La città
Carlo Giannone e la battaglia del Monte Rey
Il giovane barlettano nella guerra civile spagnola
Barletta - martedì 4 novembre 2014
10.53
Carlo Giannone nasce a Barletta il 1 luglio 1914. Nel 1936, allo scoppio della guerra di Spagna, l'Italia invia un contingente militare. Carlo, studente universitario in economia, si arruola volontario, assegnato al primo battaglione mitraglieri della Divisione "Littorio".
Il contingente militare italiano in Spagna
L'intervento militare italiano non fu ufficiale, con un massiccio invio di mezzi militari e logistici. L'Italia fornì un contingente di circa 50.000 uomini, inquadrato nel "Corpo Truppe Volontarie", fornendo 750 velivoli di tutti i tipi, inquadrati nell'Aviazione Legionaria. L'Italia intervenne indirettamente, con dispiegamenti di forze navali corsare, che attaccarono navi repubblicane e di paesi terzi, arrivando a bombardare nottetempo le coste catalane e la città di Barcellona. Le proteste delle altre potenze indussero a interrompere una vera e propria guerra navale non dichiarata.
La lettera inviata da Carlo Giannone all'amico Nino Cifù
Nino Cifù è l'amico fidato a cui Carlo confida di essere arrivato sulla prima linea, e si raccomanda di non rivelarlo nemmeno a suo padre, l'avv. Giuseppe Giannone. Pubblichiamo un estratto della corrispondenza tra i due amici.
27 dicembre 1937
"Ci siamo spostati verso il fronte, siamo a Matillos, provincia di Guadalajara. Nino, questo spostamento lo devi tenere segreto, se lo sapessero a casa, ne morirebbero. Ora siamo a 8 km dalla prima linea, nei prossimi giorni, ci avvicineremo. Quella è la mia aspirazione, la prima linea. Le poche ore libere dal servizio si passano dormendo, perché si è sempre stanchi per i lavori stradali e per le istruzioni, che è necessario fare. Da venti giorni dormo a terra in una casa abbandonata, tutta sconnessure, dalle quali entra un freddo penetrante; molti topi mi svegliano, per lo meno, dieci volte nella notte. Il Natale l'ho passato come si può, ma non mi lamento, nessun disagio mi pesa. Il prossimo Natale, se porto a casa la pelle, lo faremo bene ed insieme".
La battaglia di Monte Rey
Il Monte Rey si trova tra le città di Gandesa e Tortosa, a sud del fiume Ebro, nella regione della Catalogna. Qui, si svolse una lunga battaglia, in cui fu coinvolto il plotone di Carlo Giannone, che faceva parte di una compagnia avanzata. L'ordine era conquistare un costone del monte, in mano alle truppe avversarie. Il 4 aprile 1938, alle 7 del mattino, la compagnia di mitraglieri sferra l'attacco alle postazioni avversarie. Il plotone di mitraglieri, comandati da Carlo Giannone si porta sotto il costone del monte, dove resta bloccato dal fuoco avversario, a cui risponde con le artiglierie. Le truppe avversarie, in posizione sopraelevata e favorevole, attaccano da tre lati, accerchiando la compagnia.
Alle 12, le truppe avversarie aumentano il volume di fuoco di artiglierie. Carlo viene colpito leggermente ad un braccio, ma continua ad incitare i commilitoni e a indirizzare il fuoco verso le postazioni avversarie. Dopo pochi minuti dalla ferita al braccio, una pallottola lo colpisce mortalmente alla testa. Intorno a lui, cadono altri soldati e ufficiali. Al termine della battaglia, Carlo Giannone viene seppellito nel cimitero di Bot, un borgo montanaro, vicino Gandesa. Il suo nome e quello degli altri soldati caduti quel giorno, è stato inciso su un monumento nel paese di Viana, a pochi chilometri dal luogo della battaglia.
In seguito, fu nominato dottore in economia e commercio "honoris causa" e insignito della Medaglia d'oro "De Sufrimientos por la patria" e della medaglia d'argento al valore militare. In ricordo di Carlo Giannone, il Comune di Barletta ha intitolato l'omonimo viale.
