Spencer Banks
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Spencer Banks: «Soddisfatto dei nostri Mad Bulls»

L'orso ballerino traccia un bilancio del primo mese di preparazione

È partita da poco più di un mese la preparazione dei Mad Bulls in vista della prossima stagione di football americano. I tori della sesta provincia pugliese contano di migliorare le loro performance al secondo anno di "rinascita". Dopo una stagione d'esordio tutto sommato positiva, i ragazzi guidati dal duo Greco-Banks sperano di migliorare ancora, e di attirare altri tifosi verso questa affascinante disciplina sportiva. A tracciare un bilancio del primo mese di allenamenti è l'orso ballerino Spencer Banks. Nato negli Usa ma trapiantato ormai da anni a Bisceglie, Banks ha giocato anche nella massima serie italiana, e nel campionato tricolore ha difeso i colori di Roma, Bari e Trani. Un'autentica icona per chi ama il football americano, un personaggio genuino e positivamente sopra le righe al tempo stesso. Ai microfoni di Barlettalife, Spencer Banks esprime tutto se stesso con la sua tipica parlata italo-barese-americana:

Spencer, volendo tracciare un bilancio della vostra preparazione, può essere positivo? Sei soddisfatto dei risultati ottenuti?
Diciamo che per fortuna, pian piano stiamo raggiungendo ottimi risultati. I ragazzi cominciano a capire: molti di loro hanno giusto un paio di anni di esperienza. Nel football ci vuole una vita per imparare. Io ancora oggi imparo. Perciò penso che finora i nostri ragazzi hanno raggiunto buoni risultati.

Dal punto di vista atletico, è migliorata la tenuta? Su cosa vi state focalizzando?
Anche dal punto di vista atletico stiamo procedendo bene, stiamo cercando di migliorare certi aspetti che sono fondamentali nel football, come ad esempio i piedi, che sono molto importanti.

Come rispondono i Mad Bulls agli stimoli? Potete contare su qualche volto nuovo?
I ragazzi rispondono bene anche ai nostri stimoli durante gli allenamenti. Possiamo contare su diversi ragazzi nuovi. Speriamo di riuscire a vestirli, perché allenarsi così senza attrezzature è una cosa: quando si indossano le attrezzature cambiano tutti i problemi.

Quali sono i prossimi step di allenamento?
Per quanto riguarda gli esercizi con la palla, al momento la palla non si tocca. Tra un paio di settimane cominciamo ad intensificare gli allenamenti e a provare qualcosa in più.

Quali obiettivi vi siete posti per questa nuova stagione?
Quest'anno diciamo che vogliamo almeno abbassare ancora di 10 punti il gap dei punti subiti. È normale che è più facile migliorare in tal senso: la difesa è molto più veloce perché è azione, mentre in attacco le cose diventano più complicate, perché ognuno deve sapere cosa fare e dove andare.

Che campionato ti aspetti di affrontare?
Al momento non si sa che campionato affronteremo, di che valore saranno i nostri avversari. Ci sono squadre che vogliono partecipare al campionato di football ad 11, altri che forse non si iscrivono al campionato perché in questo momento economico è difficile trovare sostegno dall'esterno. Mi dispiace perché abbiamo 50 ragazzi che si allenano, che abbiamo tolto dalla strada e che magari avrebbero fatto altro. Il football è un'attività positiva, ma non riusciamo a trovare i fondi.

Per te che sei un'icona del football in Italia, è meglio il football a 11 o quello a 9?
Il football a 11 è più emozionante, il football a 9 è quello che si gioca la domenica pomeriggio tra amici. È un tipo di football diverso.

Secondo il tuo parere, c'è qualcuno dei Mad Bulls che può sperare di sognare qualcosa di importante?
Ci sono un paio di ragazzi che hanno la possibilità di ambire a qualcosa di importante, ma, poiché il football è qualcosa che si allena ogni giorno, purtroppo al sud tutto ciò non è possibile. Al Nord è diverso, hanno tutte le strutture necessarie per fare attività. Mi dispiace per un paio di ragazzi che potrebbero decollare. Basti pensare che un paio di ragazzi di Bari sono andati al Nord proprio per giocare di più.

L'ultima battuta riguarda le strutture. Anche quest'anno vi allenerete tra il "Simeone" e il "Manzi-Chiapulin".
Meglio non parlare delle strutture, perché altrimenti mi arrestano, potrei dire cose cattive. Per quel che riguarda il Manzi, non c'è niente da dire, siamo anche molto contenti, ma vorremmo che sia il nostro quartier generale.
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