Calcio
Mister Novelli: "Soddisfatto del lavoro della squadra, il mercato sarà regolato dalle uscite"
L'allenatore biancorosso ai nostri microfoni nel ritiro di Sturno
Barletta - sabato 11 agosto 2012
Da Rio di Pusteria a Sturno, la ricetta di mister Raffaele Novelli non cambia: il suo Barletta sta nascendo secondo la ricetta del lavoro&sudore, caratteristiche che i giovani calciatori dell'organico biancorosso stanno dimostrando di adottare a dispetto della sconfitta arrivata in Tim Cup contro il Perugia. Ai nostri microfoni dall'Irpinia, l'allenatore salernitano, dopo aver scherzato sul caldo di Sturno ("Ci alleniamo alle 8 di mattina per correre di più"), si è soffermato sul calciomercato, dando conferma delle voci sull'addio di capitan Mengoni, e sulla maturazione della rosa a sua disposizione.
Mister Novelli, alla luce della sconfitta contro il Perugia, con un risultato che ha punito oltremodo il Barletta, ha corretto i carichi e i piani di lavoro? O con il suo staff proseguite sulla stessa strada?
"E' tanti anni che faccio questo lavoro, e non cambio davanti alla prima sconfitte: ho visto una squadra tonica, che ci ha sempre provato. E' normale mancare di brillantezza in questa fase di preparazione, non credo che abbiamo lavorato male. Ho visto quanto mi aspettavo".
L'assenza di Castellani e Di Gennaro sul piede di partenza le hanno imposto Simoncelli centravanti: un tridente senza punte di ruolo è una situazione riproponibile?
" La squadra deve avere in testa sempre un modo di giocare, ma al tempo stesso bisogna avere i ruoli coperti. Avevamo Castellani, Barbuti e Ferreira fuori per vari motivi, e solo tre attaccanti a disposizione. Tra i tre ho scelto Simoncelli, che per me poteva fare la punta centrale, ma non avevo alternative di ruolo".
Proprio Franchini è stato l'ultimo partente. In lista di sbarco ci sono anche Minieri, Cerone e Di Gennaro. Gli altri elementi in rosa rientrano nei suoi piani tecnici?
"Qualcuno che ha le caratteristiche tecniche e contrattuali adatte c'è. Sapete benissimo che la proprietà ha cambiato strategia rispetto agli scorsi anni, e ora la necessità è quella di migliorare il bilancio. Se non riduci i costi ci sono difficoltà, e ovviamente qualcosina si perde in fase di costruzione di squadra. Per continuare a fare calcio a Barletta con programmazione era però necessario ridurre i costi: aspettiamo di fare qualcosa in uscita per muoverci poi in entrata".
Tra le uscite dettate da un taglio dei costi, l'ultima che si approssima è quella di Mengoni. Per sostituirlo pretenderebbe un altro elemento di esperienza o un giovane?
"Nel girone B serve maggiore agonismo, c'è maggiore intensità di gioco e il fattore ambientale pesa maggiormente rispetto al girone A. Servono uomini con i nervi saldi: non è però l'età a fare la differenza, ci sono calciatori di 24-25 anni con diversi campionati alle spalle. Se però arrivasse un giovane perseguiremmo una linea che abbiamo intrapreso dall'avvio del calciomercato, non sarebbe certo un passo indietro. Abbiamo purtroppo questi costi che ci condizionano, ma costruiremo comunque una squadra completa".
In gruppo ci sono Meduri e Ferreira, in attesa dell'ufficializzazione dei loro ingaggi. Li sente già suoi calciatori?
"Sono calciatori che possono stare nel gruppo, e farebbero al nostro caso. Quando si fa qualcosa in entrata solo se ci sono uscite, è naturale che bisogna rispettare la linea-guida della società. Poi sta ai calciatori entrare in forma preso, è normale che se si ingaggia un calciatore a fine agosto, difficilmente sarà preparato per l'avvio del torneo".
Torniamo sul campo in chiusura. Quanto l'hanno sorpresa gli applausi riservati alla squadra dopo la sconfitta contro il Perugia? E' da lì che parte la stagione del Barletta?
