Cronaca
Convinsero la zia a comprare un appartamento, condannati coniugi di Barletta
2 anni in primo grado per circonvenzione d’incapace, confisca di immobili e denaro. L’anziana accettò, perché la nipote promise di occuparsi di lei
Barletta - martedì 9 luglio 2013
14.03
Due coniugi barlettani, Giuseppina Antonucci e Michele Angelo Di Candia, sono stati condannati dal giudice monocratico del tribunale di Barletta a due anni di reclusione (col beneficio della pena sospesa) per l'accusa di circonvenzione d'incapace. Avrebbero approfittato di un'anziana zia, Leonarda Palmieri, per farsi acquistare un appartamento in cambio di assistenza.
L'anziana donna si è costituita parte civile con l'avvocato Michele Cianci e si è vista riconosciuta una provvisionale di 20mila euro quale acconto sul maggior danno che sarà liquidato nel suo complessivo ammontare dal Tribunale Civile.
L'indagine fu coordinata dall'ex sostituto procuratore della Repubblica di Trani Bruna Manganelli e condotta dalla Guardia di Finanza di Barletta a seguito della denuncia della Palmieri. Antonucci prospettò alla zia la disponibilità a viver con lei, a patto di trovare una casa più grande. Secondo l'accusa, la nipote sapeva che la Palmieri aveva una disponibilità economica tale per acquistare un appartamento, dove i nipoti le promisero che avrebbero convissuto. A marzo 2004 fu firmato con un parente un preliminare di compravendita per un appartamento con annesso box del valore di oltre 330mila euro.
Nel dicembre del 2007 la stipula del rogito: la Palmieri corrispose il saldo della somma mentre la proprietà degli immobili andò in capo al nipote Di Candia. Ma ben presto l'Antonucci smise di curarsi della zia. Alle rimostranze dell'anziana le avrebbe risposto di non poter pretendere nulla sull'immobile giacché la casa era intestata al marito. Le motivazioni della sentenza di primo grado saranno depositate nei prossimi novanta giorni. La pronuncia ha disposto anche la confisca degli immobili e del danaro, nonché condannato i due imputati al pagamento delle spese processuali.
L'anziana donna si è costituita parte civile con l'avvocato Michele Cianci e si è vista riconosciuta una provvisionale di 20mila euro quale acconto sul maggior danno che sarà liquidato nel suo complessivo ammontare dal Tribunale Civile.
L'indagine fu coordinata dall'ex sostituto procuratore della Repubblica di Trani Bruna Manganelli e condotta dalla Guardia di Finanza di Barletta a seguito della denuncia della Palmieri. Antonucci prospettò alla zia la disponibilità a viver con lei, a patto di trovare una casa più grande. Secondo l'accusa, la nipote sapeva che la Palmieri aveva una disponibilità economica tale per acquistare un appartamento, dove i nipoti le promisero che avrebbero convissuto. A marzo 2004 fu firmato con un parente un preliminare di compravendita per un appartamento con annesso box del valore di oltre 330mila euro.
Nel dicembre del 2007 la stipula del rogito: la Palmieri corrispose il saldo della somma mentre la proprietà degli immobili andò in capo al nipote Di Candia. Ma ben presto l'Antonucci smise di curarsi della zia. Alle rimostranze dell'anziana le avrebbe risposto di non poter pretendere nulla sull'immobile giacché la casa era intestata al marito. Le motivazioni della sentenza di primo grado saranno depositate nei prossimi novanta giorni. La pronuncia ha disposto anche la confisca degli immobili e del danaro, nonché condannato i due imputati al pagamento delle spese processuali.