Politica
Amministrative Barletta: Cannito contro Scommegna, la dirigente "scaricata" dall'ex sindaco
I due erano stati protagonisti di un aspro conflitto pochi giorni prima della caduta dell'amministrazione
Barletta - venerdì 18 marzo 2022
L'ex sindaco contro la dirigente comunale. Qualunque sia lo scenario che verrà dalle decisioni delle forze politiche rimanenti, i principali sfidanti alle prossime elezioni comunali saranno da un lato Cosimo Cannito, primo cittadino eletto nel 2018, sfiduciato a ottobre 2021, esponente socialista ma investito come candidato sindaco da un compattissimo centrodestra, e dall'altro Santa Scommegna, dirigente al Comune di Barletta in settori strategici e importanti quali Cultura, Attività produttive e Supporto alla direzione politica dell'ente.
Il nome di Santa Scommegna è stato ufficializzato ieri con una nota diramata dalla segreteria del Partito Democratico, dopo un lungo confronto con le diverse forze politiche: nonostante fosse già nell'aria da tempo, mancava l'imprimatur, sottoscritto direttamente dal governatore Michele Emiliano.
Con Cannito ci sono pessimi precedenti: pochi giorni prima del consiglio comunale in cui fu votata e approvata la mozione di sfiducia nei suoi confronti, l'allora sindaco decise di recedere dal contratto della dirigente. L'atto fu impugnato dal legale della dottoressa Scommegna che fu successivamente reintegrata nel suo ruolo a Palazzo di Città con una delle primissime deliberazioni del commissario straordinario Alecci.
Nei precedenti articoli di BarlettaViva la ricostruzione della questione risalente ad ottobre 2021:La Disfida dei prossimi candidati sindaco di Barletta si preannuncia decisamente frizzante.
Il nome di Santa Scommegna è stato ufficializzato ieri con una nota diramata dalla segreteria del Partito Democratico, dopo un lungo confronto con le diverse forze politiche: nonostante fosse già nell'aria da tempo, mancava l'imprimatur, sottoscritto direttamente dal governatore Michele Emiliano.
Con Cannito ci sono pessimi precedenti: pochi giorni prima del consiglio comunale in cui fu votata e approvata la mozione di sfiducia nei suoi confronti, l'allora sindaco decise di recedere dal contratto della dirigente. L'atto fu impugnato dal legale della dottoressa Scommegna che fu successivamente reintegrata nel suo ruolo a Palazzo di Città con una delle primissime deliberazioni del commissario straordinario Alecci.
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