Altri sport
Ma a Barletta si va "A tutto sport..."?
Ieri un convegno in Sala Rossa, la denuncia di Ruggiero Lauroia
Barletta - venerdì 25 maggio 2012
21.25
Un nome, un motto, un life-styling:" A tutto sport e non solo...". Questo è il tema e il titolo del convegno che ieri pomeriggio si è tenuto nella Sala Rossa del Castello Svevo di Barletta. L'evento, giunto alla terza edizione, è stato organizzato dall'associazione Sportinsieme Sud Barletta, presieduta da Ruggiero Lauroia. Il dibattito, moderato dalla Dott.ssa Floriana De Vivo, ha visto la partecipazione di diversi relatori ma –ahinoi- di una scarsa cornice di pubblico, e ha rappresentato l'occasione per discutere di attività sportiva a 360 gradi, dal fattore sociale a quello medico passando per le qualità di formazione dello sport. Il tutto con la possibilità di ammirare le foto delle lodevoli attività sportive, il basket in carrozzina in primis, realizzate dall'associazione barlettana.
Durante il pomeriggio di studio e confronto all'insegna dello sport hanno preso parte con i loro interventi nomi noti dello sport e della politica provinciale e regionale, medici e dirigenti, tra i quali Giuseppe Pinto (Presidente regionale CIP), il Dott. Mario Longo (Direttore regionale INAIL), il Dott. Isidoro Alvisi (Delegato CONI Bat), il Dott. Guadalupi Pierfrancesco (Tecnico sportivo), il Dott. Vincenzo Lorusso (Fisioterapista), Dott. Angelo Aurelio Santorelli (Dirigente I livello c/o Unità Operativa Complessa Irccs Istituto De Belllis Castellana Grotte (BA), Maria Campese (Assessore Regionale allo Sport), Renato Clemente Martino (Presidente Federscherma Puglia), e il Prof. Antonio Vernole. La disciplina sportiva, con particolare attenzione alla categoria paralimpica, è stata "snocciolata" attraverso le sue differenti visioni e angolazioni, da quella del CIP, che richiedeva a gran voce maggiore considerazione ed equiparazione per le discipline paralimpiche, fino alle promesse della Regione Puglia rappresentate dall'Assessore allo Sport Maria Campese. Un evento di sicuro interesse, che abbiamo analizzato con chi ha dato vita al dibattito con impegno e costanza, il presidente della Sportinsieme Sud Barletta, Ruggiero Lauroia, responsabile provinciale del CIP.
Ruggiero Lauroia, Oggi (ieri, ndr) si è parlato di sport in diversi ambiti, a 360 gradi. Il bilancio del convegno nelle sue parole?
«E' andata molto bene, abbiamo parlato di sport, soprattutto di sport come terapia e fattore di inserimento nella società. Per i disabili vanno elaborate e curate le linee di inserimento nello sport, una componente importante della vita di ognuno».
Vi aspettavate una maggiore partecipazione di cittadinanza e istituzioni?
«Purtroppo le istituzioni si muovono a seconda del vento che tira. Non possiamo che sperare che prima o poi si fermino; per quanto concerne il pubblico che ha preso parte al dibattito, sono contento che siano venuti e li ringrazio».
Parliamo della Sportinsieme Sud: da poco avete concluso il campionato di basket in carrozzina. Che emozioni vi siete portati dietro da questa avventura?
«La gioia più grande è quella di aver terminato ancora una volta il torneo, pur da ultimi in classifica, ma abbiamo vinto nella vita. Non avevamo fondi, mezzi, ma siamo arrivati alla fine tra mille difficoltà e immense gioie».
Tempo fa, denunciaste la scarsa attenzione rivolta alla vostra associazione da parte delle istituzioni locali. E' cambiato qualcosa?
«Ripeto quello che ho detto sulla politica, che qui a Barletta si muove a seconda del vento senza piani unitari: noi per la nostra avventura in campionato possiamo solo ringraziare i Lions e un'azienda calzaturiera barlettana, che hanno contribuito per le spese e l'acquisto del pullmino».
A giudicare dalla presenza di un'esponente della Regione Puglia e non del Comune di Barletta oggi, potremmo pensare che vi è più vicina la Regione dell'amministrazione barlettana.
«In realtà non è proprio così: oggi abbiamo avuto tante promesse: il problema è che si parla di contributi per l'acquisto delle carrozzine. Un disabile, che prende 250 euro mensili di pensione, non potrà comunque mai permettersi di pagare il 50% del costo di una sedia a rotelle».
Quali sono i programmi della vostra associazione per il futuro?
«Molti ci dicono che siamo "pazzi", incoscienti, ma noi non ci fermiamo: il nostro prossimo obiettivo è quello di riuscire a guidare una barca che ci è stata donata, una barca di 12 metri, sulla quale possono salire 18 persone, grazie alla quale avvieremo dei corsi di mareterapia per disabili. Noi invitiamo tutti coloro che siano interessati ad unirsi alla nostra attività terapeutica».
Abbiamo sentito durante il convegno i rappresentanti del Comitato Italiano Paralimpico lamentare la mancanza di una corretta valutazione per queste discipline. Lei che consigli darebbe alla federazione per migliorare?
