Soccorsi al crollo in via Roma
Soccorsi al crollo in via Roma
Cronaca

Crollo di via Roma, interrogati i tecnici del Comune

Ascoltati dagli inquirenti Gianferrini, Palmitessa, Andriolo e Mariano. Il pm ha chiesto l’interdizione per “rifiuto di atti d’ufficio”

Si sono conclusi gli interrogatori di garanzia, presso il Palazzo di Giustizia di Trani, riguardanti il crollo di via Roma dello scorso 3 ottobre. In attesa che il gip Angela Schiraldi decida sulle eventuali misure interdittive chieste nei loro confronti per "rifiuto di atti d'ufficio", il pm Giuseppe Maralfa ha ascoltato il dirigente dell'Ufficio Tecnico del Comune Francesco Gianferrini, l'ingegnere comunale Rosario Palmitessa, il geometra del Comune Roberto Mariano e il vigile urbano addetto all'edilizia, Giovanni Andriolo. Essi sono accusati, insieme agli altri indagati, di omicidio colposo, lesioni colpose e crollo di costruzioni.

Hanno tutti respinto le accuse del pm, nei singoli interrogatori durati quasi un'ora ciascuno. Gianferrini, dirigente a scavalco dell'Ufficio Tecnico di Barletta, il 3 ottobre era impegnato al Comune di Terlizzi, dove è dirigente, e sostiene di non essere stato informato sui sopralluoghi attuati dai tecnici del Comune il 30 settembre. Il vigile Andriolo, la mattina del 3 ottobre, non sarebbe potuto recarsi in via Roma perché già impegnato in un altro punto della città per il distaccamento di un cornicione. L'ingegnere Palmitessa, che era presente durante il sopralluogo del 30 settembre, sostiene che in quella data non vi fossero lesioni preoccupanti che facessero presagire il crollo. Infine il geometra Mariano, ultimo degli ascoltati dal pm, ha affermato di essere rimasto all'esterno dell'edificio durante l'intero sopralluogo, e di essere completamente estraneo ai fatti, perché la sua mansione riguarda esclusivamente le certificazioni catastali.

In particolar modo il dirigente Gianferrini ha ribadito che, in data 30 settembre, durante il sopralluogo effettuato dai dipendenti del Comune, la situazione era sotto controllo, e il crollo non era prevedibile visto che le operazioni di recupero delle macerie dal cantiere adiacente la palazzina crollata, doveva essere effettuato a mano o con piccole attrezzature. Ma in quei giorni la ruspa, quella ingombrante ruspa gialla documentata nel video in esclusiva pubblicato da Barlettalife e acquisito come prova documentaria dai magistrati, era già all'opera.
  • Interrogatorio
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