Calcio
Lega Pro, a Roma si discute della gestione dei club
Un incontro stamattina presso l'Ara Pacis
Barletta - martedì 21 febbraio 2012
"Un contributo per nuove strategie di gestione delle società di calcio di Lega Pro": questo il titolo del convegno sportivo che la Lega Pro ha promosso oggi, martedì 21 febbraio a Roma presso la splendida cornice dell'Auditorium dell'Ara Pacis. Un evento che testimonia come la Lega Pro sia impegnata da tempo su questa linea e auspica che lo schieramento riformatore trovi un primo, serio punto di coagulo nel convegno.
Lo scopo è quello di dare un contributo affinché si apra la stagione delle riforme nel calcio italiano. Il tema trattato non è né semplice e né unitario. Si tratta, in particolare, di ragionare sui rapporti di lavoro dei calciatori con i club.
Al convegno,con inizio alle 9:30, ci saranno tutti i vertici dello sport e del calcio italiano : Gianni Petrucci, Giancarlo Abete, Maurizio Beretta, Carlo Tavecchio, Andrea Abodi, i vertici dell'AIC, AIAC, AIA e i presidenti dei club della Lega Pro. Inoltre ci saranno tecnici del settore, esperti ed interverra' il sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Le relazioni saranno svolte da emeriti professori come Giambattista Negretti che parlera' dell'indagine sugli aspetti sociali dei club di Lega Pro, mentre Marco Balestra parlera' della valorizzazione del personale non sportivo. Michelangelo Rondelli trattera' l'introduzione nella gestione dei club del "bilancio sociale", mentre Giacinto Favalli parlera' delle nuove prospettive contrattuali per l'inserimento di giovani nel mondo sportivo. La fiscalita' legata alla nuova contrattualistica sara' affrontata da Victor Uckmar e la prevenzione e gestione dell'insolvenza delle societa' sportive professionistiche sara' illustrata da Francesco Carbonetti.
Le conclusioni tecniche saranno affidate a Francesco Ghirelli e l'intervento di chiusura del convegno al presidente Mario Macalli.
"E' tempo di riforma sulla scia di quanto il governo Monti sta facendo in termini di contrattazione - dichiara Francesco Ghirelli, direttore della Lega Pro, sul sito ufficiale della Lega - e la crisi economico-finanziaria dell'Italia accentua un tema già scottante e attuale di suo conto. Occorre rompere gli indugi, il calcio non è più in grado di reggere l'attuale situazione: troppo alti i costi, esagerati i privilegi, necessari cambi normativi e contrattuali".
Lo scopo è quello di dare un contributo affinché si apra la stagione delle riforme nel calcio italiano. Il tema trattato non è né semplice e né unitario. Si tratta, in particolare, di ragionare sui rapporti di lavoro dei calciatori con i club.
Al convegno,con inizio alle 9:30, ci saranno tutti i vertici dello sport e del calcio italiano : Gianni Petrucci, Giancarlo Abete, Maurizio Beretta, Carlo Tavecchio, Andrea Abodi, i vertici dell'AIC, AIAC, AIA e i presidenti dei club della Lega Pro. Inoltre ci saranno tecnici del settore, esperti ed interverra' il sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Le relazioni saranno svolte da emeriti professori come Giambattista Negretti che parlera' dell'indagine sugli aspetti sociali dei club di Lega Pro, mentre Marco Balestra parlera' della valorizzazione del personale non sportivo. Michelangelo Rondelli trattera' l'introduzione nella gestione dei club del "bilancio sociale", mentre Giacinto Favalli parlera' delle nuove prospettive contrattuali per l'inserimento di giovani nel mondo sportivo. La fiscalita' legata alla nuova contrattualistica sara' affrontata da Victor Uckmar e la prevenzione e gestione dell'insolvenza delle societa' sportive professionistiche sara' illustrata da Francesco Carbonetti.
Le conclusioni tecniche saranno affidate a Francesco Ghirelli e l'intervento di chiusura del convegno al presidente Mario Macalli.
"E' tempo di riforma sulla scia di quanto il governo Monti sta facendo in termini di contrattazione - dichiara Francesco Ghirelli, direttore della Lega Pro, sul sito ufficiale della Lega - e la crisi economico-finanziaria dell'Italia accentua un tema già scottante e attuale di suo conto. Occorre rompere gli indugi, il calcio non è più in grado di reggere l'attuale situazione: troppo alti i costi, esagerati i privilegi, necessari cambi normativi e contrattuali".