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Ammettiamolo: la Bat è stata un errore

Il decreto Del Rio non cambia, ma migliora

L'Espresso del luglio 2011 raccontava, attraverso le parole dell'articolista Cerno, dello strano caso dell'allora 'neo' Provincia Bat, dal nome bizzarro perché esplicativa di quella "diavoleria burocratica dell'Italia sprecona", per indicare i nomi delle tre città capoluogo, Barletta-Andria-Trani. Si dava una veritiera immagine del grande spreco che "il mostro a tre teste" ha rappresentato.

Il denaro pubblico è andato via in maniera incredibile: si sono assunti dipendenti, sono aumentate le auto blu, la polizia provinciale, gli stipendi di assessori, presidente e staff vari, gettoni per i consiglieri provinciali eletti nel 2009, sedi sparse per il territorio, molte non di proprietà per cui dunque la Provincia è tenuta a pagare anche elevati canoni di locazione.

Passati quasi cinque anni dalle storiche elezioni, in primavera avremmo dovuto eleggere per la seconda volta il Consiglio, per tirare a campare qualche altro anno finché tutti si fossero resi conto dell'impossibilità di portare sul groppone i costi di queste realtà, figlie di capricci campanilistici di generazioni in cui ce lo si poteva permettere. Ma tutto sarà fermato, in tutta Italia beninteso. Arriva il decreto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali Del Rio, di questo Governo 'smussa angoli'.

Da diversi anni, praticamente da subito dopo la creazione della Bat, si è iniziato a parlare sempre più insistentemente di riduzione degli sprechi e tagli delle Province. Se n'è accorta la politica che prima ci spingeva a questo, lasciando nell'imbarazzo i rappresentanti locali a dover difendere l'indifendibile. Il decreto, tuttavia, non cancella le Province, non le accorpa come si era detto, causando l'ira del barlettano che "mai con Foggia", non negando certo le grandi difficoltà della Provincia di Foggia già così com'è. La riforma, si spera ancora parziale, elimina l'elezione diretta dei Consigli e dei Presidenti, scelti dai Consiglieri comunali tra i sindaci al cui mandato comunale mancano non meno di 18 mesi a concludersi; aggiungerei anche i costi per le elezioni. Inoltre il numero dei consiglieri viene ridotto, più che dimezzato. Le funzioni delle Giunte saranno portate avanti gratuitamente dai sindaci dei diversi comuni che costituiscono le province, dieci nel caso della Bat, riuniti nell'Assemblea dei sindaci. "L'incarico di presidente della provincia, di consigliere provinciale e di componente dell'assemblea dei sindaci è svolto a titolo gratuito" che non è poco.

Speriamo che questi piccoli tagli preludano a reali e concreti tagli. Da qualche parte bisognava pure iniziare. L'iniziativa, presto legge, non credo sarà accettata con dispiacere dai barlettani, anche da parte di coloro, la stragrande maggioranza, che al grido di "Viva Barletta provincia" si schieravano per una cieca guerra alle mosche armati di fucile. Poi diciamolo chiaramente che i benefici reali non ci sono stati, almeno per i cittadini, anche a causa di una tiepida concretizzazione amministrativa, di un'Amministrazione sempre percepita come distante.

Questa crociata in nome di una "polifunzionalità territoriale' è nata male, speriamo che presto migliori o sparisca definitivamente.
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