Eventi
Al "Garrone" si studia l'alfabeto delle donne
Una giornata di dialogo e conoscenza del ruolo femminile nel mondo. Tra studio sociale, comunicazione... e qualche dimenticanza
Barletta - venerdì 16 marzo 2012
0.21
Impresa, comunicazione, donna, lavoro, parità, diritti, conciliazione. Queste la parole-guida del secondo evento del ciclo "Non solo 8 Marzo", l'iniziativa di sensibilizzazione sulle Pari Opportunità organizzato dall'Assessorato alle Politiche Sociali, per la Famiglia e Pari Opportunità della Provincia di Barletta – Andria – Trani, giunta alla terza edizione: un incontro tenutosi ieri mattina a Barletta, dove presso l'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore "Nicola Garrone" si è discusso del tema "L'alfabeto delle donne" – Riflessione sull'utilizzo del linguaggio e degli stereotipi di genere. La giornata, avente come obiettivo lo studio sulla comunicazione sessista, ha visto tra i protagonisti l'Assessore alle Politiche Sociali, per la Famiglia e Pari Opportunità della Provincia di Barletta – Andria – Trani, Carmelinda Lombardi, di donne imprenditrici, delle consulenti del Progetto M.A.F.A.L.D.A. (Confesercenti Bat, Cna Bat ed Unimpresa Bat), delle ricercatrici dell'Osservatorio Sociale della Provincia, dei Mediatori degli Sportelli del Progetto Medi-Azione per la promozione dell'integrazione degli immigrati, nonché dei referenti di Legambiente, Cooperativa Oasi2 "San Francesco", Centro di Servizio per il Volontariato San Nicola ed Associazione "Riscoprir…Si".
L'evento, al quale hanno preso parte le classi quinte dell'istiuto, frazionate tra chi ha approfittato della giornata per "godere" di due ore di riposo dalle fatiche imposte dai banchi di scuola, e chi invece ha preferito seguire con attenzione e cognizione di causa l'oggetto di studio, ha vissuto diversi steps. Dopo i saluti di rito, è arrivato il doveroso ricordo, operato dal preside del "Garrone", Antonio Diviccaro, delle 5 vittime del crollo di via Roma, evento tornato tristemente e prepotentemente nelle memorie del popolo barlettano nei giorni a cavallo della Festa della donna. Il "là" all'incontro è stato fornito dalla proiezione di una serie di video, apprezzati dalla platea in sala, riguardanti il ruolo sessista che la pubblicità e la comunicazione di genere ancora rivolgono alla donna. Immagini che possono ferire il pubblico femminile, ma che spesso passano inosservate per il bombardamento mediatico al quale siamo sottoposti: «Spesso siamo talmente presi dalla nostra vita- ha spiegato la Lombardi- che nemmeno facciamo coscientemente caso ai messaggi che ci arrivano. E' una ricezione passiva che non vogliamo seguire». ll rapporto conflittuale tra donne e pubblicità è stato poi spiegato dal dottor Vittorio Malcangi di Confesercenti Bat: " Le scelte per direzionare la pubblicità di genere, come quella alimentare, sono tarate sulle donne» ha esordito Malcangi, il quale ha insistito sull'importanza del ruolo delle donne nell'impresa, e delle misure di sostegno avviate da Regione Puglia e Confesercenti Bat negli ultimi anni.
Donna e impresa: proprio la I, come impresa e imprenditrici è stata, fatalità del caso, la prima lettera estratta tra le 21 componenti l'alfabeto italiano, per un giorno "alfabeto delle donne", come il titolo dell'evento recitava. Un'impresa al femminile che in Puglia e nella Bat tarda ancora a decollare, dati alla mano: «in quest'ottica- ha spiegato la dott.ssa Lombardi- è nato lo "Sportello per l'autoterritorialità", promosso dal Progetto M.A.F.A.L.D.A. (Misure a favore di azioni per il lavoro, i diritti e le affettività), che si pone come obiettivo quello di prestare consulenza a chi voglia dar vita a una nuova idea di business planning». Mafalda, appunto, come il nome della ribelle protagonista della famosa striscia a fumetti dell'argentino Quino, caratterizzata da carattere spavaldo e amletici interrogativi sull'umanità. E proprio un interrogativo di fondo resta a margine dell'evento: non sarebbe stato maggiormente elegante far anche cenno, o quantomeno dissociarsi ancora una volta ufficialmente, dal "caso" della palpata in Provincia, un evento risalente ormai a un anno fa, del quale è quindi ricaduto da poco l'"anniversario", ma ancora fresco nelle menti e nelle ferite della donna che l'ha subita? Un neo, questo "rumoroso silenzio", per una Provincia che vuole presentarsi alle donne del territorio, dialogando di imprenditoria, green economy, migrazione, stereotipi e conciliazione dei ruoli.
