Calcio
Replay-Barletta, stagione 2011/2012: gennaio-marzo 2012
Dopo un anno Cari saluta, arriva Di Costanzo ma la situazione rimane invariata
Barletta - giovedì 14 giugno 2012
11.28
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Frosinone e Andria, cocenti delusioni
La prima partita dell'anno solare 2012 è tuttavia una cocente delusione per i biancorossi. In Ciociaria gli uomini di Cari giocano un buon primo tempo passando in vantaggio con il solito Mazzeo ma nel corso del secondo tempo pagano amaramente le scellerate decisioni dell'arbitro Pairetto, che con l'espulsione di pisani e un rigore generoso consente la rimonta dei gialloblu. Per i biancorossi è una batosta psicologica non da poco, i cui effetti tuttavia si esauriscono nel giro di una settimana. Al ritorno davanti al proprio pubblico, infatti, uno scatenato Mazzeo schianta il Prato con una tripletta e consente alla sua squadra di rimanere sempre in scia con il gruppetto di testa composto da Trapani, Lanciano e Siracusa. Il calendario riserva adesso il derbyssimo della sesta provincia. Ad Andria si presenta una squadra rinfrancata dalla recente affermazione casalinga, di contro gli azzurri sono reduci dalla sconfitta contro la Cremonese e dalle conseguenti dimissioni di mister Di Meo. Al suo posto subentra il giovane Cosco, che cerca di colare il gap tecnico impostando un match ad alto contenuto agonistico. E il Barletta ne soffre non poco: non basta la splendida incornata di testa di Raffaele Franchini che pareggia l'iniziale vantaggio andriese, perché i padroni di casa proprio sul finale riescono a sfruttare una fatale indecisione difensiva della retroguardia biancorossa per aggiudicarsi i tre punti e mortificare ancora una volta le ambizioni di vertice di Mengoni e compagni. Per loro l'ennesima dimostrazione di incredibile ed inspiegabile fragilità caratteriale, nonostante una rosa composta da molti ex capitani e dall'età media ragguardevole. Il 29 è la volta del pimpante Lanciano. La Virtus si presenta al Puttilli co un punto di vantaggio e le credenziali dell'avversario di livello, trascinata fino a quel momento dai gol del giovane bomber Pavoletti e dall'esperienza di elementi come Aridità, Mammarella e D'Aversa. Ma davanti al pubblico biancorosso è il peperino esterno d'attacco Chiricò a rubare la scena: l'attaccante salentino segna una prima frazione con uno splendido gol e tante azioni pericolose, al rientro negli spogliatoio gli abruzzesi sono avanti 0-2 e Cari ha il destino ormai segnato. Ci pensa però Mazzeo a salvare ancora una volta capre e cavoli, con una doppietta che riporta in pareggio il risultato e salva il tecnico romano da un sicuro esonero. Contro i frentani il Barletta schiera in panchina i nuovi arrivi Marino e Minieri ma saranno le ultime ore di mercato a segnare l'arrivo di Petterini, De Liguori e Romondini alla corte di patron Tatò. Elementi con cui si cerca così di sistemare linea mediana e difesa, troppo spesso in affanno nella prima metà di stagione.
Bye bye Cari
Febbraio inizia con l'impegno esterno a Latina. A scuotere la penisola c'è un'ondata di gelo siberiano di proporzioni storiche. Altrettanto gelidi sono ormai i rapporti tra Cari e Tatò: solo una vittoria può salvare la panchina del tecnico. E invece a Latina giunge solo un inutile pareggio, ottenuto peraltro in rimonta, che segna la fine dell'esperienza biancorossa di un allenatore che esattamente un anno prima esordiva col botto espugnando per due reti a zero lo Zaccheria, con reti di Ischia e Innocenti. Altri tempi e altro Barletta. Arriva così Nello Di Costanzo, tecnico che giunge all'ombra di Eraclio con l'etichetta di allenatore votato al gioco offensivo e legato ad un 4-4-2 tendente a trasformarsi in 4-2-4. Le sue ottime dote di comunicatore accattivano le simpatie dei giornalisti, la vittoria per 1-0 contro un modesto Bassano certifica il suo buon esordio davanti al nuovo pubblico. Con il nuovo mister i biancorossi non stravolgono l'assetto tattico ma cambiano modo di giocare, sfruttando maggiormente le corsie esterne per pungere in avanti. Le ali tornano così sulle fasce di loro competenza e a beneficiarne sarà soprattutto Schetter, che tornato a galoppare sulla sinistra conosce in questo periodo il suo miglior momento della stagione. In difesa però continuano a manifestarsi i soliti problemi legati agli improvvisi black-out e il 3-2 che il Barletta rimedia a Bolzano, contro il Sudtirol, è i chiaro segnale che nel reparto arretrato le cose sono rimaste invariate.
