Perequazione urbanistica? Nel preliminare non c'è traccia
Una prima lettura del documento programmatico al PUG
martedì 30 agosto 2016
iReport
Il documento programmatico preliminare al piano urbanistico generale della città di Barletta è stato ultimato ed è pronto per uno dei prossimi consigli comunali, quindi, se approvato, si avranno venti giorni di tempo per eventuali osservazioni. Mi permetto di anticipare un po' i tempi e i modi canonici delle osservazioni per avanzare qualche timida perplessità a mezzo stampa. Per mia cultura personale ed anche per curiosità sono già da tempo entrato in possesso dei voluminosi carteggi del documento programmatico e quindi ne ho preso visione ma, non essendo un'esperto in pianificazione ma un emerito "ignorantello" non mi permetto di giudicare tutto il numerosissimo corredo di dati, cifre (curioso il ridimensionamento sia delle aree a parcheggio del nuovo ospedale, sia dello stesso plesso ospedaliero - pag. 156/157 - rispetto ai medesimi dati nella precedente delibera sulla rigenerazione urbana, forse errati) addirittura sono stati citati estratti e sunti di storia e aspetti culturali come riportati nello stesso documento programmatico.
insomma è evidente che gli estensori di tali corposissime dissertazioni hanno fatto, come volgarmente si suol dire, "le scuole grosse". A questo punto ho confrontato sul web lo spessore accademico, la calibratura culturale e la voluminosità stessa del nostro "esagerato" documento programmatico preliminare con simili e identici documenti aventi recenti identiche finalità e scopi urbanistici pur se calati in altre realtà urbane e territoriali dello Stato italiano. Credo di aver riscontrato in tutti gli altri documenti programmatici osservati sul web un minimo comun denominatore ovvero in tutti, in maniera originale, si parlava della fondamentale normativa inerente la perequazione urbanistica ma (spero di sbagliarmi) nel nostro "esagerato" e "puntigliosissimo" documento programmatico barlettano di perequazione non ne ho trovato alcuna dissertazione; è normale? Forse ho preso un abbaglio?
Faccio un esempio per farmi capire: atteso che il nostro importante documento programmatico barlettano si rifà alla legge reg. puglia n° 20 del 2001 ricordo che in tale legge vi è l' art.14 che tratta della perequazione. Ho consultato il primo volume dei quaderni del governo del territorio pubblicati dalla regione Puglia ed a pag. 17 leggo testualmente: "…. il D.P.P. conterrà anche i primi obiettivi dei criteri progettuali del P.U.G. in riferimento ad una idea di sviluppo socio-economico e spaziale condivisa ….".
Ricordo che la perequazione è atto fondamentale dei criteri progettuali e dell'idea di sviluppo espressa da un P.U.G. (Piano urbanistico generale) , ma nel nostro documento programmatico (ripeto, potrei sbagliarmi) non ve ne è traccia, come mai? Ancora un altro dato esemplificativo: nel documento , tra tantissime cifre e colte enunciazioni i nostri estensori (presumo lo studio F. e C. di Bari e altre non meglio identificate manine) riportano pedissequamente ciò che è scritto a pag. 36 del primo volume dei succitati quaderni del governo del territorio ovvero:
Dalla lettura della descrizione di questi due contesti, ad esempio, un cittadino mediamente dotato capisce che tantissima periferia cittadina (pag. 198 del D.P.P.) con il nuovo piano urbanistico sarà destinata esclusivamente ad attività di "giardinaggio" oppure per coltivazione di "ortofrutta" o romantiche "buganvillea" in serra. Bisogna farsi una "passeggiata" sul web per capire, da altri documenti programmatici preliminari già approvati, che questi potenziali campi per "giardini", "ortofrutta" e "buganvillea" in realtà possono essere destinati al "decollo" dei cosiddetti "diritti e/o titoli edificatori" che successivi "piani esecutivi" normerebbero al fine di farli "atterrare" sulle periferie destinate esclusivamente alla edificazione (come è riportato nella moderna concezione urbanistica), ma dal nostro documento programmatico preliminare cittadino ciò non si evince.
Il cittadino normalmente dotato, sempre leggendo sul web di altri documenti programmatici preliminari, capirà che i possessori dei cosiddetti "titoli edificatori" ove non facessero decollare dai loro terreni (coltivati ad ortofrutta e giardino) i loro "titoli", non permetterebbero ai proprietari privati dei terreni destinati espressamente all'edificazione, di costruire opere pubbliche o private. L' ho messa giù in modo molto grossolano e approssimativo ma spero che l'intelligente consigliere Filippo Caracciolo, presidente della Commissione Urbanistica Regionale, nonché consigliere regionale di Barletta o altri consiglieri vogliano verificare ciò che ho appena denunciato e che nel prossimo consiglio comunale, dedicato all'argomento, vogliano chiedere lumi e spiegazioni (a chi di competenza) riguardo l'omessa normativa della perequazione nel nostro "esagerato" documento programmatico preliminare al P.U.G. di Barletta, al netto di mezza riga di citazione, mezza, al fondo di pag. 13 del rapporto preliminare di orientamento.
