La città
Barletta, abbiamo dimenticato i disoccupati?
Un problema per molte, troppe famiglie
Barletta - giovedì 6 maggio 2010
Disoccupazione. Un problema tanto serio quanto reale che come una piaga affligge da tempo anche la nostra città. Il limite di sopportazione è stato ormai superato, ed è per questo che si protesta. Si protesta sotto le stanze del Comune di Barletta, mentre sindaco, consiglieri e amministratori svolgono i loro compiti di gestione ordinaria della vita cittadina. E' l'altra Barletta a protestare, quella che per poche ore di lavoro ha lasciato famiglia e cantieri per riunirsi davanti al palazzo di città.
Sono state ben 110 famiglie a mobilitarsi per la protesta cittadina, e il numero è cresciuto a macchia d'olio: dalle 30 famiglie che si sono riunite lunedì mattina, documenti alla mano, sono aumentati fino a superare le centinaia, e il numero è ancora in crescita. I manifestanti, assiepati in Corso Vittorio Emanuele, chiedono un incontro con le autorità competenti. Fin'ora il sindaco ha già ricevuto quattro rappresentanti e ha promesso, in seguito, un incontro con le cooperative interessate.
E' per questo che gli operai disoccupati hanno stilato una lettera di sensibilizzazione, per scuotere le coscienze dei cittadini e dei loro rappresentati comunali, cercando insieme una soluzione – attraverso la protesta pacifica – a questa inarrestabile situazione precaria.
In allegato la lettera rivolta al sindaco Nicola Maffei.
Sono state ben 110 famiglie a mobilitarsi per la protesta cittadina, e il numero è cresciuto a macchia d'olio: dalle 30 famiglie che si sono riunite lunedì mattina, documenti alla mano, sono aumentati fino a superare le centinaia, e il numero è ancora in crescita. I manifestanti, assiepati in Corso Vittorio Emanuele, chiedono un incontro con le autorità competenti. Fin'ora il sindaco ha già ricevuto quattro rappresentanti e ha promesso, in seguito, un incontro con le cooperative interessate.
E' per questo che gli operai disoccupati hanno stilato una lettera di sensibilizzazione, per scuotere le coscienze dei cittadini e dei loro rappresentati comunali, cercando insieme una soluzione – attraverso la protesta pacifica – a questa inarrestabile situazione precaria.
In allegato la lettera rivolta al sindaco Nicola Maffei.