Chiediamo:
- di essere ricevuti il prima possibile dal Ministro Bianchi;
- di avere la certezza che si intervenga sui problemi strutturali della scuola, classi e trasporti affollati ed edilizia scolastica;
- che vengano garantiti tamponi e mascherine FFP2 a tutte le studentesse e gli studenti;
- che si riattivi il sistema di tracciamento.
Se non verranno garantite queste misure siamo pronti a proseguire gli scioperi». Le motivazioni sono ragionevoli, ma non tardano ad arrivare le esagerazioni. Circolano sulle chat Whatsapp dei ragazzi vocali di giovani studenti barlettani che con violenza esortano a non entrare domani nei plessi scolastici: «Ma come ca**o si fa che questi vogliono entrare a scuola. Domani a scuola non si entra perché chi entra viene ucciso. O viene ucciso da me o la faccio zombare la scuola e mi metto dentro. "Morto per la causa"».
Un "appello" ironico ma dai toni poco condivisibili che potrebbero solo ingigantire un'aria di violenza da cui Barletta sta cercando con grande fatica di liberarsi.
A parte questa dimenticabile parentesi, gli studenti barlettani hanno già preso posizione nei giorni scorsi: l'Unione degli Studenti di Barletta ha condiviso in una nota la necessità di rivedere gli spazi scolastici spesso poco consoni per lo svolgimento delle lezioni, proponendo un dialogo con il Commissario prefettizio e il presidente della Provincia Bat.