"Non mi hanno stupito affatto, conoscevo la piazza e le qualità della sua tifoseria. I nostri tifosi hanno dimostrato una profonda maturità, riconoscendo la fortuna della piazza di poter ancora lottare in Prima Divisione, senza contestazioni. La nostra gente ha dimostrato grande stima di noi, dovremo essere noi bravi a trasportarli allo stadio attraverso le prestazioni e i risultati: per questo serve però tempo e pazienza, condizioni fondamentali per arrivare a sorridere. E' questa la certezza che mi porto dietro dopo l'esordio stagionale".
Tempo, pazienza e spending review: le tre coordinate attraverso le quali sta maturando il nuovo Barletta…
(Twitter: @GuerraLuca88)
Mister Novelli, alla luce della sconfitta contro il Perugia, con un risultato che ha punito oltremodo il Barletta, ha corretto i carichi e i piani di lavoro? O con il suo staff proseguite sulla stessa strada?
"E' tanti anni che faccio questo lavoro, e non cambio davanti alla prima sconfitte: ho visto una squadra tonica, che ci ha sempre provato. E' normale mancare di brillantezza in questa fase di preparazione, non credo che abbiamo lavorato male. Ho visto quanto mi aspettavo".
L'assenza di Castellani e Di Gennaro sul piede di partenza le hanno imposto Simoncelli centravanti: un tridente senza punte di ruolo è una situazione riproponibile?
" La squadra deve avere in testa sempre un modo di giocare, ma al tempo stesso bisogna avere i ruoli coperti. Avevamo Castellani, Barbuti e Ferreira fuori per vari motivi, e solo tre attaccanti a disposizione. Tra i tre ho scelto Simoncelli, che per me poteva fare la punta centrale, ma non avevo alternative di ruolo".
Proprio Franchini è stato l'ultimo partente. In lista di sbarco ci sono anche Minieri, Cerone e Di Gennaro. Gli altri elementi in rosa rientrano nei suoi piani tecnici?
"Qualcuno che ha le caratteristiche tecniche e contrattuali adatte c'è. Sapete benissimo che la proprietà ha cambiato strategia rispetto agli scorsi anni, e ora la necessità è quella di migliorare il bilancio. Se non riduci i costi ci sono difficoltà, e ovviamente qualcosina si perde in fase di costruzione di squadra. Per continuare a fare calcio a Barletta con programmazione era però necessario ridurre i costi: aspettiamo di fare qualcosa in uscita per muoverci poi in entrata".
Tra le uscite dettate da un taglio dei costi, l'ultima che si approssima è quella di Mengoni. Per sostituirlo pretenderebbe un altro elemento di esperienza o un giovane?
"Nel girone B serve maggiore agonismo, c'è maggiore intensità di gioco e il fattore ambientale pesa maggiormente rispetto al girone A. Servono uomini con i nervi saldi: non è però l'età a fare la differenza, ci sono calciatori di 24-25 anni con diversi campionati alle spalle. Se però arrivasse un giovane perseguiremmo una linea che abbiamo intrapreso dall'avvio del calciomercato, non sarebbe certo un passo indietro. Abbiamo purtroppo questi costi che ci condizionano, ma costruiremo comunque una squadra completa".
In gruppo ci sono Meduri e Ferreira, in attesa dell'ufficializzazione dei loro ingaggi. Li sente già suoi calciatori?
"Sono calciatori che possono stare nel gruppo, e farebbero al nostro caso. Quando si fa qualcosa in entrata solo se ci sono uscite, è naturale che bisogna rispettare la linea-guida della società. Poi sta ai calciatori entrare in forma preso, è normale che se si ingaggia un calciatore a fine agosto, difficilmente sarà preparato per l'avvio del torneo".
Torniamo sul campo in chiusura. Quanto l'hanno sorpresa gli applausi riservati alla squadra dopo la sconfitta contro il Perugia? E' da lì che parte la stagione del Barletta?
"Non mi hanno stupito affatto, conoscevo la piazza e le qualità della sua tifoseria. I nostri tifosi hanno dimostrato una profonda maturità, riconoscendo la fortuna della piazza di poter ancora lottare in Prima Divisione, senza contestazioni. La nostra gente ha dimostrato grande stima di noi, dovremo essere noi bravi a trasportarli allo stadio attraverso le prestazioni e i risultati: per questo serve però tempo e pazienza, condizioni fondamentali per arrivare a sorridere. E' questa la certezza che mi porto dietro dopo l'esordio stagionale".
Tempo, pazienza e spending review: le tre coordinate attraverso le quali sta maturando il nuovo Barletta…
(Twitter: @GuerraLuca88)