Rugby, coach Amoruso traccia il bilancio del 2013 in casa Draghi Bat

È tempo di bilanci anche nello sport. Con i campionati fermi per la sosta natalizia, anche in casa Draghi Bat si riflette su un girone d'andata concluso con qualche delusione di troppo. Le ultime apparizioni dei biancorossi in campionato non hanno rispettato le aspettative. Gli uomini di coach Amoruso, complice il forfait per infortunio di Pacini, hanno faticato anche più del dovuto, chiudendo l'anno solare con due sconfitte. A fare il punto della situazione, a poco più di un mese dalla ripresa delle ostilità, è coach Leo Amoruso, che dagli albori della società biancorossa si occupa dell'aspetto tecnico.

Coach Amoruso, le ultime due partite dell'anno probabilmente hanno messo i bastoni tra le ruote rispetto ai vostri obiettivi. Che cosa non ha funzionato?
«In realtà gli ultimi due incontri sono un po' lo specchio di questa annata, condizionata fortemente dal fatto che abbiamo perso alcuni uomini che sono andati fuori per lavoro. Abbiamo dovuto riorganizzare la squadra, e abbiamo registrato una fase di calo anche dal punto di vista del gioco. C'è da ammetterlo, c'è stata una piccola involuzione. Sicuramente le ultime due partite non sono state all'altezza di quanto ci aspettavamo. Il bilancio di questo girone d'andata, guardando la classifica, non è quello che ci aspettavamo. È una classifica che non potevamo prevedere ad inizio anno».

L'infortunio di uomini chiave – come l'ultimo forfait di Pacini – possono aver condizionato le scelte di gioco e le prestazioni dei Draghi?
«Non voglio trovare delle scusanti, però questa è la verità. L'infortunio di Pacini ha complicato i nostri piani, andando a colpire un reparto già povero di uomini da inizio anno, visto che abbiamo perso Valente alla seconda giornata. Salutato Colamartino per questioni lavorative, abbiamo dovuto apportare anche alcuni accorgimenti in mezzo al campo. La nota positiva è che piano piano stiamo cercando di dare più minutaggio possibile al giovane Saccotelli, che ha giocato titolare contro il Bari. Vediamo i lati positivi, stiamo inserendo i giovani abbastanza velocemente. Paghiamo lo scotto dal punto di vista dell'esperienza, però stiamo cercando di fare una squadra che possa durare per i prossimi anni».

Proprio a proposito di giovani, il vostro Settore Giovanile comincia a togliersi delle soddisfazioni, l'Under 16 continua a stupire e tanti ragazzi si affacciano alla prima squadra ben figurando. Può essere questo il punto da cui ripartire per il 2014?
«Non ti nascondo che è la cosa di cui sono più orgoglioso. Siamo vedendo ora i frutti di un lavoro che stiamo portando avanti da tanti anni. L'under 16 di oggi è composta da ragazzi che ci seguono da tanto tempo, il movimento giovanile che abbiamo creato a Barletta, Trani e Bisceglie parte da lontano. È ovvio che vedere finalmente arrivare in Prima Squadra qualche under è sicuramente, a livello societario, l'obiettivo che ci siamo sempre posti. Ci siamo sempre detti che non avremmo mai avuto un futuro se non avessimo creato un adeguato settore giovanile. Loro sono sicuramente il nostro fiore all'occhiello. Anche a livello di gioco i piccoli stanno attirando la nostra attenzione, ci stanno stupendo positivamente. Va elogiato il lavoro di tutti i coach che seguono le nostre giovanili».

Il 2014 si aprirà immediatamente con il girone di ritorno. Quali sono i propositi per il nuovo anno del sodalizio biancorosso? A cosa si punta per le restanti gare?
«L'obiettivo primario è sicuramente cercare di recuperare più uomini possibile per avere una rosa un po' più ampia e non in emergenza come è capitato durante le ultime gare. Per quel che riguarda i risultati, non mi piace fare dei pronostici in questo momento. È ovvio che sicuramente vorremmo risalire in classifica, vogliamo battere le squadre con cui abbiamo perso all'andata, perché siamo convinti che i ko contro Potenza e Gioia del Colle sono evitabili, nonostante il campo dica sempre la verità. Cercheremo anche di confermare i risultati ottenuti all'andata per quel che riguarda le vittorie».

Chiudiamo con i saluti ai vostri tifosi e ai lettori di Barlettalife che continuano a seguirvi con assiduità.
«Sicuramente Barletta ci ha accolto in una maniera incredibile. Nell'ultimo confronto casalingo c'era talmente tanta gente che la tribuna del Simeone non riusciva ad accogliere tutti. Era pieno anche sotto. Vedo anche che il popolo di Barlettalife ci segue molto, il rugby sta diventando sicuramente una realtà radicata che sta prendendo spazio accanto ad altri sport molto popolari a Barletta. Anche in questo è notevole il rapporto delle Under. Volevo chiudere con gli auguri a tutti voi della redazione, a tutti coloro che ci leggono e a tutti i Draghi Bat».