(Perito Agrario Giuseppe Dargenio)
insomma è evidente che gli estensori di tali corposissime dissertazioni hanno fatto, come volgarmente si suol dire, "le scuole grosse". A questo punto ho confrontato sul web lo spessore accademico, la calibratura culturale e la voluminosità stessa del nostro "esagerato" documento programmatico preliminare con simili e identici documenti aventi recenti identiche finalità e scopi urbanistici pur se calati in altre realtà urbane e territoriali dello Stato italiano. Credo di aver riscontrato in tutti gli altri documenti programmatici osservati sul web un minimo comun denominatore ovvero in tutti, in maniera originale, si parlava della fondamentale normativa inerente la perequazione urbanistica ma (spero di sbagliarmi) nel nostro "esagerato" e "puntigliosissimo" documento programmatico barlettano di perequazione non ne ho trovato alcuna dissertazione; è normale? Forse ho preso un abbaglio?
Faccio un esempio per farmi capire: atteso che il nostro importante documento programmatico barlettano si rifà alla legge reg. puglia n° 20 del 2001 ricordo che in tale legge vi è l' art.14 che tratta della perequazione. Ho consultato il primo volume dei quaderni del governo del territorio pubblicati dalla regione Puglia ed a pag. 17 leggo testualmente: "…. il D.P.P. conterrà anche i primi obiettivi dei criteri progettuali del P.U.G. in riferimento ad una idea di sviluppo socio-economico e spaziale condivisa ….".
Ricordo che la perequazione è atto fondamentale dei criteri progettuali e dell'idea di sviluppo espressa da un P.U.G. (Piano urbanistico generale) , ma nel nostro documento programmatico (ripeto, potrei sbagliarmi) non ve ne è traccia, come mai? Ancora un altro dato esemplificativo: nel documento , tra tantissime cifre e colte enunciazioni i nostri estensori (presumo lo studio F. e C. di Bari e altre non meglio identificate manine) riportano pedissequamente ciò che è scritto a pag. 36 del primo volume dei succitati quaderni del governo del territorio ovvero:
- Contesti rurali periurbani da riqualificare;
- Contesti rurali marginali da rifunzionalizzare ecc. con le relative descrizioni.
Dalla lettura della descrizione di questi due contesti, ad esempio, un cittadino mediamente dotato capisce che tantissima periferia cittadina (pag. 198 del D.P.P.) con il nuovo piano urbanistico sarà destinata esclusivamente ad attività di "giardinaggio" oppure per coltivazione di "ortofrutta" o romantiche "buganvillea" in serra. Bisogna farsi una "passeggiata" sul web per capire, da altri documenti programmatici preliminari già approvati, che questi potenziali campi per "giardini", "ortofrutta" e "buganvillea" in realtà possono essere destinati al "decollo" dei cosiddetti "diritti e/o titoli edificatori" che successivi "piani esecutivi" normerebbero al fine di farli "atterrare" sulle periferie destinate esclusivamente alla edificazione (come è riportato nella moderna concezione urbanistica), ma dal nostro documento programmatico preliminare cittadino ciò non si evince.
Il cittadino normalmente dotato, sempre leggendo sul web di altri documenti programmatici preliminari, capirà che i possessori dei cosiddetti "titoli edificatori" ove non facessero decollare dai loro terreni (coltivati ad ortofrutta e giardino) i loro "titoli", non permetterebbero ai proprietari privati dei terreni destinati espressamente all'edificazione, di costruire opere pubbliche o private. L' ho messa giù in modo molto grossolano e approssimativo ma spero che l'intelligente consigliere Filippo Caracciolo, presidente della Commissione Urbanistica Regionale, nonché consigliere regionale di Barletta o altri consiglieri vogliano verificare ciò che ho appena denunciato e che nel prossimo consiglio comunale, dedicato all'argomento, vogliano chiedere lumi e spiegazioni (a chi di competenza) riguardo l'omessa normativa della perequazione nel nostro "esagerato" documento programmatico preliminare al P.U.G. di Barletta, al netto di mezza riga di citazione, mezza, al fondo di pag. 13 del rapporto preliminare di orientamento.
(Perito Agrario Giuseppe Dargenio)