
Politica
Coalizione Civica: «Riapre i battenti il poltronificio Cannito»
La nota firmata da Carmine Doronzo e Michela Diviccaro
Barletta - venerdì 28 febbraio 2025
11.47 Comunicato Stampa
«Congratulazioni! Bravi! Bis! Dopo mesi di spettacolo indecoroso, ieri il centrodestra barlettano ha ritrovato l'unità. E quale nobile causa ha reso possibile questo miracolo? Non certo il bene della città, ma la più antica delle motivazioni: la spartizione delle poltrone». Così i consiglieri comunali di Coalizione Civica, Carmine Doronzo e Michela Diviccaro.
«A questo punto, non possiamo che augurare buona fortuna ai nostri amministratori, veri campioni di equilibrismo politico, sempre pronti a dimenticare le divergenze… quando c'è da dividersi il potere, ma sempre - guai a dimenticarlo - "per il bene della città". Fino a poche settimane fa il Sindaco Cannito e Fratelli d'Italia giuravano che mai e poi mai Forza Italia sarebbe tornata in maggioranza, che ne avevano abbastanza di chi teneva in ostaggio la città, che sull'urbanistica non avrebbero ceduto a ricatti.
Dal canto loro Forza Italia e Barletta al Centro gridavano allo scandalo: l'aumento della Tari e delle tariffe comunali era diventato, improvvisamente, un macigno insostenibile. Una manovra inaccettabile, dicevano, che avrebbe pesato sulle tasche dei cittadini. Poi, come per magia, il sindaco Cannito ha dichiarato di voler azzerare la giunta con una nuova redistribuzione degli assessorati. E così, all'improvviso, il bilancio – quello stesso bilancio che pochi giorni prima era "indifendibile" – è diventato perfettamente approvabile. Una miracolosa conversione sulla via delle nomine.
La realtà è chiara: per questa amministrazione, la città è solo un palcoscenico dove inscenare il solito spettacolo indecoroso. Barletta, però, non è un fondale di cartapesta. È una città reale, con problemi reali, che restano drammaticamente irrisolti mentre la maggioranza gioca a Risiko con gli assessorati. E mentre il centrodestra festeggia, la città sprofonda nell'abbandono. I cittadini si trovano a pagare tasse sempre più alte senza ricevere in cambio servizi adeguati. Persone costrette a dormire per strada, strade dissestate, una manutenzione pubblica inesistente, periferie dimenticate, un trasporto pubblico allo sbando. La cultura? Un dettaglio irrilevante per questa amministrazione. Le politiche giovanili? Un concetto evidentemente sconosciuto. Gli anziani? Invisibili. Le associazioni sportive? Penalizzate da rincari ingiustificati e strutture fatiscenti.
E poi ci sono i rifiuti, con la Tari che aumenta senza una strategia seria. Nessuna traccia della tariffazione puntuale, che permetterebbe ai cittadini di pagare in base a quanto realmente producono. Ma perché preoccuparsi di un sistema più equo quando si può semplicemente aumentare le tariffe e poi recitare la parte degli indignati prendendosela con chiunque meno che con se stessi?
E poi ci sono i costi dell'energia che aumentano abbattendosi sulla povera gente senza che il Comune si preoccupi di ridurre gli sprechi. E poi c'è la questione ambientale, tra discariche, aziende insalubri, aria irrespirabile, su cui si investono tante parole ma nessuna risorsa concreta. E poi c'è il verde che sta scomparendo sotto una coltre di grigio cemento.
Come Coalizione Civica non possiamo fare altro che prendere atto di questo immobilismo sui problemi dei cittadini a cui fa da contraltare un grande attivismo per la rincorsa di un posto nel poltronificio Cannito.
