Conforto per ammalati e gestanti all'ospedale di Barletta
«Il lato psicologico devastato già dalla pandemia non venga ancora tralasciato»
lunedì 22 giugno 2020
13.00
iReport
«Buongiorno redazione di BarlettaViva. Scrivo a voi poiché leggo spesso che date voce ai pensieri di noi cittadini. La mia vuole essere una riflessione. In questi giorni di Fase 3 ormai qui a Barletta sembra ripresa a pieno ritmo la vita di sempre. E con la vita anche la movida. Premetto che pur avendo molta paura poiché il virus non è ancora sconfitto, a me fa molto piacere, perché è piu che giusto che pub, discoteche, tornino a lavorare. Nei lidi ormai si danza e si fa serata come sempre, e del distanziamento sociale da quanto posso notare da varie foto e video postate sui social, non ce n'è ombra. Bene.
Allora mi chiedo il Sig. Sindaco, e tutte le autorità a livello provinciale e regionale, come mai non permettono ad ammalati e gestanti di avere al fianco in ospedale il conforto di un parente? Questo forse non è importante? Il lato psicologico dell'umano, in un momento delicato della vita, come una malattia, o il mettere al mondo una nuova vita, non conta nulla? È una situazione che coinvolge gran parte dei cittadini barlettani, che in ospedale chi è ricoverato possa avere il conforto e il supporto di almeno una persona cara. È un diritto dell'essere umano. La politica non dovrebbe sottovalutarlo. Ci terrei molto a sollevare la questione perché il lato psicologico devastato già dalla pandemia non venga ancora tralasciato. Buona giornata».
Una giovane cittadina barlettana
Allora mi chiedo il Sig. Sindaco, e tutte le autorità a livello provinciale e regionale, come mai non permettono ad ammalati e gestanti di avere al fianco in ospedale il conforto di un parente? Questo forse non è importante? Il lato psicologico dell'umano, in un momento delicato della vita, come una malattia, o il mettere al mondo una nuova vita, non conta nulla? È una situazione che coinvolge gran parte dei cittadini barlettani, che in ospedale chi è ricoverato possa avere il conforto e il supporto di almeno una persona cara. È un diritto dell'essere umano. La politica non dovrebbe sottovalutarlo. Ci terrei molto a sollevare la questione perché il lato psicologico devastato già dalla pandemia non venga ancora tralasciato. Buona giornata».
Una giovane cittadina barlettana