Crisi politica comunale e PUG
Giuseppe Dargenio sul "cuoco" Santeramo
venerdì 13 febbraio 2015
iReport
"Mercoledì 11 febbraio - interviene, come spesso accade, il perito agrario barlettano, Giuseppe Dargenio - la Gazzetta del Nord-Barese pubblica a pagina IV un articolo con i pareri di alcuni pubblici amministratori sull'attuale crisi al Comune di Barletta. Io sono un semplice cittadino e non mastico politica e politichese ma ho letto con estrema curiosità l'intervento di un certo Ing. Santeramo essendo egli addirittura Presidente della attuale Commissione Urbanistica Comunale. Riporto testualmente le sue parole: "... ci sono tutte le condizioni per una ripartenza". E fin qui il Santeramo dice una cosa razionale, logica, ancorchè opinabile. Dopo un po' aggiunge: "... rimettiamo al centro della discussione gli argomenti che riguardano la Città e l'interesse dei cittadini..."; a questo punto un cittadino pensa che un ingegnere, addirittura Presidente della Commissione Urbanistica, si proporrà come interprete ed enunciatore di un vitale e scontato argomento, ovvero il nuovo Piano Urbanistico Generale (in sigla P.U.G.) ormai pronto al varo; e invece il Santeramo prosegue: "... come ad esempio la soluzione dei problemi della 167 e la riconversione delle Zone Industriali" (?).
Bene, e come se nel ristorante del "Cuoco" Santeramo si prepari una bella e gustosa zuppiera di minestrone in cui armoniosamente troviamo: patate, carote, pomodori, piselli, zucchine, fagiolini, fagioli borlotti, sedano, porro, ceci, cannellini, spinaci, prezzemolo e basilico e il "Cuoco" Santeramo dalla zuppiera del minestrone, appetitoso e gustosissimo, estraesse, con la sua posata, solo sedano e prezzemolo e li mettesse nei piatti degli ospiti e clienti del suo ristorante dicendo: "Questo è il piatto del giorno per voi, un piccolo estratto di minestrone"; a questo punto mi chiedo: che senso ha? Spiego meglio il concetto: tu pubblico amministratore hai il dovere di servire nel "RISTORANTE BARLETTA" tutto il "minestrone" ed hai il dovere di nominarlo e descriverlo dettagliatamente in tutte le sue componenti e per tutti i clienti-cittadini di Barletta.
Fuori di metafora il "minestrone" è il nuovo Piano Urbanistico ed il Santeramo (Presidente della Commissione Urbanistica) non lo nomina mai, però guarda caso, a titolo di esempio nomina due semplici componenti marginali, perchè? E perchè se sa benissimo che il P.U.G. che si dovrebbe servire alla Città ed ai cittadini avrebbe tutti i crismi (essendo armonioso e gustoso) per risolvere i problemi dei lavori pubblici; urbanistici; pianificatori; occupazionali; commerciali ed economici sia di Barletta che del suo intero territorio? Sento dire che a Barletta alcuni imprenditori edili, atteso il loro diffuso invenduto, specie in 167 (chi l'avrebbe mai detto?) avrebbero, presumibilmente, interesse a tenere bloccato il nuovo P.U.G. che è legato alle inevitabili normative sulla Perequazione Urbanistica; sarà vero? Mah? Si sente dire che altri "Reucci" dell'edilizia sono convinti di poter, presumibilmente, fare mirabolanti business nella circoscritta Zona Industriale di via Trani, con una fantastica variante, mandando come suol dirsi "all'acqua" altri comparti e zone, come quella ospedaliera, che sono in attesa da anni (ove fosse varato il nuovo P.U.G.) di ripianificazione; sarà vero? Mah?
Si dicono tante cose dicibili e "indicibili"; tra quelle dicibili ci sono le ipotesi dell'ingegnere-cuoco Santeramo che manifesta le sue selettive preferenze per il "sedano" e il "prezzemolo" e non per l'intero "minestrone". Ma a ben pensarci l'attuale crisi al Comune di Barletta non potrebbe forse essere solo e soltanto una questione di gusti culinari e, tra sedani e prezzemolo, magari a noi cittadini toccherà solo un bel "cetriolo"? Spero di essere stato molto chiaro, limpido e cristallino, anche se so di certo che nessuno mi filerà perchè una presunta omertà politica non consente chiarezza e limpidezza di argomentazioni ma fumose chiacchiere, teatrini e burattini da denuncia che, nessuno, omertosamente denuncerà, sia da destra che da sinistra".
Bene, e come se nel ristorante del "Cuoco" Santeramo si prepari una bella e gustosa zuppiera di minestrone in cui armoniosamente troviamo: patate, carote, pomodori, piselli, zucchine, fagiolini, fagioli borlotti, sedano, porro, ceci, cannellini, spinaci, prezzemolo e basilico e il "Cuoco" Santeramo dalla zuppiera del minestrone, appetitoso e gustosissimo, estraesse, con la sua posata, solo sedano e prezzemolo e li mettesse nei piatti degli ospiti e clienti del suo ristorante dicendo: "Questo è il piatto del giorno per voi, un piccolo estratto di minestrone"; a questo punto mi chiedo: che senso ha? Spiego meglio il concetto: tu pubblico amministratore hai il dovere di servire nel "RISTORANTE BARLETTA" tutto il "minestrone" ed hai il dovere di nominarlo e descriverlo dettagliatamente in tutte le sue componenti e per tutti i clienti-cittadini di Barletta.
Fuori di metafora il "minestrone" è il nuovo Piano Urbanistico ed il Santeramo (Presidente della Commissione Urbanistica) non lo nomina mai, però guarda caso, a titolo di esempio nomina due semplici componenti marginali, perchè? E perchè se sa benissimo che il P.U.G. che si dovrebbe servire alla Città ed ai cittadini avrebbe tutti i crismi (essendo armonioso e gustoso) per risolvere i problemi dei lavori pubblici; urbanistici; pianificatori; occupazionali; commerciali ed economici sia di Barletta che del suo intero territorio? Sento dire che a Barletta alcuni imprenditori edili, atteso il loro diffuso invenduto, specie in 167 (chi l'avrebbe mai detto?) avrebbero, presumibilmente, interesse a tenere bloccato il nuovo P.U.G. che è legato alle inevitabili normative sulla Perequazione Urbanistica; sarà vero? Mah? Si sente dire che altri "Reucci" dell'edilizia sono convinti di poter, presumibilmente, fare mirabolanti business nella circoscritta Zona Industriale di via Trani, con una fantastica variante, mandando come suol dirsi "all'acqua" altri comparti e zone, come quella ospedaliera, che sono in attesa da anni (ove fosse varato il nuovo P.U.G.) di ripianificazione; sarà vero? Mah?
Si dicono tante cose dicibili e "indicibili"; tra quelle dicibili ci sono le ipotesi dell'ingegnere-cuoco Santeramo che manifesta le sue selettive preferenze per il "sedano" e il "prezzemolo" e non per l'intero "minestrone". Ma a ben pensarci l'attuale crisi al Comune di Barletta non potrebbe forse essere solo e soltanto una questione di gusti culinari e, tra sedani e prezzemolo, magari a noi cittadini toccherà solo un bel "cetriolo"? Spero di essere stato molto chiaro, limpido e cristallino, anche se so di certo che nessuno mi filerà perchè una presunta omertà politica non consente chiarezza e limpidezza di argomentazioni ma fumose chiacchiere, teatrini e burattini da denuncia che, nessuno, omertosamente denuncerà, sia da destra che da sinistra".