Altri sport
Lo sport nelle scuole elementari: si può aumentando le tasse sulle scommesse sportive
La proposta di Manuela Olivieri, vedova di Pietro Mennea
Barletta - giovedì 6 marzo 2014
Cinque centesimi per ogni euro scommesso potrebbero portare finalmente lo sport nelle scuole elementari italiane. Come? Aumentando le tasse sulle scommesse sportive e ricavandone fondi per rimpiguare le finanze delle scuole primarie italiane. La proposta è approdata nella giornata di martedì sul tavolo del neonato governo-Renzi direttamente da Manuela Olivieri, vedova del campionissimo barlettano e compianto Pietro Mennea. A sostenere l'idea, appoggiata anche da Bruno Mascarenhas, bronzo Olimpico nel canottaggio ad Atene 2004, la firma dell'onorevole del Partito Democratico Laura Coccia. "Vogliamo che venga istituita la figura del docente di educazione fisica e sportiva nella a scuola primaria e che lo Stato riconosca e promuova l'educazione motoria come fattore di sviluppo" ha detto la Coccia, un passato nell'atletica leggera nonostante una tetraparesi spastica con cui convive sin dalla nascita.
Obiettivo della proposta è quello di alimentare l'idea della pratica sportiva sin dalla giovanissima età: i dati attualmente in possesso del Coni consentono di focalizzare circa 3 milioni e mezzo di praticanti tesserati alle Federazioni Sportive e alle Discipline Associate. Si tratta di circa un terzo dei praticanti sportivi continuativi, la cui pratica è organizzata con criteri ben strutturati. Nel testo è previsto l'inserimento nei cinque anni di scuola primaria della figura professionale dell'insegnante di educazione fisica, rigorosamente laureato in Scienze motorie o diplomato ISEF. Un'idea che costerebbe alle casse statali circa 350 milioni di euro, ottenibili attraverso un'aggiuntiva tassazione del 5% su giochi e scommesse. Il sostegno del Coni e del presidente Malagò è già arrivato, ora la palla passa alla burocrazia.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Obiettivo della proposta è quello di alimentare l'idea della pratica sportiva sin dalla giovanissima età: i dati attualmente in possesso del Coni consentono di focalizzare circa 3 milioni e mezzo di praticanti tesserati alle Federazioni Sportive e alle Discipline Associate. Si tratta di circa un terzo dei praticanti sportivi continuativi, la cui pratica è organizzata con criteri ben strutturati. Nel testo è previsto l'inserimento nei cinque anni di scuola primaria della figura professionale dell'insegnante di educazione fisica, rigorosamente laureato in Scienze motorie o diplomato ISEF. Un'idea che costerebbe alle casse statali circa 350 milioni di euro, ottenibili attraverso un'aggiuntiva tassazione del 5% su giochi e scommesse. Il sostegno del Coni e del presidente Malagò è già arrivato, ora la palla passa alla burocrazia.
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