Cronaca
Contrasto ai crediti fittizi, una speciale collaborazione tra Procura, Finanza e Agenzia delle Entrate
Illustrata l'operazione ad ampio stretto su casi di illecita compesazione dei crediti d'imposta: denunciati sette rappresentanti legali di imprese della Bat
Barletta - venerdì 1 marzo 2024
10.58
È stata illustrata questa mattina nella sede del comando provinciale della Guardia di Finanza a Barletta un'operazione ad ampio spettro riguardante l'illecita compensazione dei crediti d'imposta. In questa attività le Fiamme Gialle hanno potuto lavorare in stretta sinergia con la Procura della Repubblica e gli uffici dell'Agenzia delle Entrate.
Una triplice forza per contrastare l'utilizzo illecito dei crediti d'imposta. Quasi 1 milione euro è già rientrato nelle casse dello Stato, a seguito di riversamento di crediti di imposta inesistenti, relativi all'agevolazione Formazione 4.0, restituiti nel corso del 2023 da imprese della provincia di Barletta-Andria-Trani.
L'attività principalmente attenzionata dalla Guardia di Finanza è stata infatti quella dei corsi di formazione erogati per il personale delle aziende, sostenuti grazie ai fondi del PNRR.
Al termine degli interventi, sono stati denunciati 7 rappresentanti legali di imprese della Bat, di cui 5 segnalati alla Corte dei Conti.
La contestazione complessiva al momento raggiunge i 2.5 milioni di euro; ma si tratta di cifre che potrebbero incrementarsi, alla luce dei controlli in essere, volti ad intercettare ulteriori compensazioni.
La restituzione delle somme, compensate in assenza del presupposto di spettanza del credito, è stata effettuata in base a quanto previsto dall'art. 1, cc. 174-178 L. 197/2022, a seguito di impulso derivante dall'niziativa congiunta della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle entrate, nell'ambito del tavolo di coordinamento istituito presso la Procura della Repubblica di Trani, denominato "Polo Tutela Penale delle Entrate" e finalizzato alla tutela del gettito fiscale mediante un'azione sinergica di analisi, selezione e intervento.
Il riversamento dei crediti inesistenti non estingue il reato, ma si iscrive nel contesto delle azioni "ripristinatorie", da affiancare alla repressione penale, che sono al centro dell'attività della Procura della Repubblica di Trani, sul fronte del contrasto alle frodi tributarie.
Una triplice forza per contrastare l'utilizzo illecito dei crediti d'imposta. Quasi 1 milione euro è già rientrato nelle casse dello Stato, a seguito di riversamento di crediti di imposta inesistenti, relativi all'agevolazione Formazione 4.0, restituiti nel corso del 2023 da imprese della provincia di Barletta-Andria-Trani.
L'attività principalmente attenzionata dalla Guardia di Finanza è stata infatti quella dei corsi di formazione erogati per il personale delle aziende, sostenuti grazie ai fondi del PNRR.
Al termine degli interventi, sono stati denunciati 7 rappresentanti legali di imprese della Bat, di cui 5 segnalati alla Corte dei Conti.
Una collaborazione fattiva tra Guardia della Finanza, Procura della Repubblica e Agenzia delle Entrate
L'obiettivo di questa sinergia, dal duplice fronte amministrativo e penale, è di riportare nelle casse dello Stato il 100% del credito utilizzato ma non spettante.La contestazione complessiva al momento raggiunge i 2.5 milioni di euro; ma si tratta di cifre che potrebbero incrementarsi, alla luce dei controlli in essere, volti ad intercettare ulteriori compensazioni.
La restituzione delle somme, compensate in assenza del presupposto di spettanza del credito, è stata effettuata in base a quanto previsto dall'art. 1, cc. 174-178 L. 197/2022, a seguito di impulso derivante dall'niziativa congiunta della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle entrate, nell'ambito del tavolo di coordinamento istituito presso la Procura della Repubblica di Trani, denominato "Polo Tutela Penale delle Entrate" e finalizzato alla tutela del gettito fiscale mediante un'azione sinergica di analisi, selezione e intervento.
Il riversamento dei crediti inesistenti non estingue il reato, ma si iscrive nel contesto delle azioni "ripristinatorie", da affiancare alla repressione penale, che sono al centro dell'attività della Procura della Repubblica di Trani, sul fronte del contrasto alle frodi tributarie.
Nitti: «Metodo di lavoro basato sul coordinamento»
Il procuratore capo di Trani, Renato Nitti, è il promotore del meccanismo virtuoso che sta dietro a questo risultato: "La vocazione repressiva dell'azione penale non restituisce, da sola, alla collettività il valore sottratto da chi mette in atto una frode. Per questo motivo, negli ultimi tre anni abbiamo impostato un metodo di lavoro basato sullo scambio di informazioni e sul coordinamento con gli enti preposti al governo delle entrate pubbliche, schierando al loro fianco la Guardia di Finanza, in veste di polizia giudiziaria. L'obiettivo è quello di ottenere l'emersione tempestiva delle frodi, attraverso la constatazione in tempo reale del reato di compensazione inesistente, come in questo caso. Accade, infatti, che la percezione dell'immediatezza della risposta dell'apparato repressivo si abbina alla possibilità di recuperare effettivamente le somme, quando è trascorso un tempo minimo dalla commissione del fatto. In questo caso, l'intervento della polizia giudiziaria ha generato addirittura l'attivazione autonoma dei soggetti interessati, che hanno provveduto al riversamento, prima che intervenissero le misure cautelari."
Il lavoro impostato a Trani si colloca nel solco dell'orientamento della giurisprudenza penale più recente, inteso a valorizzare il pagamento delle imposte dovute e la restituzione dei crediti fruiti senza presupposto, quale soluzione di maggiore garanzia dell'interesse pubblico, in presenza di condotte pur penalmente rilevanti.
II versamento effettuato direttamente dal contribuente attinto dalle indagini penali, infine, migliora anche il livello di efficacia dell'azione amministrativa, perché evita l'attivazione della riscossione forzosa, con tempi dilatati ai fini della concreta acquisizione delle somme al bilancio dello Stato; in tale ambito la Guardia di Finanza, in sinergia con l'Agenzia delle Entrate contrasta le frodi in materia di crediti di imposta, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese.
Il lavoro impostato a Trani si colloca nel solco dell'orientamento della giurisprudenza penale più recente, inteso a valorizzare il pagamento delle imposte dovute e la restituzione dei crediti fruiti senza presupposto, quale soluzione di maggiore garanzia dell'interesse pubblico, in presenza di condotte pur penalmente rilevanti.
II versamento effettuato direttamente dal contribuente attinto dalle indagini penali, infine, migliora anche il livello di efficacia dell'azione amministrativa, perché evita l'attivazione della riscossione forzosa, con tempi dilatati ai fini della concreta acquisizione delle somme al bilancio dello Stato; in tale ambito la Guardia di Finanza, in sinergia con l'Agenzia delle Entrate contrasta le frodi in materia di crediti di imposta, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese.