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Il monitoraggio dell'aria e le domande irrisolte

Una riflessione di Daniele Cascella

«Vi scrivo in merito alla relazione Arpa sulla Campagna di monitoraggio della qualità dell'aria con laboratorio mobile svolta a Barletta nel periodo 10 Luglio - 10 Novembre 2015. La prima domanda spontanea che mi è sovvenuta è sul perché non sia stata firmata. Prima di entrare in merito delle conclusioni Arpa faccio alcune premesse. L'Arpa scrive che in detto periodo "la concentrazione media nel corso della campagna è stata di 37 µg/m3". Vi faccio osservare che il valore medio limite di legge per anno è di 40 µg/m3 per cui la Centralina mobile pur presente in un "hot-spot" ("sito dove, a causa della vicinanza di sorgenti emissive, si registrano concentrazioni elevate che però diminuiscono rapidamente già a poca distanza") ha rilevato valori quasi al limite di legge, sebbene il periodo di misurazioni si riferisca ad un periodo limitato.

Altra considerazione, l'Arpa non nega che i valori registrati in Via Trani siano superiori agli stessi registrati in Via Macchiavelli nelle vicinanze dell'area industriale di Taranto. Ed è quello che diciamo da tempo. L'Arpa scrive che: "Il sito di monitoraggio di Via Trani risente in maniera preponderante delle emissioni autoveicolari, comprese quelle dovute al traffico pesante diretto agli insediamenti industriali presenti in quell'area. E questo pone ancora il difficile rapporto di convivenza e coesistenza tra gli insediamenti industriali e quelli residenziali, visto che nell'area monitorata coesistono grosse fabbriche a rischio di incidenti rilevanti, abitazioni residenziali di recente e recentissima edificazione (anche grazie a sovvenzionamenti regionali PIRP), centri commerciali, alberghi, ristoranti e negozi che vedono la presenza quotidiana di migliaia di persone. E di questo nella relazione non si fa alcun cenno.

Mi chiedo cosa succederà se passerà la richiesta della Buzzi Unicem, in Consiglio di Stato, di aumentare da 178 a 200 tonnellate giornaliere di Combustibile da Rifiuti da bruciare (CSS), visto che aumenterà il traffico industriale diretto verso essa? Riguardo al posizionamento della centralina nel cosiddetto "hot-spot" è stato deciso per valutare la gravità della situazione o no, visto che tale zona non è solamente industriale ed è frequentata e vissuta giornalmente da migliaia di persone che respirano tale aria? Questo non è dato sapere.
Il grafico degli ultimi sforamenti del PM 10
Vengo ora alle questioni tecniche. L'Arpa mette in relazione la Centralina di Via Trani con quella di Via Casardi dicendo che il Pm 10 rilevato in quest'ultima è decisamente inferiore inteso sia come media e sia come numero di sforamenti del limite di legge giornaliero. Mi chiedo perché non parli dei molti sforamenti del pericoloso Pm 2.5 (4 volte più piccolo) avvenuti nello stesso periodo nella Centralina di Via Casardi. E sempre in Via Casardi la stessa Arpa nella Relazione annuale sulla Qualità dell'aria in Puglia 2014 constatava come la maggiore quantità di Pm 2.5 rilevata in tutta la regione fosse proprio a Barletta, come si vede dalla tabella allegata. Inoltre l'Arpa mette sempre in relazione la Centralina di Via Trani con quella di Via del Mare ("un sito a meno di 500 metri da quello di Via Trani. In 8 mesi di campionamento furono registrati solo 10 superamenti del limite di giornaliero di PM10, 5 dei quali dovuti all'avvezione di poveri sahariane") senza dire che quest'ultima oltre ad essere più distante dalla Cementeria Buzzi Unicem, pur essendo vicino alla Timac, era dislocata lontana da strade, in piena area residenziale, circondata da campagna, villette ed alberghi. Quasi una situazione ideale da laboratorio. Anche se la campagna di monitoraggio è iniziata il 10 luglio 2015 la centralina ha iniziato a rilevare il il Pm 10 (come anche si evince anche dal grafico della stessa Arpa) il 22/7 e non ha funzionato nei seguenti giorni: 8-9-11-12-13-16-17-18-19-20-21-24-25-26 Agosto, 13-14-15-16 Settembre, 18-19-20-21-25-27-28 Ottobre, 6-7-8-9 Novembre. Ergo gli sforamenti rilevati potrebbero essere anche numericamente maggiore.

La relazione ARPA conclude con l'"Assunto che i maggiori stabilimenti delle aree industriali di Barletta e di Taranto lavorino a ciclo continuo e senza interruzione nel fine settimana, il maggior calo di PM10 nei giorni di sabato e domenica in Via Trani è verosimilmente imputabile alla ridotta emissione di inquinanti da parte del traffico autoveicolare, sia civile che industriale, i cui effetti sono più marcati nel sito hot spot di Via Trani che negli altri due, lontani da grandi arterie stradali.". Mi chiedo semplicemente se una relazione possa basarsi su un assunto senza alcuna validità scientifica e statistica? Visto che si parla "per assunto" non sarebbe il caso di far notare ad ARPA che la presenza dell'ipercoop determina proprio nel fine settimana un'impennata del traffico auto veicolare privato e che pertanto i livelli di PM10 ad essi riferibili dovrebbe livellarsi con i valori misurati durante la settimana? Considerando anche che in Luglio e Agosto sempre nel fine settimana c'era anche il traffico caotico diretto e proveniente dai lidi?

Concludo segnalando come nel mese passato dalla chiusura della relazione siano aumentati il numero dei superamenti del limite giornaliero fissato a 50 µg/m3 passando dagli 11 rilevati (10 novembre) e scritti in relazione agli attuali 21 (3 dicembre 2015) sempre conteggiando le avvezioni sahariane dei mesi estivi. Vi allego infine il grafico degli ultimi sforamenti del PM 10 avvenuti in questi giorni in Via Trani».

[Daniele Cascella]
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