Istituzionale
Barletta, Maffei mette a disposizione immobili per la sede legale
Lettera aperta del sindaco al presidente Ventola. Maffei chiede che la sede legale sia attribuita a Barletta
Barletta - lunedì 17 maggio 2010
12.45
In data odierna, il Sindaco di Barletta, Nicola Maffei, ha inviato al presidente della Provincia Barletta-Andria-Trani, Francesco Ventola (e per conoscenza al Presidente del Consiglio provinciale, Luigi Riserbato), la seguente comunicazione, chiedendo la sede legale della sesta Provincia pugliese a Barletta e ribadendo l'immediata disponibilità di immobili da destinare a sede e uffici. Di seguito il testo della lettera:
«Gentilissimo Presidente,
il tema afferente alla individuazione della sede legale della nostra nuova Provincia continua ad "appassionare" ed animare il dibattito politico istituzionale generando, purtroppo, solo tensioni, fibrillazioni, intemperanze e, soprattutto, contrapposizioni che rischiano di divenire insanabili.
Al silenzio assordante registrato sul documento che il Consiglio Comunale della città di Barletta aveva votato all'unanimità in data 26 aprile u.s., notificato a Lei ed al Presidente del Consiglio Provinciale, ha fatto seguito la proposta di votazione della Sua maggioranza il cui esito ha giustamente generato contrapposizioni sfociate anche in palesi contestazioni, condannabili sotto il profilo comportamentale.
Rinnovo pertanto ancora una volta, a Lei ed all'intero consiglio provinciale, la richiesta di attribuzione della "Sede legale" a Barletta, quale legittimo riconoscimento alla Città che ha scritto la storia di questa Provincia, ovviando a quelle considerazioni che nulla hanno a che vedere con il principio della policentricità, né tanto meno con quello delle vocazioni territoriali.
Nel ribadire, inoltre - in subordine -, l'invito a porre in essere quanto di competenza per invocare il ricorso alla consultazione popolare, strumento altamente rappresentativo ed attuativo dei principi democratici, mi permetto di porgere alla Sua attenzione vecchie e nuove offerte di disponibilità per la Sede degli uffici della nuova Provincia.
Nella nota del 2 ottobre 2009 il sottoscritto indicava nella messa a disposizione dell'immobile della vecchia Caserma Lamarmora, già sede dell'Anagrafe e dello Stato Civile, la possibilità di accogliervi degnamente la Sede della nuova Provincia.
Nella stessa nota l'esplicito riferimento anche alla disponibilità degli uffici del Complesso San Domenico, già utilizzati nel passato per il Museo Civico e per il Parco Letterario Massimo d'Azeglio, induceva, successivamente, ad espletare, con assessori e tecnici della nuova Provincia, idoneo sopralluogo i cui esiti non sono mai stati offerti alla conoscenza del sottoscritto.
In aggiunta a quanto sopra, aggiungo, che a seguito della disponibilità formalizzatami dal Presidente dell'Arciconfraternita del Monte di Pietà (arch. Sarcina), pongo a disposizione, gratuitamente e per il tempo necessario all'allestimento della struttura definitiva dell'ex Caserma Lamarmora, locali della estensione di 300 ÷ 400 mq approntabili in tempi brevissimi.
Questi, individuabili all'interno del complesso immobiliare che attualmente ospita la Prefettura, sono distinti da essa e dall'ambito che definisce il rapporto locativo con il Ministero ed hanno accesso indipendente dalla stessa.
In attesa di favorevole accoglimento delle proposte formulate e fiducioso per un significativo ripensamento sulle procedure poste in essere nell'approvazione dello Statuto, rinnovo la piena disponibilità a collaborare nel perseguimento del bene comune.
Distinti saluti».
«Gentilissimo Presidente,
il tema afferente alla individuazione della sede legale della nostra nuova Provincia continua ad "appassionare" ed animare il dibattito politico istituzionale generando, purtroppo, solo tensioni, fibrillazioni, intemperanze e, soprattutto, contrapposizioni che rischiano di divenire insanabili.
Al silenzio assordante registrato sul documento che il Consiglio Comunale della città di Barletta aveva votato all'unanimità in data 26 aprile u.s., notificato a Lei ed al Presidente del Consiglio Provinciale, ha fatto seguito la proposta di votazione della Sua maggioranza il cui esito ha giustamente generato contrapposizioni sfociate anche in palesi contestazioni, condannabili sotto il profilo comportamentale.
Rinnovo pertanto ancora una volta, a Lei ed all'intero consiglio provinciale, la richiesta di attribuzione della "Sede legale" a Barletta, quale legittimo riconoscimento alla Città che ha scritto la storia di questa Provincia, ovviando a quelle considerazioni che nulla hanno a che vedere con il principio della policentricità, né tanto meno con quello delle vocazioni territoriali.
Nel ribadire, inoltre - in subordine -, l'invito a porre in essere quanto di competenza per invocare il ricorso alla consultazione popolare, strumento altamente rappresentativo ed attuativo dei principi democratici, mi permetto di porgere alla Sua attenzione vecchie e nuove offerte di disponibilità per la Sede degli uffici della nuova Provincia.
Nella nota del 2 ottobre 2009 il sottoscritto indicava nella messa a disposizione dell'immobile della vecchia Caserma Lamarmora, già sede dell'Anagrafe e dello Stato Civile, la possibilità di accogliervi degnamente la Sede della nuova Provincia.
Nella stessa nota l'esplicito riferimento anche alla disponibilità degli uffici del Complesso San Domenico, già utilizzati nel passato per il Museo Civico e per il Parco Letterario Massimo d'Azeglio, induceva, successivamente, ad espletare, con assessori e tecnici della nuova Provincia, idoneo sopralluogo i cui esiti non sono mai stati offerti alla conoscenza del sottoscritto.
In aggiunta a quanto sopra, aggiungo, che a seguito della disponibilità formalizzatami dal Presidente dell'Arciconfraternita del Monte di Pietà (arch. Sarcina), pongo a disposizione, gratuitamente e per il tempo necessario all'allestimento della struttura definitiva dell'ex Caserma Lamarmora, locali della estensione di 300 ÷ 400 mq approntabili in tempi brevissimi.
Questi, individuabili all'interno del complesso immobiliare che attualmente ospita la Prefettura, sono distinti da essa e dall'ambito che definisce il rapporto locativo con il Ministero ed hanno accesso indipendente dalla stessa.
In attesa di favorevole accoglimento delle proposte formulate e fiducioso per un significativo ripensamento sulle procedure poste in essere nell'approvazione dello Statuto, rinnovo la piena disponibilità a collaborare nel perseguimento del bene comune.
Distinti saluti».