Associazioni
I ragazzi del Liceo Cafiero a scuola di donazione
Una mattinata all'insegna della sensibilizzazione. "Perchè sono le gocce a formare un mare"
Barletta - martedì 12 marzo 2013
20.56
"A volte basta un piccolo gesto". Sono queste le parole che nella scorsa mattinata hanno alimentato il cuore di dozzine di studenti del Liceo Scientifico "Carlo Cafiero" e li hanno spinti a recarsi presso l'autoemoteca dell'Avis per donare, per fare un semplice ma essenziale gesto di gratuità e generosità in grado di contribuire a garantire adeguata risposta alle esigenze trasfusionali di un sempre crescente numero di persone.
L'atmosfera era molto calda, fervente. Quasi per tutti era la prima donazione. La gioia era tangibile, così come la sensazione di sentirsi utili con un gesto concreto. Sorrisi, abbracci, chiacchiere con Maria Mennuni, storica donatrice barlettana giunta a 201 donazioni. Entusiasmo da parte sua che ci accoglie molto giovialmente nella sua famiglia, nell'Avis. Sì, famiglia perchè, prima di essere una associazione che si configura come scuola di solidarietà contribuendo alla formazione dell'uomo solidale e di cittadini responsabili, è incontro, coesione, amicizia. Parte della propria vita e dei propri legami affettivi.
La dottoressa Mennuni spiega a tutti i suoi nuovi "pargoli" che a Barletta tutto è cominciato dal mettere in evidenza per mano del primario chirurgo prof. Lattanzio (al quale è meritoriamente dedicata la sezione cittadina) l'importanza fondamentale della trasfusione in caso di complicazioni, a seguito di incidenti stradali, parti complicati o semplicemente per pazienti con anemia cronica. Era il 1952, esattamente 61 anni fa. E' certamente vero che la donazione del proprio sangue, volontaria e gratuita, rappresenta un gesto di grande solidarietà, senso civico e generosità, ma a ciò si deve aggiungere la consapevolezza di alimentare un patrimonio collettivo di cui tutti possono usufruire nel momento del bisogno: in questo senso i rende necessario saper indirizzare la spontaneità proprie del dono del proprio sangue in un comportamento costante e ripetuto nel tempo, per poter effettivamente contribuire a creare una riserva in grado di poter fornire continua disponibilità di questa risorsa salvavita.
E' nata così una nuova cultura, quella della donazione sempre più sentita come atto di senso civico e solidarietà piuttosto che esigenza in un momento di emergenza. Una nuova cultura della donazione che ha sostituito gli ideali di eroismo, sacrificio e generosità caritatevole, lo spirito di consapevolezza dei bisogni, di responsabilità, coscienza civica.
Giorno dopo giorno la famiglia cresce. Il progetto di sensibilizzazione scolastica mette a contatto i ragazzi con una nuova realtà che li porta ad aprire il cuore e li rende donatori, silente ma indispensabile veicolo di affermazione per garantire il perfezionarsi di un progetto basato sulla disponibilità verso il prossimo. Sinonimo di altruismo, anonimato, volontariato, consapevolezza, gratuità, oltre che promotori di una cultura della solidarietà, della partecipazione, del dono, di salute, di stili di vita positivi. Operano una umana trasmissione di vita che sembra trascendere dal nostro egoismo di uomini.
Tutto questo grazie proprio a un piccolo gesto. Donare è un gesto nobile che sublima la personalità umana e permette, nonostante l'incerta attualità che viviamo, di guardare con fiducia e serenità all'avvenire della collettività. Aiutare il prossimo, è un messaggio positivo da tutelare e diffondere.
Una di quelle mattinate indimenticabili. Perchè la scuola non dimentichi mai il suo ruolo di formatrice della coscienza di future donne e uomini.
[G.D.]
L'atmosfera era molto calda, fervente. Quasi per tutti era la prima donazione. La gioia era tangibile, così come la sensazione di sentirsi utili con un gesto concreto. Sorrisi, abbracci, chiacchiere con Maria Mennuni, storica donatrice barlettana giunta a 201 donazioni. Entusiasmo da parte sua che ci accoglie molto giovialmente nella sua famiglia, nell'Avis. Sì, famiglia perchè, prima di essere una associazione che si configura come scuola di solidarietà contribuendo alla formazione dell'uomo solidale e di cittadini responsabili, è incontro, coesione, amicizia. Parte della propria vita e dei propri legami affettivi.
La dottoressa Mennuni spiega a tutti i suoi nuovi "pargoli" che a Barletta tutto è cominciato dal mettere in evidenza per mano del primario chirurgo prof. Lattanzio (al quale è meritoriamente dedicata la sezione cittadina) l'importanza fondamentale della trasfusione in caso di complicazioni, a seguito di incidenti stradali, parti complicati o semplicemente per pazienti con anemia cronica. Era il 1952, esattamente 61 anni fa. E' certamente vero che la donazione del proprio sangue, volontaria e gratuita, rappresenta un gesto di grande solidarietà, senso civico e generosità, ma a ciò si deve aggiungere la consapevolezza di alimentare un patrimonio collettivo di cui tutti possono usufruire nel momento del bisogno: in questo senso i rende necessario saper indirizzare la spontaneità proprie del dono del proprio sangue in un comportamento costante e ripetuto nel tempo, per poter effettivamente contribuire a creare una riserva in grado di poter fornire continua disponibilità di questa risorsa salvavita.
E' nata così una nuova cultura, quella della donazione sempre più sentita come atto di senso civico e solidarietà piuttosto che esigenza in un momento di emergenza. Una nuova cultura della donazione che ha sostituito gli ideali di eroismo, sacrificio e generosità caritatevole, lo spirito di consapevolezza dei bisogni, di responsabilità, coscienza civica.
Giorno dopo giorno la famiglia cresce. Il progetto di sensibilizzazione scolastica mette a contatto i ragazzi con una nuova realtà che li porta ad aprire il cuore e li rende donatori, silente ma indispensabile veicolo di affermazione per garantire il perfezionarsi di un progetto basato sulla disponibilità verso il prossimo. Sinonimo di altruismo, anonimato, volontariato, consapevolezza, gratuità, oltre che promotori di una cultura della solidarietà, della partecipazione, del dono, di salute, di stili di vita positivi. Operano una umana trasmissione di vita che sembra trascendere dal nostro egoismo di uomini.
Tutto questo grazie proprio a un piccolo gesto. Donare è un gesto nobile che sublima la personalità umana e permette, nonostante l'incerta attualità che viviamo, di guardare con fiducia e serenità all'avvenire della collettività. Aiutare il prossimo, è un messaggio positivo da tutelare e diffondere.
Una di quelle mattinate indimenticabili. Perchè la scuola non dimentichi mai il suo ruolo di formatrice della coscienza di future donne e uomini.
[G.D.]