Trasfigurazione di Gesù
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Religioni

Chiamati a scorgere i segni di Dio, presente ma nascosto

«Non arrendiamoci alla pigrizia», la riflessione di don Vito Carpentiere

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

È affascinante che la Liturgia non ci faccia celebrare l'anno appena trascorso, ma ci spinge a guardare avanti, verso il nuovo anno che si apre, in cui siamo chiamati a scorgere i segni del Dio presente ma nascosto! Una cosa è certa per il credente: Egli viene, Egli torna perché è fedele e nella sua fedeltà sempre si ricorda di noi, opera delle sua mani; e oggi ci viene chiesto di attendere vigilanti, con cuore irreprensibile. Quando tornerà come ci troverà? Il rischio che intravedo nella nostra cultura e società è la pigrizia, l'indifferenza, la mancanza di volontà ferma, di perseveranza; siamo persone che tendono a mettersi in letargo, stanchi e stufi, con una coltre polverosa d'abitudine che non (ci) fa scorgere la bellezza che abbiamo! La sua venuta/ritorno interpella responsabilmente noi che "non abbiamo mai tempo" perché inghiottiti dalla frenesia delle cose che abbiamo da fare e delusi dagli scarsi risultati che conseguiamo, perché distratti e/o poco concentrati. Il superfluo (inteso anche in senso di tempo) ci afferra, l'essenziale ci sfugge.

La sua venuta ci apre al futuro, inteso come promessa di nuovi cieli e nuova terra! Per noi, invece, il futuro è divenuto sinonimo di minaccia! Come rispondere a questo appello? Con la vigilanza e l'attenzione, che è una sorta di concentrazione di tutte le nostre forze, capacità, doni ricevuti, per rispondere al Signore responsabilmente vigilanti nonostante i tempi bui delle tenebre personali, sociali, comunitarie, civili ed ecclesiali. E allora, sottovoce, ma insistentemente e senza sosta, proverò anch'io a dirgli: "Marana thà! Vieni, Signore Gesù! Il mondo ha bisogno di Te! Io ho bisogno di Te!".

Buon cammino d'Avvento.

[don Vito]
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