Politica
Colpa e vergogna: il centrosinistra e la palude
Tra autocandidature e nuovi comitati. Devono delle scuse ai cittadini
Barletta - sabato 9 marzo 2013
3.56
Se un rapinatore riesce a svaligiare una banca, ha buoni motivi per sentirsi in colpa. Se invece non riesce nel suo intento, probabilmente proverà vergogna. Reati o no, ci si sente colpevoli per azioni commesse; si prova vergogna per proprie mancanze. Nelle emozioni umane, nell'arte, così anche nella politica l'unico modo per uscire da un circuito negativo è mettere in scena, esplicitare, rendere pubblico il processo di consapevolezza.
Protagonista indiscusso, nella colpa e nella vergogna, a Barletta è il PD. E come era nei peggiori pronostici, il PD sta facendo di tutto tranne aprire un dibattito franco, aperto, totale sui propri errori nel corso e alla fine dell'amministrazione Maffei.
Il Commissario Andrea Patruno ha offerto, in una sua nota alla stampa, un quadro assai confuso. Incerto su tutto: le Primarie forse ci saranno, forse no. Il super-comitato a 25 cresce ancora. Ad esso si affianca anche un gruppo di lavoro a 6, che si dovrebbe esprimere su questione di importanza vitale: dal perimetro della coalizione alle modalità di individuazione dei candidati; il tutto senza voti a maggioranza, ma secondo, pare di capire, all'unanimità. Unanimità che il PD, in questi mesi, in questi anni, ha dimostrato di non essere in grado di raggiungere nemmeno nel metodo per le collette.
Mentre il Commissario galleggia in questa palude, attorno a lui si muove di tutto. Crescono come funghi candidature spontanee, dentro e fuori il PD. Da Tupputi a Savasta, da Cannito a Campese, fino alle disponibilità (così pare si chiamino) di Mennea e Caracciolo. Alcune di queste candidature contengono gravissimi elementi di conflitti di interessi. Ma, ci corregge Patruno, non ci sono candidature, visto che nessuna è certificata dal Commissario o dal gruppo di lavoro a 6.
Tutto questo ha un retrogusto grottesco. Perché dimostra il completo scollamento del PD e degli altri cespugli del centrosinistra rispetto agli umori della città. La città li ha puniti alle Politiche, ma loro, i dirigenti, sono certi che alle Amministrative sarà un'altra storia. Come mai? Su quali basi fondano la certezza di un buon risultato, se non addirittura di una vittoria? Le risposte possibili sono anche inquietanti.
L'impressione è che in queste ore nel PD si stia consumando una battaglia tutta interna. Patruno ha necessità di "tenere tutti dentro" e per questo si muove sul crinale dell'ambiguità. E invece ci sarebbe bisogno, per un momento, di chiarire. Mettere in scena, ritornando a quanto detto sopra, il senso di colpa, il senso di vergogna per quanto questa città ha dovuto subire in questi anni.
Il centrosinistra, in tutte le sue componenti, deve delle scuse ai cittadini. Si legga, il centrosinistra, si racconti. Ricostruisca gli eventi che hanno condotto Barletta sino a questo stato di degrado. I protagonisti di tutte le vicende di cattiva amministrazione siano chiamati a farsi da parte. O, ancora meglio, lo facciano spontaneamente. Siano chiariti una volta per tutte gli aspetti torbidi, le commistioni tra politica, amministrazione, economia. Sta arrivando la Primavera: e per questo centrosinistra barlettano potrebbe essere l'ultima stagione.
Protagonista indiscusso, nella colpa e nella vergogna, a Barletta è il PD. E come era nei peggiori pronostici, il PD sta facendo di tutto tranne aprire un dibattito franco, aperto, totale sui propri errori nel corso e alla fine dell'amministrazione Maffei.
Il Commissario Andrea Patruno ha offerto, in una sua nota alla stampa, un quadro assai confuso. Incerto su tutto: le Primarie forse ci saranno, forse no. Il super-comitato a 25 cresce ancora. Ad esso si affianca anche un gruppo di lavoro a 6, che si dovrebbe esprimere su questione di importanza vitale: dal perimetro della coalizione alle modalità di individuazione dei candidati; il tutto senza voti a maggioranza, ma secondo, pare di capire, all'unanimità. Unanimità che il PD, in questi mesi, in questi anni, ha dimostrato di non essere in grado di raggiungere nemmeno nel metodo per le collette.
Mentre il Commissario galleggia in questa palude, attorno a lui si muove di tutto. Crescono come funghi candidature spontanee, dentro e fuori il PD. Da Tupputi a Savasta, da Cannito a Campese, fino alle disponibilità (così pare si chiamino) di Mennea e Caracciolo. Alcune di queste candidature contengono gravissimi elementi di conflitti di interessi. Ma, ci corregge Patruno, non ci sono candidature, visto che nessuna è certificata dal Commissario o dal gruppo di lavoro a 6.
Tutto questo ha un retrogusto grottesco. Perché dimostra il completo scollamento del PD e degli altri cespugli del centrosinistra rispetto agli umori della città. La città li ha puniti alle Politiche, ma loro, i dirigenti, sono certi che alle Amministrative sarà un'altra storia. Come mai? Su quali basi fondano la certezza di un buon risultato, se non addirittura di una vittoria? Le risposte possibili sono anche inquietanti.
L'impressione è che in queste ore nel PD si stia consumando una battaglia tutta interna. Patruno ha necessità di "tenere tutti dentro" e per questo si muove sul crinale dell'ambiguità. E invece ci sarebbe bisogno, per un momento, di chiarire. Mettere in scena, ritornando a quanto detto sopra, il senso di colpa, il senso di vergogna per quanto questa città ha dovuto subire in questi anni.
Il centrosinistra, in tutte le sue componenti, deve delle scuse ai cittadini. Si legga, il centrosinistra, si racconti. Ricostruisca gli eventi che hanno condotto Barletta sino a questo stato di degrado. I protagonisti di tutte le vicende di cattiva amministrazione siano chiamati a farsi da parte. O, ancora meglio, lo facciano spontaneamente. Siano chiariti una volta per tutte gli aspetti torbidi, le commistioni tra politica, amministrazione, economia. Sta arrivando la Primavera: e per questo centrosinistra barlettano potrebbe essere l'ultima stagione.