Scuola e Lavoro
Benvenuti al Nord, studenti del Sud
Prosegue l’indagine di Barlettalife.it. «Università del meridione possono essere un ostacolo»
Barletta - martedì 19 novembre 2013
Studenti settentrionali di gran lunga più bravi di tutti gli altri compagni o, semplicemente, atenei del Nord presi d'assalto anche da studenti meridionali perché più prestigiosi, meglio attrezzati e più organizzati? La domanda pende come una spada di Damocle sul sistema scolastico e universitario italiano. Oggi il rischio concreto è di veder scappare migliaia di studenti dalle universita' del Sud a quelle del Nord. Gia' l'esodo e' in atto, ma con gli ultimi provvedimenti del governo la situazione rischia di peggiorare. Noi di Barlettalife.it, nel nostro piccolo, cerchiamo di dare una risposta dando forma scritta alle esperienze di vita di chi il "grande salto" l'ha affrontato: a dire la sua è Antonella Gagliardi, 24enne diplomata a Barletta ed emigrata a Milano in pianta stabile da ormai sei anni.
Antonella, sempre più studenti "evadono" dalle università del sud: tu quando e perché hai scelto di farlo?
«La mia decisione di lasciar "casa" per cominciare il percorso universitario a Milano l'ho presa durante l'ultimo anno del liceo sebbene stessi già maturando l'idea avendo avuto occasione di poter mettere a confronto esperienze diverse, di chi era rimasto nella nostra terra e di chi invece era andato via. Ciò che mi ha spinto a prendere questa scelta di vita sono proprio le possibilità che mi si prospettavano, ciò che poi fortunatamente ha avuto conferma nel tempo»..
Quanto la tua famiglia ti ha spinto nella scelta?
«Sono stata molto fortunata da questo punto di vista. Più che spingermi la mia famiglia mi ha offerto la possibilità di poter prendere questa decisione grazie al loro voler investire i sacrifici di una vita nel mio futuro»..
Quanto è doloroso allontanarsi dagli affetti?
«Stiamo parlando ora dell'altra faccia della medaglia. Non è assolutamente una scelta facile da prendere in un'età in cui non si è ancora veramente indipendenti e si ha ancora molto bisogno di essere affiancati e sorretti psicologicamente in quelli che possono essere eventuali momenti di difficoltà. Nonostante ciò, saper cogliere il meglio anche da questo aspetto può rivelarsi costruttivo dandoti la possibilità di scoprirti più forte sentendo comunque la costante presenza dei cari al tuo fianco».
Rifaresti la tua scelta?
«Non vi è stato un attimo in cui ci abbia ripensato. Molto probabilmente avrei avuto un percorso diverso e avrei potuto cogliere i frutti dei miei sforzi molto più tardi. Credo fermamente, infatti, che sebbene molti miei amici e colleghi abbiano seguito il mio stesso percorso, la scarsa organizzazione e possibilità delle università del meridione abbia rappresentato per loro un grosso ostacolo».
Quale è stato il tuo percorso di studi? E che lavoro fai oggi?
«Nel settembre 2007 è cominciato presso l'università commerciale Bocconi il mio percorso universitario con una triennale in Economia Aziendale e Management cui è seguita una specialistica in Marketing, cominciata nel settembre 2010 presso l'università Carlo Cattaneo. Durante i due anni di specialistica ho anche avuto la possibilità di poter svolgere l'Erasmus in Scozia, un'esperienza unica e indimenticabile che mi ha permesso di accrescere le mie conoscenze linguistiche. Attualmente, dopo due prime esperienze di stage, di cui il primo curriculare ed il secondo presso la multinazionale Nestlé, lavoro da più di un anno presso una società di revisione contabile».
Ti senti una "fortunata" rispetto alle tue conoscenze rimaste a studiare nel Meridione?
«Mi sento molto fortunata perché credo che con gli stessi sforzi e le possibilità di cui io ho beneficiato anche chi è rimasto a studiare nel Meridione magari oggi vivrebbero una condizione migliore. Spero vivamente che l'attuale situazione in cui si ritrova l'Italia, da nord a sud senza distinzione alcuna, stimoli un ripensamento dell'importanza della formazione a livello nazionale. Sarà una mera illusione ma oggi più che mai ci sarebbe bisogno di un agire lungimirante».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Antonella, sempre più studenti "evadono" dalle università del sud: tu quando e perché hai scelto di farlo?
«La mia decisione di lasciar "casa" per cominciare il percorso universitario a Milano l'ho presa durante l'ultimo anno del liceo sebbene stessi già maturando l'idea avendo avuto occasione di poter mettere a confronto esperienze diverse, di chi era rimasto nella nostra terra e di chi invece era andato via. Ciò che mi ha spinto a prendere questa scelta di vita sono proprio le possibilità che mi si prospettavano, ciò che poi fortunatamente ha avuto conferma nel tempo»..
Quanto la tua famiglia ti ha spinto nella scelta?
«Sono stata molto fortunata da questo punto di vista. Più che spingermi la mia famiglia mi ha offerto la possibilità di poter prendere questa decisione grazie al loro voler investire i sacrifici di una vita nel mio futuro»..
Quanto è doloroso allontanarsi dagli affetti?
«Stiamo parlando ora dell'altra faccia della medaglia. Non è assolutamente una scelta facile da prendere in un'età in cui non si è ancora veramente indipendenti e si ha ancora molto bisogno di essere affiancati e sorretti psicologicamente in quelli che possono essere eventuali momenti di difficoltà. Nonostante ciò, saper cogliere il meglio anche da questo aspetto può rivelarsi costruttivo dandoti la possibilità di scoprirti più forte sentendo comunque la costante presenza dei cari al tuo fianco».
Rifaresti la tua scelta?
«Non vi è stato un attimo in cui ci abbia ripensato. Molto probabilmente avrei avuto un percorso diverso e avrei potuto cogliere i frutti dei miei sforzi molto più tardi. Credo fermamente, infatti, che sebbene molti miei amici e colleghi abbiano seguito il mio stesso percorso, la scarsa organizzazione e possibilità delle università del meridione abbia rappresentato per loro un grosso ostacolo».
Quale è stato il tuo percorso di studi? E che lavoro fai oggi?
«Nel settembre 2007 è cominciato presso l'università commerciale Bocconi il mio percorso universitario con una triennale in Economia Aziendale e Management cui è seguita una specialistica in Marketing, cominciata nel settembre 2010 presso l'università Carlo Cattaneo. Durante i due anni di specialistica ho anche avuto la possibilità di poter svolgere l'Erasmus in Scozia, un'esperienza unica e indimenticabile che mi ha permesso di accrescere le mie conoscenze linguistiche. Attualmente, dopo due prime esperienze di stage, di cui il primo curriculare ed il secondo presso la multinazionale Nestlé, lavoro da più di un anno presso una società di revisione contabile».
Ti senti una "fortunata" rispetto alle tue conoscenze rimaste a studiare nel Meridione?
«Mi sento molto fortunata perché credo che con gli stessi sforzi e le possibilità di cui io ho beneficiato anche chi è rimasto a studiare nel Meridione magari oggi vivrebbero una condizione migliore. Spero vivamente che l'attuale situazione in cui si ritrova l'Italia, da nord a sud senza distinzione alcuna, stimoli un ripensamento dell'importanza della formazione a livello nazionale. Sarà una mera illusione ma oggi più che mai ci sarebbe bisogno di un agire lungimirante».
(Twitter: @GuerraLuca88)