Scuola e Lavoro
“Con le tasche piene di ghiande”: il reading per l’ambiente
Ospite dell'evento l'attore Manrico Gammarota
Barletta - lunedì 24 novembre 2014
Presso l'I.C. "Musti-Dimiccoli" l'attore Manrico Gammarota ha dato vita al personaggio di Elzéard Bouffier, il pastore-contadino che piantava gli alberi. 21 novembre 2014. Nella palestra della scuola "Musti" alle 9.30 è tutto pronto per organizzare una lezione interdisciplinare, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi. Si comincia a parlare di Cittadinanza attiva con il vice-sindaco Anna Rizzi Francabandiera, si prosegue con la visione del trailer "Sarà un paese", lungometraggio di interesse culturale nazionale di Nicola Campiotti, sostenuto da UNICEF, Agis Scuola, Libera, che colpisce l'attenzione del pubblico presente (III B, IV G della scuola primaria e I C, III C della scuola secondaria di primo grado) e si prosegue sulle note di Sergio Endrigo "Ci vuole un fiore" scritto da Gianni Rodari, eseguito da Michele e Anna con il flauto dolce su arrangiamento di Tea Notarangelo, docente di musica e nel frattempo arriva l'ospite o come ama definirsi l'ex scolaro della "Musti" , il noto attore, regista barlettano Manrico Gammarota. Questa volta la regia è di Elisabetta Pasquale, docente di Lettere, che ispirandosi al racconto di Jean Giono "L'uomo che piantava gli alberi", ha elaborato un testo teatrale a tre voci.
La palestra si è trasformata in un palcoscenico e gli adulti presenti erano simili ad un contadino che ha le tasche piene di ghiande, solo che le ghiande erano gli studenti presenti. Ghiande, ad onor del vero tutte intente ad ascoltare la storia di uno dei protagonisti, probabilmente lo scrittore stesso, interpretato dalla prof.ssa Pasquale, che incontra nella sua amata Provenza un contadino-pastore, Elzéard Bouffier, interpretato dall'attore Gammarota, che nella prima parte del racconto non ama parlare, mentre nella seconda parte i due protagonisti subiranno un'evoluzione: lo scrittore diventerà meno scettico nei confronti di un uomo che dedica tutta la sua vita a far risplendere un deserto, piantando alberi, mentre Elzéard si racconterà senza remore. Con l'illusione e la magia che solo il teatro può offrire, il pubblico ha immaginato prima di trovarsi in una terra desolata e poi pian piano, man mano che i due protagonisti approfondivano la loro conoscenza, quella stessa terra ha ripreso a vivere fino a diventare una foresta naturale.
"Quando penso che un uomo solo sia bastato a far uscire dal deserto quel paese, trovo che malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole". Una delle ultime riflessioni ad alta voce dello scrittore che pone le due ultime domande a Elzéard: "Qual è il tuo segreto? E qual è la tua ricompensa?". "La costanza, prima di tutto, e la generosità. Io sono un vecchio contadino senza cultura che ha portato a buon fine un'opera degna di Dio e la mia più grande ricompensa è la serenità dell'anima e la felicità". Elzéard così come nella storia originale anche sul palco della "Musti", interpretato dall'attore Gammarota, è e sarà per i lettori e per gli spettatori, una persona indimenticabile, priva di egoismo.
Per tutti i presenti, ha sottolineato il dirigente scolastico, dott.ssa Maria Angela Petroni, questa favola dedicata all'ambiente è un messaggio di speranza, di rinascita della vita e della possibilità che possa nascere una foresta là dove la vita stessa era stata annientata dall'egoismo degli uomini". "La costanza e la perseveranza sono – ha suggerito il vice-sindaco - due qualità indispensabili per diventare cittadini attivi e amministratori saggi". Sulle note di "Ci vuole un fiore" tutti i presenti si sono recati nel rigoglioso giardino della scuola per abbracciare gli alberi e prendere un pizzico di energia per continuare a crescere per diventare delle splendide querce. Le piccole ghiande, guidate dalle maestre e professoresse, querce, cariche di questi messaggi positivi, sono ritornate in classe con un senso di appartenenza alla comunità più sentito e partecipato.
La palestra si è trasformata in un palcoscenico e gli adulti presenti erano simili ad un contadino che ha le tasche piene di ghiande, solo che le ghiande erano gli studenti presenti. Ghiande, ad onor del vero tutte intente ad ascoltare la storia di uno dei protagonisti, probabilmente lo scrittore stesso, interpretato dalla prof.ssa Pasquale, che incontra nella sua amata Provenza un contadino-pastore, Elzéard Bouffier, interpretato dall'attore Gammarota, che nella prima parte del racconto non ama parlare, mentre nella seconda parte i due protagonisti subiranno un'evoluzione: lo scrittore diventerà meno scettico nei confronti di un uomo che dedica tutta la sua vita a far risplendere un deserto, piantando alberi, mentre Elzéard si racconterà senza remore. Con l'illusione e la magia che solo il teatro può offrire, il pubblico ha immaginato prima di trovarsi in una terra desolata e poi pian piano, man mano che i due protagonisti approfondivano la loro conoscenza, quella stessa terra ha ripreso a vivere fino a diventare una foresta naturale.
"Quando penso che un uomo solo sia bastato a far uscire dal deserto quel paese, trovo che malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole". Una delle ultime riflessioni ad alta voce dello scrittore che pone le due ultime domande a Elzéard: "Qual è il tuo segreto? E qual è la tua ricompensa?". "La costanza, prima di tutto, e la generosità. Io sono un vecchio contadino senza cultura che ha portato a buon fine un'opera degna di Dio e la mia più grande ricompensa è la serenità dell'anima e la felicità". Elzéard così come nella storia originale anche sul palco della "Musti", interpretato dall'attore Gammarota, è e sarà per i lettori e per gli spettatori, una persona indimenticabile, priva di egoismo.
Per tutti i presenti, ha sottolineato il dirigente scolastico, dott.ssa Maria Angela Petroni, questa favola dedicata all'ambiente è un messaggio di speranza, di rinascita della vita e della possibilità che possa nascere una foresta là dove la vita stessa era stata annientata dall'egoismo degli uomini". "La costanza e la perseveranza sono – ha suggerito il vice-sindaco - due qualità indispensabili per diventare cittadini attivi e amministratori saggi". Sulle note di "Ci vuole un fiore" tutti i presenti si sono recati nel rigoglioso giardino della scuola per abbracciare gli alberi e prendere un pizzico di energia per continuare a crescere per diventare delle splendide querce. Le piccole ghiande, guidate dalle maestre e professoresse, querce, cariche di questi messaggi positivi, sono ritornate in classe con un senso di appartenenza alla comunità più sentito e partecipato.