A seguire, pubblichiamo l'elenco dei militari barlettani caduti nella guerra di Spagna
Il contingente militare italiano in Spagna
L'intervento militare italiano non fu ufficiale, con un massiccio invio di mezzi militari e logistici. L'Italia fornì un contingente di circa 50.000 uomini, inquadrato nel "Corpo Truppe Volontarie", fornendo 750 velivoli di tutti i tipi, inquadrati nell'Aviazione Legionaria. L'Italia intervenne indirettamente, con dispiegamenti di forze navali corsare, che attaccarono navi repubblicane e di paesi terzi, arrivando a bombardare nottetempo le coste catalane e la città di Barcellona. Le proteste delle altre potenze indussero a interrompere una vera e propria guerra navale non dichiarata.
La lettera inviata da Carlo Giannone all'amico Nino Cifù
Nino Cifù è l'amico fidato a cui Carlo confida di essere arrivato sulla prima linea, e si raccomanda di non rivelarlo nemmeno a suo padre, l'avv. Giuseppe Giannone. Pubblichiamo un estratto della corrispondenza tra i due amici.
27 dicembre 1937
"Ci siamo spostati verso il fronte, siamo a Matillos, provincia di Guadalajara. Nino, questo spostamento lo devi tenere segreto, se lo sapessero a casa, ne morirebbero. Ora siamo a 8 km dalla prima linea, nei prossimi giorni, ci avvicineremo. Quella è la mia aspirazione, la prima linea. Le poche ore libere dal servizio si passano dormendo, perché si è sempre stanchi per i lavori stradali e per le istruzioni, che è necessario fare. Da venti giorni dormo a terra in una casa abbandonata, tutta sconnessure, dalle quali entra un freddo penetrante; molti topi mi svegliano, per lo meno, dieci volte nella notte. Il Natale l'ho passato come si può, ma non mi lamento, nessun disagio mi pesa. Il prossimo Natale, se porto a casa la pelle, lo faremo bene ed insieme".
La battaglia di Monte Rey
Il Monte Rey si trova tra le città di Gandesa e Tortosa, a sud del fiume Ebro, nella regione della Catalogna. Qui, si svolse una lunga battaglia, in cui fu coinvolto il plotone di Carlo Giannone, che faceva parte di una compagnia avanzata. L'ordine era conquistare un costone del monte, in mano alle truppe avversarie. Il 4 aprile 1938, alle 7 del mattino, la compagnia di mitraglieri sferra l'attacco alle postazioni avversarie. Il plotone di mitraglieri, comandati da Carlo Giannone si porta sotto il costone del monte, dove resta bloccato dal fuoco avversario, a cui risponde con le artiglierie. Le truppe avversarie, in posizione sopraelevata e favorevole, attaccano da tre lati, accerchiando la compagnia.
Alle 12, le truppe avversarie aumentano il volume di fuoco di artiglierie. Carlo viene colpito leggermente ad un braccio, ma continua ad incitare i commilitoni e a indirizzare il fuoco verso le postazioni avversarie. Dopo pochi minuti dalla ferita al braccio, una pallottola lo colpisce mortalmente alla testa. Intorno a lui, cadono altri soldati e ufficiali. Al termine della battaglia, Carlo Giannone viene seppellito nel cimitero di Bot, un borgo montanaro, vicino Gandesa. Il suo nome e quello degli altri soldati caduti quel giorno, è stato inciso su un monumento nel paese di Viana, a pochi chilometri dal luogo della battaglia.
In seguito, fu nominato dottore in economia e commercio "honoris causa" e insignito della Medaglia d'oro "De Sufrimientos por la patria" e della medaglia d'argento al valore militare. In ricordo di Carlo Giannone, il Comune di Barletta ha intitolato l'omonimo viale.
A seguire, pubblichiamo l'elenco dei militari barlettani caduti nella guerra di Spagna