Pietro Mennea. Lettera aperta del figlio del prof. Autorino
Primo vero allenatore della "Freccia del sud"
sabato 7 settembre 2013
10.41
iReport
Con la presente, il sottoscritto, AUTORINO Angelo,comunica quanto segue. Che in data 11 e 12 Settembre si celebrerà a Barletta il MENNEA DAY e sia nei comunicati e sia sui manifesti che stanno pubblicizzando e precedendo i giorni della manifestazione ci sono delle dichiarazioni inesatte su personaggi coinvolti in questo evento.
Io sono il figlio di Alberto AUTORINO, Professore di Educazione Fisica, diplomatosi presso l'Istituto "La FARNESINA" a Roma oltre che laureato in Giurisprudenza.
Ha lasciato l'attività forense per dedicarsi completamente alla scuola e ai suoi ragazzi. Originario della provincia di Napoli, con il matrimonio si è trasferito a Barletta dove ha insegnato a Barletta, presso l'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Michele Cassandro" dal 1952 sino all'anno 1979.
Oltre che insegnare la mattina per le ore di attività didattica frontale, nel pomeriggio si dedicava ad allenare gli alunni dell'Istituto per potenziare le loro capacità in vista dei giochi studenteschi. In seguito, il professore Ruggiero Lattanzio, all'epoca Primario del reparto Chirurgia dell'Ospedale Umberto 1° di Barletta lo chiamò per affidargli il gruppo sportivo A.V.I.S. Molti sono quelli che si arrogano il merito di essere stati scopritori e primi allenatori di Pietro Paolo MENNEA, io a quell'epoca avevo solo dodici anni, posso non essere una voce veritiera di quei momenti ma per mero affetto e con l'orgoglio di essere conterraneo della Freccia del Sud mi piace leggere i libri che lui ha scritto e che ci tramandano la sua vita.
A pagina n.22 de "La Grande Corsa" si legge pedissequamente " Il professor Autorino era un avvocato che aveva deciso di lasciare la professione per dedicarsi interamente alla scuola, ed è a lui che devo il mio futuro da velocista. Tutti gli altri sono venuti dopo, molto dopo". Il fatto che Pietro fosse costretto a puntualizzare questo concetto, fa capire che già a quei tempi c'era chi aveva bisogno di vantarsi di esserne sia lo scopritore che il suo primo allenatore.
Per rispetto nei confronti di Mennea, nei confronti di mio padre e nei confronti della realtà, bisogna riportare che il professore Autorino ha dato l'input a Pietro diventando il suo mentore. Ciò che li ha legati per tutta la vita è stato un affetto straordinario al di sopra di ogni interesse e che con la morte di mio padre ha portato Pietro ad aprire e chiudere i libri sulla sua vita con un affettuoso pensiero a mio padre. E' avvilente che ai giorni d'oggi esistano persone che vivano di falsi miti, che si sono costruiti per rendere migliore la loro vita. Ma questo non fa onore a due persone integerrime che ora non ci sono più.
L'occasione è gradita per porgervi distinti saluti.
In fede
Angelo AUTORINO
Io sono il figlio di Alberto AUTORINO, Professore di Educazione Fisica, diplomatosi presso l'Istituto "La FARNESINA" a Roma oltre che laureato in Giurisprudenza.
Ha lasciato l'attività forense per dedicarsi completamente alla scuola e ai suoi ragazzi. Originario della provincia di Napoli, con il matrimonio si è trasferito a Barletta dove ha insegnato a Barletta, presso l'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Michele Cassandro" dal 1952 sino all'anno 1979.
Oltre che insegnare la mattina per le ore di attività didattica frontale, nel pomeriggio si dedicava ad allenare gli alunni dell'Istituto per potenziare le loro capacità in vista dei giochi studenteschi. In seguito, il professore Ruggiero Lattanzio, all'epoca Primario del reparto Chirurgia dell'Ospedale Umberto 1° di Barletta lo chiamò per affidargli il gruppo sportivo A.V.I.S. Molti sono quelli che si arrogano il merito di essere stati scopritori e primi allenatori di Pietro Paolo MENNEA, io a quell'epoca avevo solo dodici anni, posso non essere una voce veritiera di quei momenti ma per mero affetto e con l'orgoglio di essere conterraneo della Freccia del Sud mi piace leggere i libri che lui ha scritto e che ci tramandano la sua vita.
A pagina n.22 de "La Grande Corsa" si legge pedissequamente " Il professor Autorino era un avvocato che aveva deciso di lasciare la professione per dedicarsi interamente alla scuola, ed è a lui che devo il mio futuro da velocista. Tutti gli altri sono venuti dopo, molto dopo". Il fatto che Pietro fosse costretto a puntualizzare questo concetto, fa capire che già a quei tempi c'era chi aveva bisogno di vantarsi di esserne sia lo scopritore che il suo primo allenatore.
Per rispetto nei confronti di Mennea, nei confronti di mio padre e nei confronti della realtà, bisogna riportare che il professore Autorino ha dato l'input a Pietro diventando il suo mentore. Ciò che li ha legati per tutta la vita è stato un affetto straordinario al di sopra di ogni interesse e che con la morte di mio padre ha portato Pietro ad aprire e chiudere i libri sulla sua vita con un affettuoso pensiero a mio padre. E' avvilente che ai giorni d'oggi esistano persone che vivano di falsi miti, che si sono costruiti per rendere migliore la loro vita. Ma questo non fa onore a due persone integerrime che ora non ci sono più.
L'occasione è gradita per porgervi distinti saluti.
In fede
Angelo AUTORINO