Digiuno di vittorie
Arriva così Marzo e le partite cominciano ad assumere un peso specifico sempre più rilevante. Persa ormai la vetta, saldamente mantenuta da un sorprendente Trapani, Schetter e compagni devono ora rimanere assolutamente agganciati al treno play-off. Con la Triestina però è di nuovo pareggio. Dopo un buon primo tempo il Barletta sblocca il risultato a inizio ripresa con un bolide di Romondini dai 25 metri, ma subisce al 55' il pareggio di Motta, pronto al tap-in su corner di Allegretti. Il momento della stagione è delicatissimo, i biancorossi sono fuori dalle prime cinque posizioni e devono affrontare due trasferte consecutive con tutta la pressione sulle spalle, la prima delle quali in quel di Trapani. In Sicilia però Di Costanzo riesce a far tirare fuori una prestazione gagliarda alla sua squadra, che grazie ad una rete di Infantino conquista un punto pesante in casa della capolista del girone. I ragazzi sembrano aver ritrovato la forma migliore e contro il fanalino di coda Salò ci si aspetta la consacrazione definitiva della parabola ascendente di una squadra che pareva ritrovare man mano gioco e risultati. Nel giro di pochi giorni avviene invece il crollo: prima ci pensa la commissione disciplinare a comminare un pesantissimo punto di penalizzazione per la vicenda Gambling Partners, poi sulle rive del Garda arriva un'incredibile sconfitta per 1-0 e non basta neanche l'attenuante delle numerose defezioni a giustificare una prestazione nel complesso pessima, che vede i padroni di casa rifilare la beffa più atroce con la rete di Blanchard che giunge proprio al novantesimo minuto di gioco. Una combo che metterebbe KO chiunque e i cui strascichi si riverberano fino alla gara casalinga contro il Portogruaro. Contro i veneti gli uomini di Di Costanzo collezionano l'ennesimo pareggo casalingo per 1-1 e perdono ulteriormente terreno dalla e prime posizioni. Il silenzio tombale al triplice fischio che chiude la gara contro i granata è lo specchio dell'entusiasmo che la piazza vive in questo momento della stagione. In un campionato così livellato il Barletta non riesce ancora ad esprimere i valori di una rosa che a questo punto si sospetta sopravvalutata. I sei punti nelle sei gare di gestione Di Costanzo sono lì a testimoniarlo, mentre i play-off diventano sempre più un miraggio a -5 dalla Cremonese.
segue...
[Marco Bruno]
(Twitter: @ilmerk)
Frosinone e Andria, cocenti delusioni
La prima partita dell'anno solare 2012 è tuttavia una cocente delusione per i biancorossi. In Ciociaria gli uomini di Cari giocano un buon primo tempo passando in vantaggio con il solito Mazzeo ma nel corso del secondo tempo pagano amaramente le scellerate decisioni dell'arbitro Pairetto, che con l'espulsione di pisani e un rigore generoso consente la rimonta dei gialloblu. Per i biancorossi è una batosta psicologica non da poco, i cui effetti tuttavia si esauriscono nel giro di una settimana. Al ritorno davanti al proprio pubblico, infatti, uno scatenato Mazzeo schianta il Prato con una tripletta e consente alla sua squadra di rimanere sempre in scia con il gruppetto di testa composto da Trapani, Lanciano e Siracusa. Il calendario riserva adesso il derbyssimo della sesta provincia. Ad Andria si presenta una squadra rinfrancata dalla recente affermazione casalinga, di contro gli azzurri sono reduci dalla sconfitta contro la Cremonese e dalle conseguenti dimissioni di mister Di Meo. Al suo posto subentra il giovane Cosco, che cerca di colare il gap tecnico impostando un match ad alto contenuto agonistico. E il Barletta ne soffre non poco: non basta la splendida incornata di testa di Raffaele Franchini che pareggia l'iniziale vantaggio andriese, perché i padroni di casa proprio sul finale riescono a sfruttare una fatale indecisione difensiva della retroguardia biancorossa per aggiudicarsi i tre punti e mortificare ancora una volta le ambizioni di vertice di Mengoni e compagni. Per loro l'ennesima dimostrazione di incredibile ed inspiegabile fragilità caratteriale, nonostante una rosa composta da molti ex capitani e dall'età media ragguardevole. Il 29 è la volta del pimpante Lanciano. La Virtus si presenta al Puttilli co un punto di vantaggio e le credenziali dell'avversario di livello, trascinata fino a quel momento dai gol del giovane bomber Pavoletti e dall'esperienza di elementi come Aridità, Mammarella e D'Aversa. Ma davanti al pubblico biancorosso è il peperino esterno d'attacco Chiricò a rubare la scena: l'attaccante salentino segna una prima frazione con uno splendido gol e tante azioni pericolose, al rientro negli spogliatoio gli abruzzesi sono avanti 0-2 e Cari ha il destino ormai segnato. Ci pensa però Mazzeo a salvare ancora una volta capre e cavoli, con una doppietta che riporta in pareggio il risultato e salva il tecnico romano da un sicuro esonero. Contro i frentani il Barletta schiera in panchina i nuovi arrivi Marino e Minieri ma saranno le ultime ore di mercato a segnare l'arrivo di Petterini, De Liguori e Romondini alla corte di patron Tatò. Elementi con cui si cerca così di sistemare linea mediana e difesa, troppo spesso in affanno nella prima metà di stagione.
