Cronaca
Barletta, cercasi badante latitante
Era una delle figure di spicco dell’operazione “Gamler”. La donna si fingeva innamorata delle sue vittime
Barletta - venerdì 20 agosto 2010
La donna, badante di professione ma con la passione per i furti non è stata ancora identificata. Le vittime della truffatrice erano tutti suoi clienti, anziani che lei stessa accudiva e dei quali approfittava per intrufolarsi nelle loro abitazioni. In alcune circostanze si fingeva addirittura innamorata delle sue vittime.
La donna fa parte, come i suoi connazionali Bobby Andreo Virjan e Manea Catalin, della banda indagata nell'operazione "Gamler" smascherata dalle forze dell'ordine qualche giorno fa.
La banda definita dal gip Zecchillo "particolarmente pericolosa", ha messo a segno diversi colpi tra l'aprile 2009 e gennaio 2010 compreso un tentato furto nell'abitazione di tre anziani, sventato poi grazie al tempestivo intervento della polizia il 26 gennaio di quest'anno.
I proventi dei furti,come ampiamente detto nei precedenti articoli, venivano riciclati per finanziare il loro "vizio" per il gioco d'azzardo.
La badante, come già accennato all'inizio dell'articolo, si fingeva interessata ai suoi assistiti, studiava le abitazioni degli anziani, compresa l'esatta ubicazione dei locali dove questi custodivano i loro risparmi.
Successivamente entravano in azione i suoi "colleghi" Bobby Andreo Virjan e Manea Catalin che progettavano il modo piè efficace per svaligiare le case delle ignare vittime. I due ,spesso e volentieri, usavano false generalità per l'acquisto di schede telefoniche e per la stipula di contratti di locazione.
La donna fa parte, come i suoi connazionali Bobby Andreo Virjan e Manea Catalin, della banda indagata nell'operazione "Gamler" smascherata dalle forze dell'ordine qualche giorno fa.
La banda definita dal gip Zecchillo "particolarmente pericolosa", ha messo a segno diversi colpi tra l'aprile 2009 e gennaio 2010 compreso un tentato furto nell'abitazione di tre anziani, sventato poi grazie al tempestivo intervento della polizia il 26 gennaio di quest'anno.
I proventi dei furti,come ampiamente detto nei precedenti articoli, venivano riciclati per finanziare il loro "vizio" per il gioco d'azzardo.
La badante, come già accennato all'inizio dell'articolo, si fingeva interessata ai suoi assistiti, studiava le abitazioni degli anziani, compresa l'esatta ubicazione dei locali dove questi custodivano i loro risparmi.
Successivamente entravano in azione i suoi "colleghi" Bobby Andreo Virjan e Manea Catalin che progettavano il modo piè efficace per svaligiare le case delle ignare vittime. I due ,spesso e volentieri, usavano false generalità per l'acquisto di schede telefoniche e per la stipula di contratti di locazione.