Associazioni
Contro familismi e privilegi nasce ‘Palazzo di cristallo’
Il gruppo, nato su Facebook, mira a riportare etica nella vita pubblica. Conferenza stampa gremita di giovani e di idee
Barletta - lunedì 7 febbraio 2011
La sala della conferenza stampa è piena di gente con idee diversissime tra loro e il dibattito tra i partecipanti è vivo. All'assemblea non hanno partecipato politici di professione o vecchi tromboni della politica locale riciclati all'abbisogna proprio sotto elezioni; ci sono ragazzi, tutti tra i 20 e i 40 anni, con idee anche diverse tra loro ma uniti in una battaglia comune: riportare moralità nella politica locale. Il gruppo, nato su Facebook, ha deciso di chiamarsi "Palazzo di cristallo", in ossequio al concetto di trasparenza che loro vorrebbero fosse moneta corrente nella politica locale che invece, e le ultime disavventure concorsuali ce lo hanno dimostrato, fa della torpidezza e della poca cristallinità una cifra stilistica.
La loro battaglia è chiara e certamente impegnativa tanto da spingere i promotori a uscire dal mondo virtuale per sbarcare in quello reale: hanno stilato un manifesto che hanno deciso di discutere con chiunque sia interessato, a prescindere dalle proprie convinzioni politiche, in un'assemblea pubblica da tenersi a febbraio. I punti chiave del manifesto sono la lotta al familismo, la revisione del meccanismi per l'individuazione degli scrutatori e dei rappresentanti di lista, la disparità di rappresentanza dei sessi all'interno delle istituzioni sino alla proposta di ridimensionamento degli stipendi degli amministratori. Il manifesto non è definitivo, ma è da considerare come una piattaforma da cui far partire la discussione tra i cittadini.
Il Percorso. Il gruppo nella conferenza stampa ha presentato l'iniziativa ed ha insieme convocato un'assemblea da tenersi nel mese di febbraio, aperta a tutti i barlettani, ed in cui ognuno potrà esprimere la propria opinione in merito al problemi sollevati dal gruppo nel manifesto, dalla quale uscirà un documento che verrà sottoposto, con richiesta di sottoscrizione, a tutti i candidati al consiglio comunale, candidati sindaci compresi. All'atto della sottoscrizione del documento ogni candidato si impegnerà a far rispettare i principi espressi nel documento, ovvero quelli di legalità, trasparenza e partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. La firma avrà un valore simbolico e politico ed il gruppo vigilerà sull'operato degli eletti. Gli ultimi dati ci dicono che la corruzione costa al cittadino italiano la bellezza di 50 miliardi di euro l'anno, ovvero quasi tre volte l'ammontare di una corpulenta finanziaria di governo, il che ci fa capire quanto ci costi economicamente, oltre che civilmente, la corruzione politica e come il contrasto a quest'ultima dovrebbe essere prioritaria per ogni governante. Il familismo è un'odiosa sfaccettatura del più ampio problema della corruzione ed iniziative come questa hanno certamente il merito di sollevare il problema localmente, ponendo all'ordine del giorno temi che la politica, nel suo insieme, tende a non affrontare.
La loro battaglia è chiara e certamente impegnativa tanto da spingere i promotori a uscire dal mondo virtuale per sbarcare in quello reale: hanno stilato un manifesto che hanno deciso di discutere con chiunque sia interessato, a prescindere dalle proprie convinzioni politiche, in un'assemblea pubblica da tenersi a febbraio. I punti chiave del manifesto sono la lotta al familismo, la revisione del meccanismi per l'individuazione degli scrutatori e dei rappresentanti di lista, la disparità di rappresentanza dei sessi all'interno delle istituzioni sino alla proposta di ridimensionamento degli stipendi degli amministratori. Il manifesto non è definitivo, ma è da considerare come una piattaforma da cui far partire la discussione tra i cittadini.
Il Percorso. Il gruppo nella conferenza stampa ha presentato l'iniziativa ed ha insieme convocato un'assemblea da tenersi nel mese di febbraio, aperta a tutti i barlettani, ed in cui ognuno potrà esprimere la propria opinione in merito al problemi sollevati dal gruppo nel manifesto, dalla quale uscirà un documento che verrà sottoposto, con richiesta di sottoscrizione, a tutti i candidati al consiglio comunale, candidati sindaci compresi. All'atto della sottoscrizione del documento ogni candidato si impegnerà a far rispettare i principi espressi nel documento, ovvero quelli di legalità, trasparenza e partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. La firma avrà un valore simbolico e politico ed il gruppo vigilerà sull'operato degli eletti. Gli ultimi dati ci dicono che la corruzione costa al cittadino italiano la bellezza di 50 miliardi di euro l'anno, ovvero quasi tre volte l'ammontare di una corpulenta finanziaria di governo, il che ci fa capire quanto ci costi economicamente, oltre che civilmente, la corruzione politica e come il contrasto a quest'ultima dovrebbe essere prioritaria per ogni governante. Il familismo è un'odiosa sfaccettatura del più ampio problema della corruzione ed iniziative come questa hanno certamente il merito di sollevare il problema localmente, ponendo all'ordine del giorno temi che la politica, nel suo insieme, tende a non affrontare.