Viva
Barletta, svelato il grande mistero delle Iene
Celò, celò, celò
Barletta - mercoledì 21 aprile 2010
«Che siano di destra o di sinistra, non mi ha importato»
Nemmeno a noi del resto. Infatti destra o sinistra sono solo concetti, per di più sorpassati come (si dice) il bipolarismo perfetto. Sono importanti le regole, perché le elezioni sono un match, anzi una battaglia che va combattuta con sano agonismo, regole certe, e con il concetto ben chiaro: partecipare è una conditio sine qua non, inutile dunque valutare questa opzione come obiettivo. Vincere bisogna, ad ogni costo. Ecchisenefrega di De Coubertin.
Facciamoci due conti, non troppo precisi per non annoiarci. Candidarsi è un business e come tale va trattato: ci si presenta in qualche lista (destra o sinistra o centro o in diagonale per me pari son), poi si prepara una piattaforma politica e ci si confronta con l'elettorato su proposte e ideali.
Scusate, forse un'interferenza morale. Ci riprovo.
Ci si presenta in qualche lista, poi ci si mette a tavolino e ci si dice: «Quanti voti mi servono?», risposta: «Tot». Perfetto, dice l'indomito candidato con il pallottoliere: «Allora basta fare tot x 50 Eur e vinco». E mica ciufoli.
Vincere = GROSSA pensione, GROSSI stipendi, ma nulla se paragonato all'iperbolica possibilità di entrare nel leggendario sistema dello scambio di favori. Immaginate un qualcosa tipo: celò, celò, celò, manca, come metaforiche figurine di calciatori, ci si scambia aiuti ad altissimo peso specifico.
Secondo voi Tot x 50 eur, per quanto elevato sia (esempio, come a scuola, tot=10000 voti, quindi 10000 voti x 50 eur = 500000 eur) è sicuramente meno del vantaggio a valore aggiunto che se ne ricava. Altro che giocare in borsa, qui si gioca CON la borsa.
Ma perché questo lungo panegirico? Mera discussione speculativa? Va tutto male governo ladro? No, per una volta no. Avete presente il servizio delle Iene di qualche giorno fa? Quello in cui si ipotizzava (potete ridere se volete) di una compravendita di voti? Potete rivederlo e rileggerlo qui.
Bene, l'ottimo Casciari, la iena responsabile del servizio, parla genericamente di Sud Italia. Ma l'adamantino accento barlettano non perdona. Infatti così SEMBRA, sia come inflessione che come reazione… insomma, ci sta. E' possibile che sia Barletta.
Casciari non cede, nessun nome viene fatto. Nessun paese viene dichiarato, pochissimo si vede, difficile da dire, querele in agguato. Un ginepraio. Ora basta però.
Tempo da 0.53 a 1.12 dell'allegato video Youtube, vedetelo e ne riparliamo nel prossimo capoverso.
Sani e salvi? Allucinazioni? Non vi sarete fatti sfuggire anche le foto allegate? Si, nel servizio delle Iene hanno "specchiato" il video, ovvero invertito sull'asse orizzontale, per rendere irriconoscibili le scritte (prudenza, prudenza). Abbiamo quindi arguito di inserirle in entrambi i sensi. Meglio abbondare.
Basta così. Non ce la facciamo più.
Nemmeno a noi del resto. Infatti destra o sinistra sono solo concetti, per di più sorpassati come (si dice) il bipolarismo perfetto. Sono importanti le regole, perché le elezioni sono un match, anzi una battaglia che va combattuta con sano agonismo, regole certe, e con il concetto ben chiaro: partecipare è una conditio sine qua non, inutile dunque valutare questa opzione come obiettivo. Vincere bisogna, ad ogni costo. Ecchisenefrega di De Coubertin.
Facciamoci due conti, non troppo precisi per non annoiarci. Candidarsi è un business e come tale va trattato: ci si presenta in qualche lista (destra o sinistra o centro o in diagonale per me pari son), poi si prepara una piattaforma politica e ci si confronta con l'elettorato su proposte e ideali.
Scusate, forse un'interferenza morale. Ci riprovo.
Ci si presenta in qualche lista, poi ci si mette a tavolino e ci si dice: «Quanti voti mi servono?», risposta: «Tot». Perfetto, dice l'indomito candidato con il pallottoliere: «Allora basta fare tot x 50 Eur e vinco». E mica ciufoli.
Vincere = GROSSA pensione, GROSSI stipendi, ma nulla se paragonato all'iperbolica possibilità di entrare nel leggendario sistema dello scambio di favori. Immaginate un qualcosa tipo: celò, celò, celò, manca, come metaforiche figurine di calciatori, ci si scambia aiuti ad altissimo peso specifico.
Secondo voi Tot x 50 eur, per quanto elevato sia (esempio, come a scuola, tot=10000 voti, quindi 10000 voti x 50 eur = 500000 eur) è sicuramente meno del vantaggio a valore aggiunto che se ne ricava. Altro che giocare in borsa, qui si gioca CON la borsa.
Ma perché questo lungo panegirico? Mera discussione speculativa? Va tutto male governo ladro? No, per una volta no. Avete presente il servizio delle Iene di qualche giorno fa? Quello in cui si ipotizzava (potete ridere se volete) di una compravendita di voti? Potete rivederlo e rileggerlo qui.
Bene, l'ottimo Casciari, la iena responsabile del servizio, parla genericamente di Sud Italia. Ma l'adamantino accento barlettano non perdona. Infatti così SEMBRA, sia come inflessione che come reazione… insomma, ci sta. E' possibile che sia Barletta.
Casciari non cede, nessun nome viene fatto. Nessun paese viene dichiarato, pochissimo si vede, difficile da dire, querele in agguato. Un ginepraio. Ora basta però.
Tempo da 0.53 a 1.12 dell'allegato video Youtube, vedetelo e ne riparliamo nel prossimo capoverso.
Sani e salvi? Allucinazioni? Non vi sarete fatti sfuggire anche le foto allegate? Si, nel servizio delle Iene hanno "specchiato" il video, ovvero invertito sull'asse orizzontale, per rendere irriconoscibili le scritte (prudenza, prudenza). Abbiamo quindi arguito di inserirle in entrambi i sensi. Meglio abbondare.
Basta così. Non ce la facciamo più.