Visita al Castello Svevo di Barletta da parte di studenti stranieri, strane risposte
Le pertinenti domande di un'insegnante del liceo scientifico "Cafiero"
sabato 9 novembre 2013
14.35
iReport
Sono un'insegnante di lingue del Liceo Scientifico "C. Cafiero" di Barletta e ieri mattina ho accompagnato una delegazione di studenti provenienti da Portogallo, Polonia e Bulgaria in visita in Puglia a completamento di un progetto Comenius da loro sviluppato. Ci sembrava un'ottima idea concludere la giornata in uno dei più bei castelli d'Europa, per lo meno dare una rapida occhiata all'interno del maschio dato che il tempo a nostra disposizione era veramente limitato.
La sorpresa tuttavia l'abbiamo avuta all'ingresso: non avevamo esigenza di compiere una visita approfondita né di addentrarci nelle sale, ma ci è stato richiesto il pagamento di un biglietto pur con lo sconto per studenti «altrimenti se non pagano gli stranieri, qui non paga nessuno» come con candore mi è stato fatto notare al gift shop.
A questo gruppo di stranieri è stata dunque negata, se non dietro obolo, una rapida occhiata che qualsiasi frequentatore della biblioteca cittadina può invece concedersi gratuitamente a tutto discapito di quella divulgazione turistica di cui molti in città si fanno paladini. Non conosco i regolamenti in merito, ma di questo ho chiesto conto agli operanti. Nulla era infatti esposto né mi è stata data utile spiegazione pur con una buona cortesia di fondo. Imbarazzo anche nello spiegare ai ragazzi le motivazioni. Forse il castellano non voleva che entrassimo, o più semplicemente manca qualsiasi informazione in merito?
Mi piacerebbe saperne di più. Per ora notifico che il trattamento della città verso visitatori stranieri non è stato dei migliori. Grazie dell'attenzione, e buon lavoro.
Sabrina Sculco
La sorpresa tuttavia l'abbiamo avuta all'ingresso: non avevamo esigenza di compiere una visita approfondita né di addentrarci nelle sale, ma ci è stato richiesto il pagamento di un biglietto pur con lo sconto per studenti «altrimenti se non pagano gli stranieri, qui non paga nessuno» come con candore mi è stato fatto notare al gift shop.
A questo gruppo di stranieri è stata dunque negata, se non dietro obolo, una rapida occhiata che qualsiasi frequentatore della biblioteca cittadina può invece concedersi gratuitamente a tutto discapito di quella divulgazione turistica di cui molti in città si fanno paladini. Non conosco i regolamenti in merito, ma di questo ho chiesto conto agli operanti. Nulla era infatti esposto né mi è stata data utile spiegazione pur con una buona cortesia di fondo. Imbarazzo anche nello spiegare ai ragazzi le motivazioni. Forse il castellano non voleva che entrassimo, o più semplicemente manca qualsiasi informazione in merito?
Mi piacerebbe saperne di più. Per ora notifico che il trattamento della città verso visitatori stranieri non è stato dei migliori. Grazie dell'attenzione, e buon lavoro.
Sabrina Sculco