Tamponi dubbi per ben due volte, un lettore: «La Asl faccia degli accertamenti»
L'esperienza di un barlettano chiuso in casa da giorni dopo due tamponi dall'esito incerto
sabato 6 marzo 2021
9.23
iReport
"Spett.le Direttore, sottopongo alla sua cortese attenzione e, per suo tramite, ai lettori del suo giornale alcune riflessioni e domande relative alla gestione dei pazienti Covid o presunti tali nell'ambito della ASL BT.
Premetto che sono risultato positivo al tampone molecolare Covid 19 oltre 20 giorni fa. Ho seguito pedissequamente ogni indicazione fornitami dalla ASL e mantenuto totale isolamento dal giorno in cui è stata riscontrata la mia positività al virus al momento in cui scrivo.
Trascorso un periodo a casa, nel giorno indicatomi dalla medesima ASL mi sono recato ad effettuare il tampone per verificare il mio stato di positività: il controllo ha dato esito "dubbio o inconcludente". Mi è stato fissato un ulteriore appuntamento a distanza di sette giorni. Di questo tampone non vi è traccia sul database da me consultato.
Così come da prescrizione, mi sono nuovamente recato ad effettuare il tampone. Ancora una volta l'esito è risultato "dubbio" e sono stato rimandato ad ulteriore tampone a distanza di cinque giorni. Ancora una volta non trovo traccia di questo mio tampone sul database.
A mia esplicita richiesta sul cosa voglia significare "dubbio", mi è stato riferito che o la carica virale è molto bassa o il tampone non ha rilevato sufficiente materiale per essere analizzato. Dovrei intuire, dunque, che probabilmente il tampone non è stato somministrato correttamente. Qualora la mia intuizione fosse corretta, mi chiedo: perché mai rinviarmi per ben due volte a distanza di molti giorni dalla somministrazione?
Per imprenditori e professionisti ogni giorno sottratto al lavoro ha ricadute importanti sul piano economico non solo personale ma anche di collaboratori e indotto. Non era possibile effettuare nuovi tamponi a stretto giro se non nell'immediato?
Da alcuni operatori sanitari, impegnati in prima linea sul fronte Covid, ho appreso che l'esito riscontrato per ben due volte sui tamponi effettuati a mio carico, è un esito molto raro. Devo ritenermi un paziente sfortunato? Probabilmente è così, ma invito la direzione sanitaria dell'ospedale Dimiccoli di Barletta a fare, in via del tutto conoscitiva, degli accertamenti sui tamponi dall'esito "dubbio o inconcludente" ed eventualmente definire una nuova organizzazione che possa evitare inutile dispendio di risorse e garantire all'ente e all'utente una ottimizzazione dei tempi, in un periodo in cui anche un solo giorno distolto alle attività quotidiane rischia di rendere ancora più complesso un periodo indubbiamente difficile. A ciò si aggiunga lo stress psicologico al quale è sottoposto il paziente, reduce dal periodo di isolamento e costretto in un limbo nell'attesa di conoscere la sua reale condizione.
Confido che questa mia riflessione ad alta voce possa raggiungere altre persone che, come me, si sono imbattute in simili circostanze e induca i vertici della Asl ad una riflessione e, magari, anche ad una risposta".
Cordialmente
Lettera Firmata.
Premetto che sono risultato positivo al tampone molecolare Covid 19 oltre 20 giorni fa. Ho seguito pedissequamente ogni indicazione fornitami dalla ASL e mantenuto totale isolamento dal giorno in cui è stata riscontrata la mia positività al virus al momento in cui scrivo.
Trascorso un periodo a casa, nel giorno indicatomi dalla medesima ASL mi sono recato ad effettuare il tampone per verificare il mio stato di positività: il controllo ha dato esito "dubbio o inconcludente". Mi è stato fissato un ulteriore appuntamento a distanza di sette giorni. Di questo tampone non vi è traccia sul database da me consultato.
Così come da prescrizione, mi sono nuovamente recato ad effettuare il tampone. Ancora una volta l'esito è risultato "dubbio" e sono stato rimandato ad ulteriore tampone a distanza di cinque giorni. Ancora una volta non trovo traccia di questo mio tampone sul database.
A mia esplicita richiesta sul cosa voglia significare "dubbio", mi è stato riferito che o la carica virale è molto bassa o il tampone non ha rilevato sufficiente materiale per essere analizzato. Dovrei intuire, dunque, che probabilmente il tampone non è stato somministrato correttamente. Qualora la mia intuizione fosse corretta, mi chiedo: perché mai rinviarmi per ben due volte a distanza di molti giorni dalla somministrazione?
Per imprenditori e professionisti ogni giorno sottratto al lavoro ha ricadute importanti sul piano economico non solo personale ma anche di collaboratori e indotto. Non era possibile effettuare nuovi tamponi a stretto giro se non nell'immediato?
Da alcuni operatori sanitari, impegnati in prima linea sul fronte Covid, ho appreso che l'esito riscontrato per ben due volte sui tamponi effettuati a mio carico, è un esito molto raro. Devo ritenermi un paziente sfortunato? Probabilmente è così, ma invito la direzione sanitaria dell'ospedale Dimiccoli di Barletta a fare, in via del tutto conoscitiva, degli accertamenti sui tamponi dall'esito "dubbio o inconcludente" ed eventualmente definire una nuova organizzazione che possa evitare inutile dispendio di risorse e garantire all'ente e all'utente una ottimizzazione dei tempi, in un periodo in cui anche un solo giorno distolto alle attività quotidiane rischia di rendere ancora più complesso un periodo indubbiamente difficile. A ciò si aggiunga lo stress psicologico al quale è sottoposto il paziente, reduce dal periodo di isolamento e costretto in un limbo nell'attesa di conoscere la sua reale condizione.
Confido che questa mia riflessione ad alta voce possa raggiungere altre persone che, come me, si sono imbattute in simili circostanze e induca i vertici della Asl ad una riflessione e, magari, anche ad una risposta".
Cordialmente
Lettera Firmata.