Attualità
Aggressioni ai medici e agli operatori sanitari, il ruolo dei media contro le fake news. Se n'è parlato a Barletta
Un evento formativo promosso dal Circolo della Stampa “San Francesco di Sales”
Barletta - lunedì 18 novembre 2024
11.44 Comunicato Stampa
«La corretta informazione è fondamentale per parlare di educazione sanitaria. I giornalisti sono chiamati a operare una vera e propria rivoluzione culturale anche in questo settore». L'esortazione di Francesco Schittulli, oncologo di fama internazionale e presidente della Lega italiana per la lotta contro i tumori, non lascia spazio a interpretazioni. «Viviamo in un'epoca in cui si è drasticamente ridotto il peso specifico di due presidi fondamentali per la formazione, come la famiglia e la scuola. L'invadenza del web e dei social è diventata inarrestabile e, di conseguenza, ingovernabile. La società è diventata ciò che è sotto gli occhi di tutti: c'è un problema di decadenza culturale in senso lato, che è all'origine di molte distorsioni delle relazioni e di quella che si chiama "convivenza civile". Le aggressioni al personale sanitario, come anche la diffusione della violenza tra giovanissimi, sono tra queste».
Queste le riflessioni del presidente Schittulli, intervenuto a Barletta all'evento formativo per giornalisti sul tema "Sanità, Media e fake news" promosso dal Circolo della Stampa "San Francesco di Sales" e riconosciuto dall'Ordine dei Giornalisti di Puglia, con il patrocinio dell'Assostampa di Puglia, della Lilt e del Comune di Barletta. L'iniziativa – ha spiegato il Presidente del Circolo della Stampa, Vincenzo Rutigliano – ha preso le mosse dalla recrudescenza di aggressioni ai danni di medici e operatori sanitari: quasi tremila i medici aggrediti nel 2023, circa 18mila gli operatori sanitari in qualche modo coinvolti in episodi di violenza verbale o fisica. E quest'anno i numeri sono in peggioramento. Sono diventate virali le immagini e il video che immortalano i sanitari barricati in una stanza degli Ospedali Riuniti di Foggia. La testimonianza del direttore del Policlinico del capoluogo dauno, Giuseppe Pasqualone, ha acceso i riflettori sulle due facce della stessa medaglia: «La sinergia, l'alleanza fra operatori sanitari e giornalisti è fondamentale per veicolare correttamente le notizie e coinvolgere l'opinione pubblica nella costruzione di quel circolo virtuoso necessario alla migliore comprensione di quello che accade dietro le porte di un ambulatorio, di una sala operatoria o di un Pronto Soccorso. Da un lato sostengo la necessità di potenziare gli uffici stampa delle istituzioni sanitarie (Asl e ospedali); dall'altro, però, occorre incentivare la formazione specifica dei giornalisti e degli stessi operatori sanitari».
Bene, per Schittulli e Pasqualone, il recente provvedimento legislativo del Governo, che ha impresso un giro di vite significativo per scoraggiare i più facinorosi, ma «affidare alla figura dell'infermiere il "filtro" tra congiunti dei pazienti e operatori sanitari non appare la soluzione più appropriata: altre appaiono le professionalità (per esempio, gli assistenti sociali) più indicate a questo delicato compito», hanno sostenuto.
L'importanza dei giornalisti professionisti negli uffici stampa delle Asl o dei presidi ospedalieri è stata ribadita dal Presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Puglia, Piero Ricci: «Fino a venti o trent'anni fa, per una serie di ragioni contingenti e intrinseche alla professione, per un giornalista era meno tortuoso il percorso per "specializzarsi" in una branca della cronaca. Oggi siamo consapevoli che i giornalisti "tuttologi" non siano il massimo, ma dobbiamo fare i conti con una realtà profondamente cambiata: bisogna correre, non c'è più tempo per approfondire e, purtroppo, spesso neanche per un'adeguata verifica delle notizie. Le redazioni sono ridotte all'osso, molti di noi sono precari, pagati pochi euro "a pezzo" e per mettere insieme il pranzo con la cena – come si suol dire – devono produrre molti articoli ogni giorno. Avere un riferimento professionale all'interno delle aziende e delle strutture sanitarie diventa perciò un supporto di fondamentale importanza per prevenire il corto circuito causato dal ricorso al web o al "sentito dire" che è padre delle fake news».