Il futuro della città? Dettagli trascurabili. Ora attendiamo di conoscere chi saranno le donne e gli uomini a cui Cannito deciderà di affidare le sorti del nuovo corso per risollevarsi da questi fallimenti. Ai nuovi (o vecchi) assessori augureremo buon lavoro: magari, tra un rimpasto e l'altro, troveranno anche il tempo di occuparsi di Barletta. E dire che ci avevano raccontato di averla liberata. Dal buon senso e dalla coerenza, senza ombra di dubbio».
«A questo punto, non possiamo che augurare buona fortuna ai nostri amministratori, veri campioni di equilibrismo politico, sempre pronti a dimenticare le divergenze… quando c'è da dividersi il potere, ma sempre - guai a dimenticarlo - "per il bene della città". Fino a poche settimane fa il Sindaco Cannito e Fratelli d'Italia giuravano che mai e poi mai Forza Italia sarebbe tornata in maggioranza, che ne avevano abbastanza di chi teneva in ostaggio la città, che sull'urbanistica non avrebbero ceduto a ricatti.
Dal canto loro Forza Italia e Barletta al Centro gridavano allo scandalo: l'aumento della Tari e delle tariffe comunali era diventato, improvvisamente, un macigno insostenibile. Una manovra inaccettabile, dicevano, che avrebbe pesato sulle tasche dei cittadini. Poi, come per magia, il sindaco Cannito ha dichiarato di voler azzerare la giunta con una nuova redistribuzione degli assessorati. E così, all'improvviso, il bilancio – quello stesso bilancio che pochi giorni prima era "indifendibile" – è diventato perfettamente approvabile. Una miracolosa conversione sulla via delle nomine.
La realtà è chiara: per questa amministrazione, la città è solo un palcoscenico dove inscenare il solito spettacolo indecoroso. Barletta, però, non è un fondale di cartapesta. È una città reale, con problemi reali, che restano drammaticamente irrisolti mentre la maggioranza gioca a Risiko con gli assessorati. E mentre il centrodestra festeggia, la città sprofonda nell'abbandono. I cittadini si trovano a pagare tasse sempre più alte senza ricevere in cambio servizi adeguati. Persone costrette a dormire per strada, strade dissestate, una manutenzione pubblica inesistente, periferie dimenticate, un trasporto pubblico allo sbando. La cultura? Un dettaglio irrilevante per questa amministrazione. Le politiche giovanili? Un concetto evidentemente sconosciuto. Gli anziani? Invisibili. Le associazioni sportive? Penalizzate da rincari ingiustificati e strutture fatiscenti.
E poi ci sono i rifiuti, con la Tari che aumenta senza una strategia seria. Nessuna traccia della tariffazione puntuale, che permetterebbe ai cittadini di pagare in base a quanto realmente producono. Ma perché preoccuparsi di un sistema più equo quando si può semplicemente aumentare le tariffe e poi recitare la parte degli indignati prendendosela con chiunque meno che con se stessi?
E poi ci sono i costi dell'energia che aumentano abbattendosi sulla povera gente senza che il Comune si preoccupi di ridurre gli sprechi. E poi c'è la questione ambientale, tra discariche, aziende insalubri, aria irrespirabile, su cui si investono tante parole ma nessuna risorsa concreta. E poi c'è il verde che sta scomparendo sotto una coltre di grigio cemento.
Come Coalizione Civica non possiamo fare altro che prendere atto di questo immobilismo sui problemi dei cittadini a cui fa da contraltare un grande attivismo per la rincorsa di un posto nel poltronificio Cannito.
Il futuro della città? Dettagli trascurabili. Ora attendiamo di conoscere chi saranno le donne e gli uomini a cui Cannito deciderà di affidare le sorti del nuovo corso per risollevarsi da questi fallimenti. Ai nuovi (o vecchi) assessori augureremo buon lavoro: magari, tra un rimpasto e l'altro, troveranno anche il tempo di occuparsi di Barletta. E dire che ci avevano raccontato di averla liberata. Dal buon senso e dalla coerenza, senza ombra di dubbio».