Viva
Barlettalife contro la compravendita del voto
Campagna di sensibilizzazione “S.O.S. io voto libero”. Per una scelta responsabile
Barletta - lunedì 25 marzo 2013
18.57
Esiste un diritto di tutti i cittadini: quello di potersi lamentare. Questo diritto è fin troppo abusato in Italia. Ci si può lamentare del lavoro, del capoufficio, della suocera, della moglie o del marito, del traffico... Tutte sacrosante le lamentele. Però dobbiamo meritarcelo questo diritto. La politica è negli ultimi anni diventata, a ogni livello, un variopinto carrozzone circense, che non smette di deludere i cittadini che, sempre meno, cercano di partecipare a quel diritto-dovere che sono le elezioni.
Per mia forma mentis ho sempre pensato, tuttavia, che le questioni vadano sempre affrontate 'a monte': la classe politica che amministra il nostro Paese la scegliamo noi cittadini-elettori, e così anche la classe dirigente della nostra città. Insomma ci comportiamo come se non fossimo stati noi a consentire di spadroneggiare politicamente a una classe politica che, a Barletta, ha dato mostra dei suoi fallimenti, inanellando scadenti risultati dal punto di vista amministrativo. E' caduto Maffei ad un anno e mezzo del suo secondo mandato. Molti in città hanno espresso giubilo, e non solo nei partiti. Ma credo che l'emozione più sottaciuta e veritiera, dovesse essere turbamento. Maffei per il suo "malgoverno", certo assolutamente sindacabile, paga un dazio alto - o troppo alto, sarà compito della storia stabilirlo - ma sono proprio i protagonisti di quel malgoverno che l'hanno fatto fuori, dimostrando che sono pronti al salto di qualità. Infatti, in questi anni si diceva "Maffei" ma si sa che non era l'unico artefice di una politica locale, bella o brutta, che ha fatto discutere. Sinceramente non me la sento di gongolare per una disfatta che ha coinvolto tutti i barlettani: dalla padella siamo usciti, ma la brace è lì famelica che ci aspetta, sfregandosi le mani. Ora, i poteri di chi ha consentito la cacciata di Maffei sono ancora più ampi, in termini di influenza, e trasversali; già perché non è mai stato un discorso di centrodestra e centrosinistra. Non lo è più da molti anni.
Ma facciamo un salto indietro: durante le ultime esperienze elettorali a Barletta, c'è stato un gran mercimonio di voti. La compravendita è stata così estesa che hanno dedicato attenzione perfino emittenti nazionali, come Italia1 con un suo programma di successo "Le iene". Del resto guadagnare 50 euro prostituendo la propria libertà e dignità di cittadini, è stato un impiego molto ambito, soprattutto tra i giovani. Per non parlare poi dell'abuso ricattatorio, di cui tutti abbiamo almeno letto o sentito dire, dei rappresentanti di lista, tenuti a sostenere il candidato per cui 'lavoravano'. Il triste spettacolo si aggiunge poi al consueto scambio di favori e promesse vane. Tutti, quindi, siamo responsabili, e perdiamo quel diritto a lamentarci di cui sopra.
Barlettalife si è guadagnata la stima dei molti lettori, non tralasciando mai di accendere una luce critica nelle coscienze dei barlettani, di cui continua a farsi interprete. Vogliamo continuare questo impegno la campagna di sensibilizzazione "IO VOTO LIBERO" contro la compravendita dei consensi elettorali che potrebbero condurre la città in una ben più rovinosa stagione politica. L'iniziativa s'impegnerà a riaffermare quei valori di trasparenza e legalità tra gli eletti e gli elettori della città. Parole chiave saranno "responsabilità" e "senso di appartenenza" alla nostra città. La campagna è presente anche su Facebook (link), gruppo che invitiamo tutti a condividere e animare con segnalazioni appropriate sul tema.
Dobbiamo farlo. Dobbiamo combattere questa deriva che trascina sempre più in basso il territorio. Bisogna far sì che anche le nuove generazioni possano comprendere che la Politica deve tornare ad essere una cosa seria e che riguarda tutti, volenti o nolenti.
Per mia forma mentis ho sempre pensato, tuttavia, che le questioni vadano sempre affrontate 'a monte': la classe politica che amministra il nostro Paese la scegliamo noi cittadini-elettori, e così anche la classe dirigente della nostra città. Insomma ci comportiamo come se non fossimo stati noi a consentire di spadroneggiare politicamente a una classe politica che, a Barletta, ha dato mostra dei suoi fallimenti, inanellando scadenti risultati dal punto di vista amministrativo. E' caduto Maffei ad un anno e mezzo del suo secondo mandato. Molti in città hanno espresso giubilo, e non solo nei partiti. Ma credo che l'emozione più sottaciuta e veritiera, dovesse essere turbamento. Maffei per il suo "malgoverno", certo assolutamente sindacabile, paga un dazio alto - o troppo alto, sarà compito della storia stabilirlo - ma sono proprio i protagonisti di quel malgoverno che l'hanno fatto fuori, dimostrando che sono pronti al salto di qualità. Infatti, in questi anni si diceva "Maffei" ma si sa che non era l'unico artefice di una politica locale, bella o brutta, che ha fatto discutere. Sinceramente non me la sento di gongolare per una disfatta che ha coinvolto tutti i barlettani: dalla padella siamo usciti, ma la brace è lì famelica che ci aspetta, sfregandosi le mani. Ora, i poteri di chi ha consentito la cacciata di Maffei sono ancora più ampi, in termini di influenza, e trasversali; già perché non è mai stato un discorso di centrodestra e centrosinistra. Non lo è più da molti anni.
Ma facciamo un salto indietro: durante le ultime esperienze elettorali a Barletta, c'è stato un gran mercimonio di voti. La compravendita è stata così estesa che hanno dedicato attenzione perfino emittenti nazionali, come Italia1 con un suo programma di successo "Le iene". Del resto guadagnare 50 euro prostituendo la propria libertà e dignità di cittadini, è stato un impiego molto ambito, soprattutto tra i giovani. Per non parlare poi dell'abuso ricattatorio, di cui tutti abbiamo almeno letto o sentito dire, dei rappresentanti di lista, tenuti a sostenere il candidato per cui 'lavoravano'. Il triste spettacolo si aggiunge poi al consueto scambio di favori e promesse vane. Tutti, quindi, siamo responsabili, e perdiamo quel diritto a lamentarci di cui sopra.
Barlettalife si è guadagnata la stima dei molti lettori, non tralasciando mai di accendere una luce critica nelle coscienze dei barlettani, di cui continua a farsi interprete. Vogliamo continuare questo impegno la campagna di sensibilizzazione "IO VOTO LIBERO" contro la compravendita dei consensi elettorali che potrebbero condurre la città in una ben più rovinosa stagione politica. L'iniziativa s'impegnerà a riaffermare quei valori di trasparenza e legalità tra gli eletti e gli elettori della città. Parole chiave saranno "responsabilità" e "senso di appartenenza" alla nostra città. La campagna è presente anche su Facebook (link), gruppo che invitiamo tutti a condividere e animare con segnalazioni appropriate sul tema.
Dobbiamo farlo. Dobbiamo combattere questa deriva che trascina sempre più in basso il territorio. Bisogna far sì che anche le nuove generazioni possano comprendere che la Politica deve tornare ad essere una cosa seria e che riguarda tutti, volenti o nolenti.