Sindaco di Barletta Nicola Maffei ritratto
Sindaco di Barletta Nicola Maffei ritratto
Politica

«Avete provato a screditare in tutti i modi», il sindaco risponde a Giovane Italia

La risposta di Maffei ad un comunicato della direzione provinciale. Evidente la pochezza della linea politica adottata

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, in forma integrale, la risposta del sindaco Maffei all'intervento da noi già pubblicato (http://www.barlettalife.it/magazine/notizie/eccessivo-entusiasmo-per-la-festa-barlettana-del-pd/).

«Come Sindaco di questa città non posso permettere in alcun modo che passino sotto silenzio interventi quale quello della dirigenza provinciale della Giovine Italia comparso ieri su varie testate».

«Fermo restando che intendo ringraziare vivamente i giovani del PDL per essere tra coloro che mi seguono, da appena tre giorni, su Facebook, non posso in alcun modo lasciar passare sotto silenzio una strumentalizzazione così futile e banale come quella che legherebbe la mia presenza sul Social Network ad un interesse privatistico quale quello di una mia eventuale ricandidatura alla guida della città di Barletta; né posso lasciar passare l'idea che la decisione di aprire una pagina Facebook abbia volutamente fatto seguito alla festa del mio partito, il Partito Democratico, che si è celebrata in modo sereno e riuscito nello scorso fine settimana. Questo mi pare un modo scorretto di fare politica e di comunicare alla città, un modo che è figlio di questa destra pidiellina che deve aver imparato molto bene da Berlusconi a mistificare la realtà e a evadere dalle responsabilità vere nei confronti del proprio Paese».

«I giovani del PDL barlettano, infatti, dopo aver provato in ogni modo a screditare, senza riuscirci, la festa del PD organizzata nei giardini del Castello, stanno ora cercando di lasciar passare l'idea che io voglia passare sulla dirigenza e gli organi cittadini del mio partito e degli altri partiti della coalizione di Centro-Sinistra, ai quali spetterà la responsabilità di decidere quale linea politica e programmatica proporre a Barletta alla scadenza del mio mandato amministrativo, ad Aprile prossimo. É evidente a tutti la pochezza di una linea come quella adottata della Giovine Italia e chiunque si affacci su Facebook saprà che l'intento per il quale ho deciso di sbarcare sul social network è unicamente legato ad una necessità comunicativa più diretta che mi metta in contatto con la mia città perchè tutti sappiano quanto è stato fatto da questa Amministrazione sotto la mia guida negli ultimi anni. Per questo devo ringraziare non solo la coalizione di Centro-Sinistra e tutti i Segretari dei partiti che la compongono, fuori e dentro il Consiglio Comunale, ma anche gli assessori, i dirigenti e funzionari che ogni giorno lavorano con senso del dovere e alta professionalità a Palazzo di Città».

«Certamente, avvertivo la necessità di un dialogo più diretto con i tanti giovani, uomini e donne presenti su internet. Anzi, gradirei che tutta la cittadinanza possa fare altrettanto ponendomi domande, anche scomode, su questi cinque anni di governo a tratti difficoltosi. Noi del Centro-Sinistra non neghiamo le difficoltà passate, ma siamo sereni, così sereni da accettare un confronto democratico, leale e senza censure con la comunità. La Festa del PD, svoltasi in modo riuscito e organizzato, con alti contributi provenienti da ogni parte della politica e della società civile barlettana lo ha dimostrato. Questo perchè il nostro è un grande partito di democrazia, dove uomini e donne, ragazzi e ragazze, lavorano sodo e con un unico intento: quello del miglioramento della comunità attraverso le forme e le regole che la democrazia offre. Il PD non è una baracca slabbrata priva di contenuti e regole, ci tengo con forza a sottolinearlo. Piuttosto, è un Partito composto da molte anime, tutte di grande tradizione e dignità, in grado di misurarsi sul terreno delle idee e delle proposte».

«A questo proposito vorrei chiedere, invece, alla Giovine Italia, come mai sputando scorrettamente sul PD e sulla maggioranza cittadina si nascondano ai barlettani i disastri di un'opposizione che in quasi cinque anni del mio mandato, e pur con un numero risicato di consiglieri comunali, è stata assente e dalla quale non è arrivato un solo contributo propositivo per la comunità cittadina, ma solo polemiche sterili. Anzi, come mai questa opposizione non ha saputo fare di meglio che spaccarsi ulteriormente in due. Perchè non parlate alla città della frantumazione in pezzi autorappresentativi del PDL locale? Come pensate di poter proporre una minima alternativa di governo della città se a pochi mesi dalle elezioni siete già impegnati singolarmente ad accaparrarvi una posizione di partenza migliore e autoreferenziale per la prossima tornata elettorale? Chi è in campagna elettorale, io o voi?»

«L'autodistruzione dell'opposizione è casualità ben più rilevante su cui riflettere, soprattutto perchè deriva da uno sfaldamento di livello nazionale anch'esso figlio di una pessima concezione della democrazia, autoritaria e svuotata dei suoi contenuti più vivi. L'autodistruzione dell'opposizione è inoltre casualità ben più rilevante di quelle sollevate su un evento che ha animato tutta la città di Barletta. Un evento, quello della festa del PD, per il quale devo ringraziare tutto il mio partito e in particolare il mio segretario cittadino, Franco Caputo. Dai giovani sbandati della destra cittadina in queste settimane sono piovute solo illazioni su una coincidenza tra la Festa e la Notte Bianca; coincidenza della quale sia io sia il mio partito abbiamo abbondantemente spiegato i motivi pubblicamente. Si è addirittura arrivati a dire che se a Palazzo di Città fossero arrivate delle richieste di autorizzazione per l'occupazione del suolo comunale per una iniziativa analoga targata PDL, il Sindaco non l'avrebbe concessa. Peccato. Richieste di questo tipo, nel mio ufficio, non ne sono arrivate, anzi, data la pochezza della propria linea politica e della proposta, forse i giovani urlatori del PDL si sono guardati bene dal farlo. Avrebbero rischiato una magrissima figura».

«La prossima volta, però, ricordate che la politica è un'arte nobile e ancor di più lo è la capacità, nelle difficoltà, di saper amministrare una realtà complessa come quella di una comunità cittadina di circa centomila abitanti. Se proprio si vuole trovare un motivo di critica, che lo si fondi su contenuti seri e degni di un confronto dialettico e ideologico. Sollecitazioni che arrivino su basi concrete mi troveranno sempre disponibile come sono con tutti; un Sindaco ha il dovere di curare la propria comunità, a prescindere dalle bandiere di appartenenza. Ma se i contenuti mancano è sempre molto meglio il silenzio».
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