Politica
Consorzi di bonifica, Pastore: «Necessari controlli e sviluppo»
Prevista una visita ai depuratori di Andria e Barletta. Interviene il consigliere di Sinistra, Ecologia e Libertà
Barletta - sabato 28 agosto 2010
Il consigliere regionale del Gruppo SEL, Franco Pastore, ha presentato un'interrogazione a risposta scritta al presidente della Giunta, avente per oggetto la situazione in cui versano i Consorzi di bonifica e alcuni impianti di irrigazione e depurazione.
"Prima che il Consiglio regionale inizi a lavorare alla rimodulazione legislativa e organizzativa dei consorzi di bonifica – si legge nel testo – ho ritenuto opportuno verificare lo stato in cui versano alcuni impianti e Consorzi. Insieme al consigliere del Pd Ruggiero Mennea, accompagnati da funzionari e dirigenti regionali di tali impianti, Pasquale Gentile, Anna Chiummeo, Giuseppe Marchesino e loro collaboratori, abbiamo visitato la diga Capaciotti, fra Cerignola e Ascoli Satriano, che tramite una rete irrigua fornisce l'acqua dell'Ofanto ai comuni situati a sinistra della foce del fiume. Dopo aver visitato l'impianto di raccolta delle acque reflue di Trinitapoli – ha proseguito Pastore - dove c'è un depuratore e un impianto di affinamento delle acque che, una volta filtrate, servono ad irrigare i campi vicini alla foce dell'Ofanto e l'impianto dell'idrovora di Salpi che raccoglie i reflui derivanti dalla lavorazione del sale, ho potuto constatare che l'unico elemento di criticità è legato alla gestione sempre in pareggio di tali impianti.
Nei prossimi giorni visiterò i depuratori di Andria e Barletta, entrambi privi di impianti di affinamento delle acque. Il primo bloccato dalla Regione per il patto di stabilità e quello di Barletta, ultimato ma non ancora funzionante.
Tutto ciò premesso e considerato - ha concluso l'esponente di SEL - interrogo il presidente della Giunta regionale per chiedere: se sia a conoscenza di tale situazione e come eventualmente intenda risolverla e per quale motivo si sia creata;
se sia a conoscenza di quanto avviene nei tratti di condutture idriche degli impianti irrigui, sia nella Capitanata e nell'Ofantino sia nel nord barese, usati sia come serbatoi per irrigare i campi sia come discariche e cloache per sversare reflui dei frantoi e rifiuti di ogni genere; se non ci sia bisogno di maggiori controlli a tutela dell'ambiente e della salute pubblica, considerato il rischio di inquinamento delle falde acquifere e la conseguente contaminazione dei terreni e alimenti, come nella zona di Borgo Mezzanone, fra Trinitapoli e Foggia, priva di rete irrigua, dove l'acqua dei pozzi è salmastra. Come si può, dunque, completare e rimodulare un piano degli impianti di bonifica, senza aver prima completato la rete irrigua in questa zona che è agli ultimi posti del Pil nazionale?".
"Prima che il Consiglio regionale inizi a lavorare alla rimodulazione legislativa e organizzativa dei consorzi di bonifica – si legge nel testo – ho ritenuto opportuno verificare lo stato in cui versano alcuni impianti e Consorzi. Insieme al consigliere del Pd Ruggiero Mennea, accompagnati da funzionari e dirigenti regionali di tali impianti, Pasquale Gentile, Anna Chiummeo, Giuseppe Marchesino e loro collaboratori, abbiamo visitato la diga Capaciotti, fra Cerignola e Ascoli Satriano, che tramite una rete irrigua fornisce l'acqua dell'Ofanto ai comuni situati a sinistra della foce del fiume. Dopo aver visitato l'impianto di raccolta delle acque reflue di Trinitapoli – ha proseguito Pastore - dove c'è un depuratore e un impianto di affinamento delle acque che, una volta filtrate, servono ad irrigare i campi vicini alla foce dell'Ofanto e l'impianto dell'idrovora di Salpi che raccoglie i reflui derivanti dalla lavorazione del sale, ho potuto constatare che l'unico elemento di criticità è legato alla gestione sempre in pareggio di tali impianti.
Nei prossimi giorni visiterò i depuratori di Andria e Barletta, entrambi privi di impianti di affinamento delle acque. Il primo bloccato dalla Regione per il patto di stabilità e quello di Barletta, ultimato ma non ancora funzionante.
Tutto ciò premesso e considerato - ha concluso l'esponente di SEL - interrogo il presidente della Giunta regionale per chiedere: se sia a conoscenza di tale situazione e come eventualmente intenda risolverla e per quale motivo si sia creata;
se sia a conoscenza di quanto avviene nei tratti di condutture idriche degli impianti irrigui, sia nella Capitanata e nell'Ofantino sia nel nord barese, usati sia come serbatoi per irrigare i campi sia come discariche e cloache per sversare reflui dei frantoi e rifiuti di ogni genere; se non ci sia bisogno di maggiori controlli a tutela dell'ambiente e della salute pubblica, considerato il rischio di inquinamento delle falde acquifere e la conseguente contaminazione dei terreni e alimenti, come nella zona di Borgo Mezzanone, fra Trinitapoli e Foggia, priva di rete irrigua, dove l'acqua dei pozzi è salmastra. Come si può, dunque, completare e rimodulare un piano degli impianti di bonifica, senza aver prima completato la rete irrigua in questa zona che è agli ultimi posti del Pil nazionale?".