Politica
Cafagna: «Spina, si insiste solo sulla spartizione delle medagliette»
«Continuiamo ad attendere fiduciosi vere risposte»
BAT - sabato 8 novembre 2014
0.52
«Arrivano gli incarichi, in gran numero, come se non fosse cambiato nulla nell'ordinamento delle Province. Tant'è: auguri ai nominati. Ma, all'indomani del completamento degli assetti di governo da parte del centrodestra, possiamo sapere qualcosa delle proposte politico-programmatiche del neo-Presidente Francesco Spina?». E' polemica la prima comunicazione del segretario provinciale PD BAT, il barlettano AGostino Cafagna dopo il reboot dell'ente in vista del completamento della procedura.
Cafagna muove alcune richieste al presidente Spina: «Sarebbe davvero utile avviare una discussione aperta tesa a sviluppare una nuova visione del governo del territorio che partendo dai Comuni grandi e piccoli guardi al patto territoriale, all'area vasta, ai diversi soggetti d'ambito in vista del completo superamento delle Province. Il centrosinistra su questo terreno si è mosso per tempo. Il centrodestra aveva rinviato tutto al dopo l'elezione di secondo livello del Presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale. Sono arrivate le deleghe-fotocopia per funzioni che già non esistono più. Per il resto, niente. Come se i nuovi organismi non debbano, insieme alla Conferenza dei Sindaci, ai parlamentari e ai consiglieri regionali del territorio, ai cittadini tutti, contribuire alla costruzione della nuova prospettiva istituzionale finalizzata al rilancio dell'identità politico-istituzionale del nostro territorio che dovrà sopravvivere anche all'indomani dell'abolizione dell'ente. Si insiste solo sulla spartizione delle medagliette. Il Presidente Spina é arrivato addirittura a immaginarne una di presidente dell'assemblea dei sindaci, "auspicando" di poterla appuntare al bavero del primo cittadino del "Comune più grande", che - guarda caso - e' stato suo grande elettore. Su questa scia ha "aperto" anche a un altro incarico fuori della sua maggioranza: la presidenza del consiglio provinciale. Che dire? No, grazie. Essendo abituati a parlare delle cose che esistono, la riteniamo irricevibile. La presidenza del consiglio provinciale come organo eletto dal consiglio, autonomo dal governo dell'ente, dotato di poteri e funzioni definite, non è previsto nell'attuale assetto normativo.
Vorremmo garantire i cittadini che siamo determinati a svolgere la nostra azione di opposizione puntuale e costruttiva, finalizzata alla trasparenza amministrativa e all'utilizzo efficiente delle risorse pubbliche, in tal senso abbiamo chiesto la documentazione in merito all'attuale situazione del bilancio 2014, visto che - nonostante le assicurazioni sparse, addirittura con qualche spavalda vanteria dall'ex assessore al ramo - la Provincia rischia di sforare il patto di stabilità.
Chiediamo inoltre chiarimenti in ordine al ricorso della Provincia ad un'agenzia interinale per sopperire ad alcune carenze di personale qualificato da parte dell'ufficio per l'impiego relativamente al progetto "Garanzia Giovani". Che bisogno c'era, visto che le Province dovranno ridurre il personale? Quali caratteristiche speciali avrebbe il personale selezionato dall'agenzia interinale? E se proprio bisogno c'era, non si sarebbe potuto utilizzare quello del Patto territoriale? Quale occasione migliore per dare un segnale ai dipendenti del Patto e ai cittadini tutti non solo che non si spreca danaro pubblico, ma anche che si vuole costruire una prospettiva di riassetto del Patto? Continuiamo ad attendere fiduciosi vere risposte. Noi del centrosinistra faremo fino in fondo la nostra parte al servizio delle effettive esigenze del territorio».
Cafagna muove alcune richieste al presidente Spina: «Sarebbe davvero utile avviare una discussione aperta tesa a sviluppare una nuova visione del governo del territorio che partendo dai Comuni grandi e piccoli guardi al patto territoriale, all'area vasta, ai diversi soggetti d'ambito in vista del completo superamento delle Province. Il centrosinistra su questo terreno si è mosso per tempo. Il centrodestra aveva rinviato tutto al dopo l'elezione di secondo livello del Presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale. Sono arrivate le deleghe-fotocopia per funzioni che già non esistono più. Per il resto, niente. Come se i nuovi organismi non debbano, insieme alla Conferenza dei Sindaci, ai parlamentari e ai consiglieri regionali del territorio, ai cittadini tutti, contribuire alla costruzione della nuova prospettiva istituzionale finalizzata al rilancio dell'identità politico-istituzionale del nostro territorio che dovrà sopravvivere anche all'indomani dell'abolizione dell'ente. Si insiste solo sulla spartizione delle medagliette. Il Presidente Spina é arrivato addirittura a immaginarne una di presidente dell'assemblea dei sindaci, "auspicando" di poterla appuntare al bavero del primo cittadino del "Comune più grande", che - guarda caso - e' stato suo grande elettore. Su questa scia ha "aperto" anche a un altro incarico fuori della sua maggioranza: la presidenza del consiglio provinciale. Che dire? No, grazie. Essendo abituati a parlare delle cose che esistono, la riteniamo irricevibile. La presidenza del consiglio provinciale come organo eletto dal consiglio, autonomo dal governo dell'ente, dotato di poteri e funzioni definite, non è previsto nell'attuale assetto normativo.
Vorremmo garantire i cittadini che siamo determinati a svolgere la nostra azione di opposizione puntuale e costruttiva, finalizzata alla trasparenza amministrativa e all'utilizzo efficiente delle risorse pubbliche, in tal senso abbiamo chiesto la documentazione in merito all'attuale situazione del bilancio 2014, visto che - nonostante le assicurazioni sparse, addirittura con qualche spavalda vanteria dall'ex assessore al ramo - la Provincia rischia di sforare il patto di stabilità.
Chiediamo inoltre chiarimenti in ordine al ricorso della Provincia ad un'agenzia interinale per sopperire ad alcune carenze di personale qualificato da parte dell'ufficio per l'impiego relativamente al progetto "Garanzia Giovani". Che bisogno c'era, visto che le Province dovranno ridurre il personale? Quali caratteristiche speciali avrebbe il personale selezionato dall'agenzia interinale? E se proprio bisogno c'era, non si sarebbe potuto utilizzare quello del Patto territoriale? Quale occasione migliore per dare un segnale ai dipendenti del Patto e ai cittadini tutti non solo che non si spreca danaro pubblico, ma anche che si vuole costruire una prospettiva di riassetto del Patto? Continuiamo ad attendere fiduciosi vere risposte. Noi del centrosinistra faremo fino in fondo la nostra parte al servizio delle effettive esigenze del territorio».