Istituzionale
Atto vandalico all'Orto botanico
La dichiarazione del sindaco Cascella
Barletta - domenica 30 aprile 2017
Comunicato Stampa
"Ancora un atto di vandalismo a Barletta, all'interno dell'Orto botanico, tanto più grave perché al tentativo di rubare un po' di materiale dagli infissi dell'immobile, dal quale ricavare ben poco, si è associato una sistematica distruzione di parti essenziali della struttura, con ingenti danni destinati a gravare sulla collettività. Le indagini sono in corso, e c'è da auspicare che ogni cittadino possa offrire elementi utili a individuare e colpire i responsabili. Perché questi atti di devastazione offendono la cultura civica della intera città, che proprio nell'area dell'ex distilleria, immediatamente alle spalle della stazione ferroviaria che divide Il centro storico dalle nuove aree residenziali, stanno mettendo alla prova una visione di rigenerazione e riunificazione urbanistica.
L'Orto botanico è stato uno dei primi interventi pubblici teso a recuperare servizi essenziali in un'area delicata della città, ma purtroppo è rimasto a lungo incompiuto. Peraltro, è ancora oggetto di procedimenti giudiziari sugli atti originali e sulla realizzazione di un appello, addirittura con il sequestro del bene. Questa Amministrazione comunale ne aveva richiesto, e pochi mesi fa ha ottenuto dal magistrato, il dissequestro, proprio per provare, con la consapevolezza delle risorse necessarie a far fronte alle prescrizioni giudiziarie, a restituirlo almeno a qualche funzione pubblica, collocando nel cosiddetto ufficio muro il proprio Ufficio Agricoltura, concordando con la Regione l'insediamento in particolari locali esterni del nuovo servizio di Polizia ambientale e proponendo alla Provincia di acquisire la struttura interna per i propri servizi tecnici e ambientali.
E c'è da chiedersi se non siano state proprie queste attività, che sappiamo dover scontare limiti e difficoltà burocratiche, a richiamare certe 'attenzioni' ai danni della riqualificazione dell'Orto botanico. Se così fosse, è bene che chi ha la responsabilità dei procedimenti in atto lanci un messaggio chiaro e forte: nessun sabotaggio fermerà l'impegno pubblico a sostegno della rifunzionalizzazione, dell'efficienza e della qualità di un patrimonio pubblico essenziale per l'intera cittadinanza, anche se i procedimenti aperti dovranno ora scontare le difficoltà (anche finanziarie) dell'ultima devastazione. Ma questo messaggio sarebbe ancora più efficace se sostenuto dalla volontà delle forze associative e civili della città, (peraltro già impegnate nell'area, come con l'Incubatore e il Gos), a essere partecipi della attività di ristrutturazione e riqualificazione attraverso forme di partenariato che integrino le concessioni fin qui prefigurate o rispondano comunque alle finalità per cui quelle opere sono state originariamente finanziate. Se così fosse, potremmo ricercare insieme, da subito, le modalità di cooperazione, valorizzazione e gestione per cancellare la vergogna di queste ore con una nuova esperienza di partecipazione sociale e di vitalità civica".
L'Orto botanico è stato uno dei primi interventi pubblici teso a recuperare servizi essenziali in un'area delicata della città, ma purtroppo è rimasto a lungo incompiuto. Peraltro, è ancora oggetto di procedimenti giudiziari sugli atti originali e sulla realizzazione di un appello, addirittura con il sequestro del bene. Questa Amministrazione comunale ne aveva richiesto, e pochi mesi fa ha ottenuto dal magistrato, il dissequestro, proprio per provare, con la consapevolezza delle risorse necessarie a far fronte alle prescrizioni giudiziarie, a restituirlo almeno a qualche funzione pubblica, collocando nel cosiddetto ufficio muro il proprio Ufficio Agricoltura, concordando con la Regione l'insediamento in particolari locali esterni del nuovo servizio di Polizia ambientale e proponendo alla Provincia di acquisire la struttura interna per i propri servizi tecnici e ambientali.
E c'è da chiedersi se non siano state proprie queste attività, che sappiamo dover scontare limiti e difficoltà burocratiche, a richiamare certe 'attenzioni' ai danni della riqualificazione dell'Orto botanico. Se così fosse, è bene che chi ha la responsabilità dei procedimenti in atto lanci un messaggio chiaro e forte: nessun sabotaggio fermerà l'impegno pubblico a sostegno della rifunzionalizzazione, dell'efficienza e della qualità di un patrimonio pubblico essenziale per l'intera cittadinanza, anche se i procedimenti aperti dovranno ora scontare le difficoltà (anche finanziarie) dell'ultima devastazione. Ma questo messaggio sarebbe ancora più efficace se sostenuto dalla volontà delle forze associative e civili della città, (peraltro già impegnate nell'area, come con l'Incubatore e il Gos), a essere partecipi della attività di ristrutturazione e riqualificazione attraverso forme di partenariato che integrino le concessioni fin qui prefigurate o rispondano comunque alle finalità per cui quelle opere sono state originariamente finanziate. Se così fosse, potremmo ricercare insieme, da subito, le modalità di cooperazione, valorizzazione e gestione per cancellare la vergogna di queste ore con una nuova esperienza di partecipazione sociale e di vitalità civica".