Istituzionale
Dimensionamento scolastico, Cascella: «Nessuno può ritenersi soddisfatto»
Il Sindaco commenta le decisioni regionali
Barletta - venerdì 23 gennaio 2015
"Il rispetto dovuto all'autonoma determinazione della Regione Puglia sul Piano di dimensionamento scolastico - questa la dichiarazione del sindaco Pasquale Cascella, tornando sulla questione del dimensionamento scolastico - non può che accompagnarsi a un nuovo, pressante richiamo alla responsabilità rispetto alle problematiche che persistono. Proprio nella direzione di un impegno consapevole muoveva l'iniziativa con cui a suo tempo l'Amministrazione comunale ha cercato di coinvolgere l'insieme delle rappresentanze del mondo della scuola nella ricerca di soluzioni in grado di corrispondere adeguatamente alle profonde trasformazioni in atto nel tessuto urbano e negli equilibri sociali.
Questo sforzo richiedeva la disponibilità e la convergenza di tutti i soggetti interessati. Così, purtroppo, non è stato. Ora, nel prendere atto che la Regione si è limitata a tamponare le situazioni più esposte al sottodimensionamento (fors'anche per evitare che le tensioni e i contenziosi che la città di Barletta ha conosciuto dall'inizio dell'anno scolastico potessero riversarsi e pregiudicare la gestione dell'intero Piano regionale), si deve ugualmente considerare che permangano pesanti situazioni precarie, come lo stesso documento regionale riconosce "rinviando all'anno successivo ogni altro intervento". Non credo, quindi, che nessuno possa ritenersi soddisfatto e ignorare criticità che, prima o poi, sono destinati a investire l'intera rete scolastica. Anzi, bisogna rapidamente superare le rigidità e le contrapposizioni che non hanno consentito fin qui di presentare alla Regione un piano forte del consenso di tutte le parti, così da restituire organicità al sistema scolastico cittadino.
Tanto più sentito è l'appello, condiviso con l'assessore regionale Alba Sasso, a superare chiusure pregiudiziali, forzature e rivalse per favorire le convergenze necessarie a superare la frammentazione dell'offerta formativa e la sovrapposizione degli indirizzi delle scuole sul territorio, in modo che il rinvio a misure più strutturali nell'anno prossimo possa essere adeguatamente utilizzato per far compiere quel salto di qualità indispensabile a un progetto coerente ed omogeneo alla funzione e allo stesso ruolo che la scuola - per la stessa natura della funzione pedagogica e istituzionale di cui è investita - deve assolvere per lo sviluppo armonico della città".
Questo sforzo richiedeva la disponibilità e la convergenza di tutti i soggetti interessati. Così, purtroppo, non è stato. Ora, nel prendere atto che la Regione si è limitata a tamponare le situazioni più esposte al sottodimensionamento (fors'anche per evitare che le tensioni e i contenziosi che la città di Barletta ha conosciuto dall'inizio dell'anno scolastico potessero riversarsi e pregiudicare la gestione dell'intero Piano regionale), si deve ugualmente considerare che permangano pesanti situazioni precarie, come lo stesso documento regionale riconosce "rinviando all'anno successivo ogni altro intervento". Non credo, quindi, che nessuno possa ritenersi soddisfatto e ignorare criticità che, prima o poi, sono destinati a investire l'intera rete scolastica. Anzi, bisogna rapidamente superare le rigidità e le contrapposizioni che non hanno consentito fin qui di presentare alla Regione un piano forte del consenso di tutte le parti, così da restituire organicità al sistema scolastico cittadino.
Tanto più sentito è l'appello, condiviso con l'assessore regionale Alba Sasso, a superare chiusure pregiudiziali, forzature e rivalse per favorire le convergenze necessarie a superare la frammentazione dell'offerta formativa e la sovrapposizione degli indirizzi delle scuole sul territorio, in modo che il rinvio a misure più strutturali nell'anno prossimo possa essere adeguatamente utilizzato per far compiere quel salto di qualità indispensabile a un progetto coerente ed omogeneo alla funzione e allo stesso ruolo che la scuola - per la stessa natura della funzione pedagogica e istituzionale di cui è investita - deve assolvere per lo sviluppo armonico della città".