L'incontro, aperto anche dal saluto di Floriana Tolve, in rappresentanza del Presidente dell'Assostampa di Puglia, Vito Fatiguso, è stato moderato da Micaela Abbinante, capo ufficio stampa della Asl Barletta-Andria-Trani.
Queste le riflessioni del presidente Schittulli, intervenuto a Barletta all'evento formativo per giornalisti sul tema "Sanità, Media e fake news" promosso dal Circolo della Stampa "San Francesco di Sales" e riconosciuto dall'Ordine dei Giornalisti di Puglia, con il patrocinio dell'Assostampa di Puglia, della Lilt e del Comune di Barletta. L'iniziativa – ha spiegato il Presidente del Circolo della Stampa, Vincenzo Rutigliano – ha preso le mosse dalla recrudescenza di aggressioni ai danni di medici e operatori sanitari: quasi tremila i medici aggrediti nel 2023, circa 18mila gli operatori sanitari in qualche modo coinvolti in episodi di violenza verbale o fisica. E quest'anno i numeri sono in peggioramento. Sono diventate virali le immagini e il video che immortalano i sanitari barricati in una stanza degli Ospedali Riuniti di Foggia. La testimonianza del direttore del Policlinico del capoluogo dauno, Giuseppe Pasqualone, ha acceso i riflettori sulle due facce della stessa medaglia: «La sinergia, l'alleanza fra operatori sanitari e giornalisti è fondamentale per veicolare correttamente le notizie e coinvolgere l'opinione pubblica nella costruzione di quel circolo virtuoso necessario alla migliore comprensione di quello che accade dietro le porte di un ambulatorio, di una sala operatoria o di un Pronto Soccorso. Da un lato sostengo la necessità di potenziare gli uffici stampa delle istituzioni sanitarie (Asl e ospedali); dall'altro, però, occorre incentivare la formazione specifica dei giornalisti e degli stessi operatori sanitari».
Bene, per Schittulli e Pasqualone, il recente provvedimento legislativo del Governo, che ha impresso un giro di vite significativo per scoraggiare i più facinorosi, ma «affidare alla figura dell'infermiere il "filtro" tra congiunti dei pazienti e operatori sanitari non appare la soluzione più appropriata: altre appaiono le professionalità (per esempio, gli assistenti sociali) più indicate a questo delicato compito», hanno sostenuto.
L'importanza dei giornalisti professionisti negli uffici stampa delle Asl o dei presidi ospedalieri è stata ribadita dal Presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Puglia, Piero Ricci: «Fino a venti o trent'anni fa, per una serie di ragioni contingenti e intrinseche alla professione, per un giornalista era meno tortuoso il percorso per "specializzarsi" in una branca della cronaca. Oggi siamo consapevoli che i giornalisti "tuttologi" non siano il massimo, ma dobbiamo fare i conti con una realtà profondamente cambiata: bisogna correre, non c'è più tempo per approfondire e, purtroppo, spesso neanche per un'adeguata verifica delle notizie. Le redazioni sono ridotte all'osso, molti di noi sono precari, pagati pochi euro "a pezzo" e per mettere insieme il pranzo con la cena – come si suol dire – devono produrre molti articoli ogni giorno. Avere un riferimento professionale all'interno delle aziende e delle strutture sanitarie diventa perciò un supporto di fondamentale importanza per prevenire il corto circuito causato dal ricorso al web o al "sentito dire" che è padre delle fake news».
L'incontro, aperto anche dal saluto di Floriana Tolve, in rappresentanza del Presidente dell'Assostampa di Puglia, Vito Fatiguso, è stato moderato da Micaela Abbinante, capo ufficio stampa della Asl Barletta-Andria-Trani.