La città
Barletta città discarica, sia per le strade che nelle coscienze
L’immondizia cresce in pieno centro e nelle campagne
Barletta - giovedì 20 agosto 2015
Proviamo a immaginare una Barletta più pulita e a dei barlettani più civili. Un po' difficile, vero? È complicato pensare che la nostra città e i suoi abitanti possano cambiare. Civiltà. È questo che molto probabilmente manca a Barletta. L'essere civili è una qualità sconosciuta dai suoi cittadini che, giorno dopo giorno, diventano i testimoni e soprattutto gli artefici di una violenza crudele verso la nostra città. Sì, perché non rispettare l'ambiente nel quale si vive, la propria terra, quella in cui i nostri figli cresceranno è una violenza. Ovviamente la situazione si è aggravata con la nuova iniziativa: la raccolta differenziata. Una scelta coraggiosa da parte della giunta comunale, la quale ha cercato di educare e sensibilizzare il barlettano medio a rispettare l'ambiente.
Oggigiorno raccolta differenziata e sporcizia sono unite da un legame indissolubile. Il fatto che i barlettani non rispettino la propria città è ormai risaputo, ma ciò che non si sa è che i limiti sono ormai stati superati da quasi un anno e non solo in periferia dove le discariche a cielo aperto sono sempre più numerose ma anche in pieno centro. Le segnalazioni degli abitanti del quartiere di San Giacomo sono troppe. Il caso più eclatante è quello della piazzetta dell'orologio di San Giacomo, dove la spazzatura indifferenziata diventa ogni giorno sempre di più. «La piazza è diventata una pattumiera» ci racconta un residente del quartiere stanco della sporcizia nel piazzale, «ogni ora buttano i sacchetti. Il vero problema è la puzza, perché i gatti aprono le buste. C'è un uomo che lavora per un servizio pubblico che tutte le mattine alle otto lascia la propria spazzatura vicino ai cassonetti del vetro».
A Barletta però la colpa non è mai dei suoi abitanti, ma più spesso degli stranieri come molti affermano. Razzismo e ignoranza così si fondono sempre di più, cercando un capro espiatorio nel "diverso". Diversamente ci spiega il nostro residente: «Non sono solo i rumeni, che lasciano le bottiglie di birra, ma soprattutto gente barlettana». Ormai l'indecenza dei cittadini è diventata perfino oggetto di prediche da parte dei sacerdoti. Ma se non sono prese d'assalto le città, lo sono le spiagge, dove gli ombrelloni rotti sono lasciati a loro stessi, o le campagne, diventate ormai le vere vittime di questa inciviltà. Le terre più "gettonate" da parte di questi barbari sono quelle nelle vicinanze del cimitero, dietro l'impianto di bonifica, nella contrada Orazio Candida, dove gli scarti aumentano ogni giorno. C'è davvero di tutto, da mobili vecchi agli oggetti più impensabili. Secondo una segnalazione, in uno di questi terreni il proprietario ha trovato vari oggetti di un vecchio locale da parrucchiera ormai rinnovato: prodotti per capelli, tinture, dossier, cataloghi, spazzole, cornici, specchi, lavatesta, bruciati nei giorni seguenti, dopo la richiesta "amichevole" di ripulire la zona da parte del proprietario.
Insomma Barletta e i barlettani sono cambiati: la maggior parte non sente il bisogno di migliorare l'ambiente in cui vive. Probabilmente la raccolta differenziata ha delle carenze, ma devono essere gli stessi cittadini a rispettare il territorio. Ma vogliamo davvero far vivere i nostri figli in una città-discarica? Meditiamo.
Oggigiorno raccolta differenziata e sporcizia sono unite da un legame indissolubile. Il fatto che i barlettani non rispettino la propria città è ormai risaputo, ma ciò che non si sa è che i limiti sono ormai stati superati da quasi un anno e non solo in periferia dove le discariche a cielo aperto sono sempre più numerose ma anche in pieno centro. Le segnalazioni degli abitanti del quartiere di San Giacomo sono troppe. Il caso più eclatante è quello della piazzetta dell'orologio di San Giacomo, dove la spazzatura indifferenziata diventa ogni giorno sempre di più. «La piazza è diventata una pattumiera» ci racconta un residente del quartiere stanco della sporcizia nel piazzale, «ogni ora buttano i sacchetti. Il vero problema è la puzza, perché i gatti aprono le buste. C'è un uomo che lavora per un servizio pubblico che tutte le mattine alle otto lascia la propria spazzatura vicino ai cassonetti del vetro».
A Barletta però la colpa non è mai dei suoi abitanti, ma più spesso degli stranieri come molti affermano. Razzismo e ignoranza così si fondono sempre di più, cercando un capro espiatorio nel "diverso". Diversamente ci spiega il nostro residente: «Non sono solo i rumeni, che lasciano le bottiglie di birra, ma soprattutto gente barlettana». Ormai l'indecenza dei cittadini è diventata perfino oggetto di prediche da parte dei sacerdoti. Ma se non sono prese d'assalto le città, lo sono le spiagge, dove gli ombrelloni rotti sono lasciati a loro stessi, o le campagne, diventate ormai le vere vittime di questa inciviltà. Le terre più "gettonate" da parte di questi barbari sono quelle nelle vicinanze del cimitero, dietro l'impianto di bonifica, nella contrada Orazio Candida, dove gli scarti aumentano ogni giorno. C'è davvero di tutto, da mobili vecchi agli oggetti più impensabili. Secondo una segnalazione, in uno di questi terreni il proprietario ha trovato vari oggetti di un vecchio locale da parrucchiera ormai rinnovato: prodotti per capelli, tinture, dossier, cataloghi, spazzole, cornici, specchi, lavatesta, bruciati nei giorni seguenti, dopo la richiesta "amichevole" di ripulire la zona da parte del proprietario.
Insomma Barletta e i barlettani sono cambiati: la maggior parte non sente il bisogno di migliorare l'ambiente in cui vive. Probabilmente la raccolta differenziata ha delle carenze, ma devono essere gli stessi cittadini a rispettare il territorio. Ma vogliamo davvero far vivere i nostri figli in una città-discarica? Meditiamo.