Politica
A.A.A. cercasi casa per la famiglia Antonucci, vittima del crollo di via Roma
La sesta commissione ne discute, quale strada verrà percorsa?
Barletta - venerdì 28 marzo 2014
3.49
Sono passati quasi due anni e mezzo dall'evento che ha reso nota Barletta in Italia, un evento tragico che in molti non dimenticheranno mai. Sembra passata un'eternità da quel 3 ottobre 2011: tanto è cambiato in città. Non cambia la ferita lasciata da quella tragedia, non cambia l'emergenza che ha lasciato in dote, non cambia la giustizia italiana, che dopo quasi 3 anni attende ancora il proprio corso. Cinque persone sono decedute, in seguito al crollo, altre ancora hanno perso la propria dimora, ma ancora non sono stati individuati dei colpevoli. In questo mondo in cui i giusti pagano e chi commette reati tarda ad essere giudicato, spicca la tragedia dei sopravvissuti. La situazione più allarmante è quella della famiglia Antonucci, che un mese fa ha richiesto un ulteriore intervento del Comune di Barletta, vista la loro situazione di emergenza in mancanza di quelle abitazioni che il crollo ha cancellato, buttando via anni di impegno e sacrifici. In merito ieri pomeriggio, a partire dalle ore 15:30, si è nuovamente riunita la VI Commissione Permanente "Affari socio-sanitari – sport e tempo libero".
All'incontro hanno partecipato il presidente di commissione Lanotte, il vice-presidente Losappio e i consiglieri Damato e Dascoli, che hanno discusso dell'importante tematica con l'assessore agli affari sociali Anna Rizzi Francabandiera. La commissione si è proposta di provare a trovare una soluzione alla necessità della famiglia Antonucci, una questione che può definirsi di tipo morale prima che di ordine politico-amministrativo. La prima ipotesi si proponeva di sondare il terreno delle cooperative, ma taluni appartamenti sono destinati al fitto solo in vista di un acquisto definitivo. L'assessore Rizzi Francabandiera, di fronte a questa situazione di emergenza, proponeva di rivolgere un appello agli imprenditori locali o di vagliare l'ipotesi di una ricerca tramite agenzie immobiliari di un appartamento da destinare alla famiglia Antonucci, il cui fitto dovesse essere sostenuto, per un termine temporale ancora da decidere, dalle casse comunali.
Più scettico in merito il consigliere Losappio, convinto del fatto che «La locazione temporanea non risolve il problema in maniera definitiva. Come al solito il Comune non prende mai decisioni di tipo strutturale. Non si è mai pensato di utilizzare un terreno di proprietà per costruire un palazzo per tutte le situazioni di emergenza? Non bisogna più andare per rattoppi. Bisognerebbe innanzitutto censire tutti i terreni del comune, e poi verificare le effettive disponibilità economiche del Comune». Dopo un breve dibattito sulla possibilità di intraprendere una strada che possa portare all'effettiva risoluzione dell'emergenza effettiva della famiglia richiedente, la Commissione ha dato mandato all'assessore Rizzi Francabandiera di fissare un appuntamento con il sindaco Cascella al fine di valutare al meglio tutte le opzioni prima di intervenire. Tante parole sono state utilizzate, e tante altre saranno spese in merito, ma la gravità e l'urgenza della situazione imporrebbero qualche punto interrogativo in meno e più fatti. Per una volta, la politica è chiamata a mettere da parte calcolatrici, faldoni e bureau, provando a far ragionare il cuore.
All'incontro hanno partecipato il presidente di commissione Lanotte, il vice-presidente Losappio e i consiglieri Damato e Dascoli, che hanno discusso dell'importante tematica con l'assessore agli affari sociali Anna Rizzi Francabandiera. La commissione si è proposta di provare a trovare una soluzione alla necessità della famiglia Antonucci, una questione che può definirsi di tipo morale prima che di ordine politico-amministrativo. La prima ipotesi si proponeva di sondare il terreno delle cooperative, ma taluni appartamenti sono destinati al fitto solo in vista di un acquisto definitivo. L'assessore Rizzi Francabandiera, di fronte a questa situazione di emergenza, proponeva di rivolgere un appello agli imprenditori locali o di vagliare l'ipotesi di una ricerca tramite agenzie immobiliari di un appartamento da destinare alla famiglia Antonucci, il cui fitto dovesse essere sostenuto, per un termine temporale ancora da decidere, dalle casse comunali.
Più scettico in merito il consigliere Losappio, convinto del fatto che «La locazione temporanea non risolve il problema in maniera definitiva. Come al solito il Comune non prende mai decisioni di tipo strutturale. Non si è mai pensato di utilizzare un terreno di proprietà per costruire un palazzo per tutte le situazioni di emergenza? Non bisogna più andare per rattoppi. Bisognerebbe innanzitutto censire tutti i terreni del comune, e poi verificare le effettive disponibilità economiche del Comune». Dopo un breve dibattito sulla possibilità di intraprendere una strada che possa portare all'effettiva risoluzione dell'emergenza effettiva della famiglia richiedente, la Commissione ha dato mandato all'assessore Rizzi Francabandiera di fissare un appuntamento con il sindaco Cascella al fine di valutare al meglio tutte le opzioni prima di intervenire. Tante parole sono state utilizzate, e tante altre saranno spese in merito, ma la gravità e l'urgenza della situazione imporrebbero qualche punto interrogativo in meno e più fatti. Per una volta, la politica è chiamata a mettere da parte calcolatrici, faldoni e bureau, provando a far ragionare il cuore.