
Cronaca
Arresti operazione antiriciclaggio, c’è anche l’ex vicesindaco Nicola Salvemini
Secondo guaio giudiziario in due mesi per il 50enne consulente del lavoro
Barletta - giovedì 13 novembre 2025
11.42
C'è anche l'ex vicesindaco di Barletta Nicola Salvemini tra le sedici persone arrestate dalla Polizia di Stato nell'ambito di una maxi operazione antiriciclaggio che ha coinvolto il clan Sarcina.
Per Salvemini, 50 anni, consulente del lavoro, oggi ai domiciliari, si tratta del secondo coinvolgimento giudiziario in appena due mesi. Lo scorso 18 settembre era stato infatti arrestato dalla Guardia di Finanza con l'accusa di aver partecipato a una truffa ai danni dello Stato per un importo di circa 600mila euro.
Nicola Salvemini aveva ricoperto l'incarico di vicesindaco e assessore nella giunta guidata da Cosimo Cannito dal novembre 2024 al marzo 2025, quando gli subentrò la sorella Maria Anna Salvemini, attuale assessora alla Polizia Locale.
L'ingresso di Salvemini in giunta era stato l'esito di un'operazione politica che aveva visto il passaggio in maggioranza del consigliere comunale di Puglia Popolare Luigi Dimonte, consentendo a Cannito di rafforzare la propria coalizione in una fase di difficoltà interna.
Figlio di Andrea Salvemini, storico esponente del Partito Socialista e figura vicina a Cannito sin dagli inizi della sua carriera politica, Nicola Salvemini aveva già ricoperto un incarico assessorile anche nella prima amministrazione Cannito (2019), cedendo poi il posto – anche in quel caso – alla sorella Maria Anna, in applicazione della normativa sulla parità di genere.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il ruolo di Salvemini sarebbe stato «determinante» nel fornire consulenze e indicazioni su come eludere i controlli antiriciclaggio, suggerendo modalità di pagamento e registrazione delle ore lavorative per evitare segnalazioni sospette.
Per Salvemini, 50 anni, consulente del lavoro, oggi ai domiciliari, si tratta del secondo coinvolgimento giudiziario in appena due mesi. Lo scorso 18 settembre era stato infatti arrestato dalla Guardia di Finanza con l'accusa di aver partecipato a una truffa ai danni dello Stato per un importo di circa 600mila euro.
Nicola Salvemini aveva ricoperto l'incarico di vicesindaco e assessore nella giunta guidata da Cosimo Cannito dal novembre 2024 al marzo 2025, quando gli subentrò la sorella Maria Anna Salvemini, attuale assessora alla Polizia Locale.
L'ingresso di Salvemini in giunta era stato l'esito di un'operazione politica che aveva visto il passaggio in maggioranza del consigliere comunale di Puglia Popolare Luigi Dimonte, consentendo a Cannito di rafforzare la propria coalizione in una fase di difficoltà interna.
Figlio di Andrea Salvemini, storico esponente del Partito Socialista e figura vicina a Cannito sin dagli inizi della sua carriera politica, Nicola Salvemini aveva già ricoperto un incarico assessorile anche nella prima amministrazione Cannito (2019), cedendo poi il posto – anche in quel caso – alla sorella Maria Anna, in applicazione della normativa sulla parità di genere.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il ruolo di Salvemini sarebbe stato «determinante» nel fornire consulenze e indicazioni su come eludere i controlli antiriciclaggio, suggerendo modalità di pagamento e registrazione delle ore lavorative per evitare segnalazioni sospette.
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