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Barletta candidata a Capitale italiana della cultura: i passi da compiere

Entro il 2 marzo i 44 Comuni italiani dovranno presentare un dossier di candidatura

Una candidatura a sorpresa, quella della città della Disfida, per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2021 che non può che sollevare curiosità in merito al dossier di candidatura che Barletta dovrà sottoporre all'attenzione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo entro il prossimo 2 marzo.

Per adesso, infatti, il Comune, nella persona del sindaco, ha solo inviato una manifestazione scritta di interesse alla partecipazione al bando pubblicato dal Ministero, i cui termini scadevano il 16 dicembre scorso.

Il dossier di candidatura

Il prossimo passo sarà l'elaborazione di un dossier di candidatura, contenente: il progetto culturale, inclusivo del crono-programma delle attività previste, della durata di un anno; l'organo incaricato dell'elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati, con l'individuazione di un'apposita figura responsabile; una valutazione di sostenibilità economico-finanziaria; gli obiettivi perseguiti, in termini qualitativi e quantitativi, e gli indicatori che verranno utilizzati per la misurazione del loro conseguimento.

La giuria di esperti

Sarà un'apposita giuria, costituita da sette esperti nell'ambito culturale, a valutare le 44 candidature pervenute, procedendo in via eventuale ad una prima scrematura. Oltre alla candidatura di Barletta, le città pugliesi candidate sono: Bari, Trani, Molfetta, San Severo, Taranto e l'Unione dei Comuni della Grecia Salentina.

Entro il 30 aprile 2020 la stessa giuria dovrà selezionare 10 progetti finalisti, convocando i Comuni per un'audizione della durata di 60 minuti. Essa – si legge nel bando - si articola in una presentazione del progetto di candidatura della durata massima di 30 minuti, e in una successiva sessione di domande effettuate dalla Giuria della durata massima di 30 minuti.

La polemica politica

Si tratterà di «una procedura di massima trasparenza e neutralità» ha detto il Ministro della cultura e del turismo, Dario Franceschini, garantendo in tal modo «la totale indipendenza della commissione, che sceglierà la capitale italiana della cultura 2021 senza nessuna interferenza politica».

Una precisazione, quella del Ministro Franceschini, chiaramente orientata a placare la polemica sorta in seguito alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il senatore tarantino Mario Turco (M5S): «Il Governo insieme al Comune – le parole di Turco – sosterrà la candidatura di Taranto a capitale della cultura». Immediata la reazione del sindaco di Trani, Amedeo Bottaro: «Questa uscita pubblica dimostra la superficialità di taluni rappresentanti delle Istituzioni e, se fosse vera, farebbe diventare una "farsa" il bando».

Il decreto del Ministero

Entro il 10 giugno 2020 la giuria raccomanderà al Ministero la proposta ritenuta più idonea. Solo allora, il Ministero decreterà la Capitale italiana della cultura 2021.

Negli anni precedenti il titolo è stato assegnato alle città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna, Siena, Mantova, Pistoia, Palermo e, ultima in ordine di tempo a Parma, Capitale italiana della cultura 2020.
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