Bye bye Cari
Febbraio inizia con l'impegno esterno a Latina. A scuotere la penisola c'è un'ondata di gelo siberiano di proporzioni storiche. Altrettanto gelidi sono ormai i rapporti tra Cari e Tatò: solo una vittoria può salvare la panchina del tecnico. E invece a Latina giunge solo un inutile pareggio, ottenuto peraltro in rimonta, che segna la fine dell'esperienza biancorossa di un allenatore che esattamente un anno prima esordiva col botto espugnando per due reti a zero lo Zaccheria, con reti di Ischia e Innocenti. Altri tempi e altro Barletta. Arriva così Nello Di Costanzo, tecnico che giunge all'ombra di Eraclio con l'etichetta di allenatore votato al gioco offensivo e legato ad un 4-4-2 tendente a trasformarsi in 4-2-4. Le sue ottime dote di comunicatore accattivano le simpatie dei giornalisti, la vittoria per 1-0 contro un modesto Bassano certifica il suo buon esordio davanti al nuovo pubblico. Con il nuovo mister i biancorossi non stravolgono l'assetto tattico ma cambiano modo di giocare, sfruttando maggiormente le corsie esterne per pungere in avanti. Le ali tornano così sulle fasce di loro competenza e a beneficiarne sarà soprattutto Schetter, che tornato a galoppare sulla sinistra conosce in questo periodo il suo miglior momento della stagione. In difesa però continuano a manifestarsi i soliti problemi legati agli improvvisi black-out e il 3-2 che il Barletta rimedia a Bolzano, contro il Sudtirol, è i chiaro segnale che nel reparto arretrato le cose sono rimaste invariate.
Digiuno di vittorie
Arriva così Marzo e le partite cominciano ad assumere un peso specifico sempre più rilevante. Persa ormai la vetta, saldamente mantenuta da un sorprendente Trapani, Schetter e compagni devono ora rimanere assolutamente agganciati al treno play-off. Con la Triestina però è di nuovo pareggio. Dopo un buon primo tempo il Barletta sblocca il risultato a inizio ripresa con un bolide di Romondini dai 25 metri, ma subisce al 55' il pareggio di Motta, pronto al tap-in su corner di Allegretti. Il momento della stagione è delicatissimo, i biancorossi sono fuori dalle prime cinque posizioni e devono affrontare due trasferte consecutive con tutta la pressione sulle spalle, la prima delle quali in quel di Trapani. In Sicilia però Di Costanzo riesce a far tirare fuori una prestazione gagliarda alla sua squadra, che grazie ad una rete di Infantino conquista un punto pesante in casa della capolista del girone. I ragazzi sembrano aver ritrovato la forma migliore e contro il fanalino di coda Salò ci si aspetta la consacrazione definitiva della parabola ascendente di una squadra che pareva ritrovare man mano gioco e risultati. Nel giro di pochi giorni avviene invece il crollo: prima ci pensa la commissione disciplinare a comminare un pesantissimo punto di penalizzazione per la vicenda Gambling Partners, poi sulle rive del Garda arriva un'incredibile sconfitta per 1-0 e non basta neanche l'attenuante delle numerose defezioni a giustificare una prestazione nel complesso pessima, che vede i padroni di casa rifilare la beffa più atroce con la rete di Blanchard che giunge proprio al novantesimo minuto di gioco. Una combo che metterebbe KO chiunque e i cui strascichi si riverberano fino alla gara casalinga contro il Portogruaro. Contro i veneti gli uomini di Di Costanzo collezionano l'ennesimo pareggo casalingo per 1-1 e perdono ulteriormente terreno dalla e prime posizioni. Il silenzio tombale al triplice fischio che chiude la gara contro i granata è lo specchio dell'entusiasmo che la piazza vive in questo momento della stagione. In un campionato così livellato il Barletta non riesce ancora ad esprimere i valori di una rosa che a questo punto si sospetta sopravvalutata. I sei punti nelle sei gare di gestione Di Costanzo sono lì a testimoniarlo, mentre i play-off diventano sempre più un miraggio a -5 dalla Cremonese.
segue...
[Marco Bruno]
(Twitter: @ilmerk)