Cannito - Mennea
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Politica

Crisi politica, Mennea contro i "dissociati" della maggioranza di Cannito

Le parole del consigliere PD: «Chi avrà il coraggio di ospitare coloro che cambiano maschera non per convinzioni ideologiche, ma per ragioni di opportunismo politico?»

«Non è più il tempo del "gioco delle tre carte"». Così interviene sulla situazione politica e amministrativa a Palazzo di Città il Consigliere regionale e comunale del Partito Democratico, Ruggiero Mennea. "L'ennesima crisi di potere di questa amministrazione ha smascherato i giocatori incalliti delle "tre carte" che, con un rocambolesco colpo di scena, sfiduciano se stessi e, quindi, il proprio mediocre operato. Ci sono mille ragioni politiche per mettere in discussione l'amministrazione Cannito, ma questa mi sembra la più banale e strumentale. Mi ricorda la metafora del bambino che possiede il pallone e poiché non sa giocare, lo porta via ai compagni" E prosegue: "C'è chi pensa che con uno scarno documento di commiato, possa auto assolversi dai disastri generati dalle proprie iniziative amministrative, pensando che i cittadini siano stupidi e con la memoria corta. Lo hanno fatto sotto mentite spoglie civiche, creandoci non poche difficoltà, quando hanno abbandonato il centrosinistra che, comunque è stato in grado di esprimere tre candidati sindaci politicamente autoctoni e poi, per mera convenienza elettorale, sono saltati dalla parte data per vincente con un'aggregazione degna dei migliori personaggi ideati da Stevenson nel noto best seller "lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde".

"Poco più di tre anni di proclami", prosegue Mennea, "e poi, d'improvviso, l'atto di pentimento con cui si rinnegano gli anni trascorsi insieme appassionatamente. I cittadini si chiedono cosa sia cambiato da allora. La linea politica? La linea programmatica? Il colore delle poltrone? Nulla di tutto questo. Il Sindaco, bisogna ammetterlo, in un sussulto di orgoglio ha deciso di confermare l'amministratore unico di Bar.S.A. anziché sostituirlo con uno a loro gradito, e di sottrarsi definitivamente allo schema che spesso lo ha visto ostaggio. Niente più diktat e avanti con un'amministrazione libera da padroni e da padrini, accada quel che accada, così come aveva dichiarato sin dal suo insediamento."

Secondo Mennea: "Questo è il nocciolo della crisi. Una crisi aperta al buio senza motivazioni politiche vere in un momento in cui la comunità vive in uno stato di emergenza drammatico che dovrebbe richiamare invero tutti al senso di responsabilità e di maturità politica. E' chiaro che ora dopo aver usato e abusato politicamente del Sindaco Cannito "i dissociati" andranno probabilmente alla ricerca di una verginità politica per riciclarsi magari in quel centro sinistra che era stato abbandonato da essi stessi solo per convenienze personali."

"Siamo davvero alla mostruosità della ingegneria genetica della politica - denuncia Mennea - . Con quale coraggio questi sei consiglieri, forse sette, pensano di prendere in giro gli elettori di centrosinistra e tutti coloro che - nel centrosinistra- si sono candidati tre anni fa? Chi avrà il coraggio di ospitare coloro che cambiano maschera non per convinzioni ideologiche, ma per ragioni di opportunismo politico e di potere, raggirando i cittadini dopo aver governato e difeso l'amministrazione Cannito e clamorosamente fallendo - peraltro - nei propri ruoli? Su questo confine si misurerà la maturità e il senso di responsabilità del centro sinistra che ora può davvero organizzare una proposta alternativa senza coloro i quali hanno abbandonato la nave come tanti Schettino."

"C'è oggi un fermento politico - conclude Mennea - che è pronto a promuovere l'alternativa autentica e a continuare a dare battaglia con equilibrio in Consiglio comunale, come abbiamo fatto in questi anni difficili per i barlettani. Saremo ancora la sentinella degli interessi pubblici e degli atti legittimi, la forza di opposizione che critica, ma che propone soluzioni migliori per la città. Questi camaleonti farebbero bene a mettersi in proprio e a misurarsi con una loro proposta politica da sottoporre ai cittadini, uscendo dagli schemi dei calcoli elettorali. Se qualcuno "dall'alto dei cieli" proverà a forzare la mano, Barletta diventerà un caso nazionale del peggior trasformismo personalistico che non passerà sicuramente indenne dal vaglio di chi difende, nonostante tutto, i valori del bene comune, della coerenza, del coraggio e dell'identità politica."
  • Ruggiero Mennea
  • Cosimo Cannito
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