Il rischio, senza questa cura, è quello posto in evidenza oltre 150 anni fa da Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo Gattopardo, ossia "che tutto cambi, per restare tutto uguale": non bisogna demordere però. Lo scorso 5 marzo la Commissione Europea ha pubblicato la "Carta delle donne", un documento atto a mettere in evidenza la necessità di un impegno teso a favorire la parità di trattamento tra uomini e donne nel mondo del lavoro e nell'ambito del potere decisionale entro i prossimi 5 anni. Elementi imprescindibili per dar vita a un mondo femminile che plasmi delle "Donne senza confini", come il titolo del terzo e ultimo incontro del ciclo "Non solo 8 marzo", in programma giovedì 22 marzo al Liceo Scientifico "V. Vecchi" di Trani, riecheggia.
L'evento, al quale hanno preso parte le classi quinte dell'istiuto, frazionate tra chi ha approfittato della giornata per "godere" di due ore di riposo dalle fatiche imposte dai banchi di scuola, e chi invece ha preferito seguire con attenzione e cognizione di causa l'oggetto di studio, ha vissuto diversi steps. Dopo i saluti di rito, è arrivato il doveroso ricordo, operato dal preside del "Garrone", Antonio Diviccaro, delle 5 vittime del crollo di via Roma, evento tornato tristemente e prepotentemente nelle memorie del popolo barlettano nei giorni a cavallo della Festa della donna. Il "là" all'incontro è stato fornito dalla proiezione di una serie di video, apprezzati dalla platea in sala, riguardanti il ruolo sessista che la pubblicità e la comunicazione di genere ancora rivolgono alla donna. Immagini che possono ferire il pubblico femminile, ma che spesso passano inosservate per il bombardamento mediatico al quale siamo sottoposti: «Spesso siamo talmente presi dalla nostra vita- ha spiegato la Lombardi- che nemmeno facciamo coscientemente caso ai messaggi che ci arrivano. E' una ricezione passiva che non vogliamo seguire». ll rapporto conflittuale tra donne e pubblicità è stato poi spiegato dal dottor Vittorio Malcangi di Confesercenti Bat: " Le scelte per direzionare la pubblicità di genere, come quella alimentare, sono tarate sulle donne» ha esordito Malcangi, il quale ha insistito sull'importanza del ruolo delle donne nell'impresa, e delle misure di sostegno avviate da Regione Puglia e Confesercenti Bat negli ultimi anni.
Donna e impresa: proprio la I, come impresa e imprenditrici è stata, fatalità del caso, la prima lettera estratta tra le 21 componenti l'alfabeto italiano, per un giorno "alfabeto delle donne", come il titolo dell'evento recitava. Un'impresa al femminile che in Puglia e nella Bat tarda ancora a decollare, dati alla mano: «in quest'ottica- ha spiegato la dott.ssa Lombardi- è nato lo "Sportello per l'autoterritorialità", promosso dal Progetto M.A.F.A.L.D.A. (Misure a favore di azioni per il lavoro, i diritti e le affettività), che si pone come obiettivo quello di prestare consulenza a chi voglia dar vita a una nuova idea di business planning». Mafalda, appunto, come il nome della ribelle protagonista della famosa striscia a fumetti dell'argentino Quino, caratterizzata da carattere spavaldo e amletici interrogativi sull'umanità. E proprio un interrogativo di fondo resta a margine dell'evento: non sarebbe stato maggiormente elegante far anche cenno, o quantomeno dissociarsi ancora una volta ufficialmente, dal "caso" della palpata in Provincia, un evento risalente ormai a un anno fa, del quale è quindi ricaduto da poco l'"anniversario", ma ancora fresco nelle menti e nelle ferite della donna che l'ha subita? Un neo, questo "rumoroso silenzio", per una Provincia che vuole presentarsi alle donne del territorio, dialogando di imprenditoria, green economy, migrazione, stereotipi e conciliazione dei ruoli.
Il rischio, senza questa cura, è quello posto in evidenza oltre 150 anni fa da Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo Gattopardo, ossia "che tutto cambi, per restare tutto uguale": non bisogna demordere però. Lo scorso 5 marzo la Commissione Europea ha pubblicato la "Carta delle donne", un documento atto a mettere in evidenza la necessità di un impegno teso a favorire la parità di trattamento tra uomini e donne nel mondo del lavoro e nell'ambito del potere decisionale entro i prossimi 5 anni. Elementi imprescindibili per dar vita a un mondo femminile che plasmi delle "Donne senza confini", come il titolo del terzo e ultimo incontro del ciclo "Non solo 8 marzo", in programma giovedì 22 marzo al Liceo Scientifico "V. Vecchi" di Trani, riecheggia.