«C'è molto da lavorare. Oggi siamo a zero: nella provincia Bat l'unica realtà sportiva è la nostra. Il mio augurio è che fino alla fine si riesca a stabilire un'altra società sportiva per disabili in un'altra città. Approfitto per invitare i 10 sindaci a dare una mano per realizzare questo che sarebbe un grande traguardo».
Un auspicio inappuntabile. Il motto del convegno è "A tutto sport": lei con che motto vuole salutarci?
«Semplice, con il nome della nostra associazione, "Sportinsieme". Facciamo sport tutti insieme, solo quello».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Durante il pomeriggio di studio e confronto all'insegna dello sport hanno preso parte con i loro interventi nomi noti dello sport e della politica provinciale e regionale, medici e dirigenti, tra i quali Giuseppe Pinto (Presidente regionale CIP), il Dott. Mario Longo (Direttore regionale INAIL), il Dott. Isidoro Alvisi (Delegato CONI Bat), il Dott. Guadalupi Pierfrancesco (Tecnico sportivo), il Dott. Vincenzo Lorusso (Fisioterapista), Dott. Angelo Aurelio Santorelli (Dirigente I livello c/o Unità Operativa Complessa Irccs Istituto De Belllis Castellana Grotte (BA), Maria Campese (Assessore Regionale allo Sport), Renato Clemente Martino (Presidente Federscherma Puglia), e il Prof. Antonio Vernole. La disciplina sportiva, con particolare attenzione alla categoria paralimpica, è stata "snocciolata" attraverso le sue differenti visioni e angolazioni, da quella del CIP, che richiedeva a gran voce maggiore considerazione ed equiparazione per le discipline paralimpiche, fino alle promesse della Regione Puglia rappresentate dall'Assessore allo Sport Maria Campese. Un evento di sicuro interesse, che abbiamo analizzato con chi ha dato vita al dibattito con impegno e costanza, il presidente della Sportinsieme Sud Barletta, Ruggiero Lauroia, responsabile provinciale del CIP.
Ruggiero Lauroia, Oggi (ieri, ndr) si è parlato di sport in diversi ambiti, a 360 gradi. Il bilancio del convegno nelle sue parole?
«E' andata molto bene, abbiamo parlato di sport, soprattutto di sport come terapia e fattore di inserimento nella società. Per i disabili vanno elaborate e curate le linee di inserimento nello sport, una componente importante della vita di ognuno».
Vi aspettavate una maggiore partecipazione di cittadinanza e istituzioni?
«Purtroppo le istituzioni si muovono a seconda del vento che tira. Non possiamo che sperare che prima o poi si fermino; per quanto concerne il pubblico che ha preso parte al dibattito, sono contento che siano venuti e li ringrazio».
Parliamo della Sportinsieme Sud: da poco avete concluso il campionato di basket in carrozzina. Che emozioni vi siete portati dietro da questa avventura?
«La gioia più grande è quella di aver terminato ancora una volta il torneo, pur da ultimi in classifica, ma abbiamo vinto nella vita. Non avevamo fondi, mezzi, ma siamo arrivati alla fine tra mille difficoltà e immense gioie».
Tempo fa, denunciaste la scarsa attenzione rivolta alla vostra associazione da parte delle istituzioni locali. E' cambiato qualcosa?
«Ripeto quello che ho detto sulla politica, che qui a Barletta si muove a seconda del vento senza piani unitari: noi per la nostra avventura in campionato possiamo solo ringraziare i Lions e un'azienda calzaturiera barlettana, che hanno contribuito per le spese e l'acquisto del pullmino».
A giudicare dalla presenza di un'esponente della Regione Puglia e non del Comune di Barletta oggi, potremmo pensare che vi è più vicina la Regione dell'amministrazione barlettana.
«In realtà non è proprio così: oggi abbiamo avuto tante promesse: il problema è che si parla di contributi per l'acquisto delle carrozzine. Un disabile, che prende 250 euro mensili di pensione, non potrà comunque mai permettersi di pagare il 50% del costo di una sedia a rotelle».
Quali sono i programmi della vostra associazione per il futuro?
«Molti ci dicono che siamo "pazzi", incoscienti, ma noi non ci fermiamo: il nostro prossimo obiettivo è quello di riuscire a guidare una barca che ci è stata donata, una barca di 12 metri, sulla quale possono salire 18 persone, grazie alla quale avvieremo dei corsi di mareterapia per disabili. Noi invitiamo tutti coloro che siano interessati ad unirsi alla nostra attività terapeutica».
Abbiamo sentito durante il convegno i rappresentanti del Comitato Italiano Paralimpico lamentare la mancanza di una corretta valutazione per queste discipline. Lei che consigli darebbe alla federazione per migliorare?
«C'è molto da lavorare. Oggi siamo a zero: nella provincia Bat l'unica realtà sportiva è la nostra. Il mio augurio è che fino alla fine si riesca a stabilire un'altra società sportiva per disabili in un'altra città. Approfitto per invitare i 10 sindaci a dare una mano per realizzare questo che sarebbe un grande traguardo».
Un auspicio inappuntabile. Il motto del convegno è "A tutto sport": lei con che motto vuole salutarci?
«Semplice, con il nome della nostra associazione, "Sportinsieme". Facciamo sport tutti insieme, solo quello».
(Twitter: @GuerraLuca88)