Religioni
«Chi amministra la cosa pubblica deve dare priorità alle esigenze dei poveri»
Appello dell’Arcivescovo Pichierri. Coltivare la cultura della solidarietà
Barletta - giovedì 9 settembre 2010
Monsignor Giovan Battista Pichierri, arcivescovo di Trani, Barletta, Bisceglie, in un appello, invita singoli, Istituzioni e comunità parrocchiali a farsi più attenti al grido dei poveri, vicini e lontani. Di seguito si trasmette il testo integrale del messaggio del Vescovo:
«E' stridente la situazione dei poveri del nostro tempo rispetto ai benestanti, pur nella contingenza economica che attanaglia tutti. Sono centinaia e centinaia i perdenti lavoro, migliaia i giovani che cercano la prima occupazione, senza numero gli ammalati e gli anziani che hanno bisogno di cure mediche e medicine. Anche sul nostro territorio ci sono molti casi estremi di povertà: famiglie sfrattate da casa; genitori che non possono guadagnarsi il pane quotidiano, perché perdente lavoro; giovani laureati e non che sono frustrati e cadono nella depressione perché non trovano occupazione.
A fronte di tante povertà, le istituzioni civili e religiose, le famiglie benestanti, ed altri non devono chiudersi dinanzi alla richiesta dei poveri che chiedono almeno le briciole che cadono dalla mensa dei ricchi. Ora, facendo sentire il grido dei poveri, faccio appello a tutti a partire da me, di essere attenti e generosi verso quanti realmente chiedono di essere aiutati.
Dobbiamo insieme coltivare la cultura della solidarietà e della condivisione. La Chiesa deve incentivare l'azione delle Caritas parrocchiali e cittadine. I responsabili della cosa pubblica devono dare priorità nel soddisfare le esigenze dei poveri, come ad esempio casa, sanità, lavoro, assistenza ai diversamente abili, ecc. riducendo le spese del divertimento pubblico.
La parabola evangelica di Gesù del ricco epulone e Lazzaro ci è di forte richiamo a non essere egoisti e interessati, ma ad aprirci alla convivialità della fraternità universale, per meritare la beatitudine in terra (C'è più gioia nel dare che nel ricevere) e in cielo (Venite benedetti dal Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo, Mt 25, 34).
Ho voluto dare voce agli innumerevoli poveri, i quali non li vedremo mai nelle piazze per far sciopero, ma li sentiremo bussare con dignità alla porta del nostro cuore. Apriamoci gli uni agli altri per essere una vera società solidale. Vi benedico tutti».
Giovan Battista Pichierri
Arcivescovo
«E' stridente la situazione dei poveri del nostro tempo rispetto ai benestanti, pur nella contingenza economica che attanaglia tutti. Sono centinaia e centinaia i perdenti lavoro, migliaia i giovani che cercano la prima occupazione, senza numero gli ammalati e gli anziani che hanno bisogno di cure mediche e medicine. Anche sul nostro territorio ci sono molti casi estremi di povertà: famiglie sfrattate da casa; genitori che non possono guadagnarsi il pane quotidiano, perché perdente lavoro; giovani laureati e non che sono frustrati e cadono nella depressione perché non trovano occupazione.
A fronte di tante povertà, le istituzioni civili e religiose, le famiglie benestanti, ed altri non devono chiudersi dinanzi alla richiesta dei poveri che chiedono almeno le briciole che cadono dalla mensa dei ricchi. Ora, facendo sentire il grido dei poveri, faccio appello a tutti a partire da me, di essere attenti e generosi verso quanti realmente chiedono di essere aiutati.
Dobbiamo insieme coltivare la cultura della solidarietà e della condivisione. La Chiesa deve incentivare l'azione delle Caritas parrocchiali e cittadine. I responsabili della cosa pubblica devono dare priorità nel soddisfare le esigenze dei poveri, come ad esempio casa, sanità, lavoro, assistenza ai diversamente abili, ecc. riducendo le spese del divertimento pubblico.
La parabola evangelica di Gesù del ricco epulone e Lazzaro ci è di forte richiamo a non essere egoisti e interessati, ma ad aprirci alla convivialità della fraternità universale, per meritare la beatitudine in terra (C'è più gioia nel dare che nel ricevere) e in cielo (Venite benedetti dal Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo, Mt 25, 34).
Ho voluto dare voce agli innumerevoli poveri, i quali non li vedremo mai nelle piazze per far sciopero, ma li sentiremo bussare con dignità alla porta del nostro cuore. Apriamoci gli uni agli altri per essere una vera società solidale. Vi benedico tutti».
Giovan Battista Pichierri
Arcivescovo